Manovra-Def, Quota 100: in pensione senza penalizzazioni

Chiara Arroi 02/10/18
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Il Governo ha presentato ufficialmente il primo passo concreto verso la manovra 2019, con una conferenza stampa in cui è stato annunciata l’approvazione del Def, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza dove, tra le altre misure, è stato messo nero su bianco il superamento della Legge Fornero, con l’introduzione della pensione Quota 100.

“Ci tengo a sottolineare tre degli impegni presi con gli italiani e che saranno in questa manovra: il superamento della legge Fornero, che vedrà la possibilità, non l’obbligo, di andare in pensione con alcuni anni di anticipo rispetto alla vigliacca riforma Fornero, senza alcuna penalizzazione“. Sono state queste le parole del vicepremier Matteo Salvini durante la conferenza di Palazzo Chigi. Di fatto dunque la quota 100 non dovrebbe portare a tagli sul rateo della pensione.

Lo smantellamento della Fornero partirà da inizio anno e le risorse destinate al nuovo sistema per l’uscita dal lavoro dovrebbero passare da 8 miliardi a 7 miliardi, come richiesto dal ministro Tria.

Consulta lo speciale Quota 100

La versione che dovrebbe essere inserita nel disegno di legge di bilancio è quella che consente ai lavoratori di andarsene in pensione raggiunti almeno 62 anni di età e 38 di contributi, oppure 64 anni e 36 di contributi, senza dover subire alcun tipo di penalizzazione. Il tutto resta ancora da capire. Come resta da capire se verrà confermata la soglia dei 38 anni contributivi obbligatori.

Cerchiamo di capire meglio cosa significa se quota 100 verrà introdotta con 38 anni di contributi.

Manovra, Quota 100: come funzionerà

Con lo schema attualmente all’esame dei tecnici del governo, nel 2019, quota 100 sarebbe utilizzabile soltanto dai lavoratori in possesso di 62 anni di età e 38 anni di versamenti.

Con un’età anagrafica più alta la quota salirebbe per effetto della soglia dei 38 anni di contribuzione: 101 con 63 anni, 102 con 64 anni fino ad arrivare a quota 107 per chi dovesse compiere 66 anni ed avere effettuato 41 anni di versamenti.

Consulta lo speciale Riforma pensioni

In concreto per accedere a Quota 100 occorrerà aver raggiunto il requisito contributivo di almeno 38 anni di contributi. La soglia minima di età anagrafica corrisponde invece a 62 anni di età.

Leggi anche “Manovra 2019, Def approvato: le novità fiscali”

Il requisito dei 38 anni di contributi è stabile per tutti. Ciò significa che chi ha 63 anni e 37 di contributi resterà fuori da Quota 100, e dovrà lavorare un anno in più, quando la Quota non sarà più 100, ma più alta.

In pratica questo è lo schema:

  • 62+38=Quota 100
  • 63+38=Quota 101
  • 64+38=Quota 102
  • 65+38=Quota 103

Manovra. Quota 100: niente penalizzazioni per i pensionati

Non ci dovrebbero essere penalizzazioni di sorta per chi esce prima da lavoro con questo schema. Niente costi per i pensionati quindi.

Inizialmente si pensava appunto di inserire 1 punto o 1,5 punti di penalità per ogni anno di anticipo pensionistico. Se tutto resta come è attualmente allo studio dei tecnici – conferma al Corriere Claudio Durigon della Lega – i costi in termini di riduzione della pensione non ci saranno.

Le altre ipotesi sarebbero state scartate dal Governo, perché inciderebbero troppo sui costi.

Chiara Arroi

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