Manovra 2019, ok del Governo al Def: ecco le novità fiscali

Iva, Irpef, flat tax, pace fiscale, mini-ires. Scarica il testo del Def in pdf

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La manovra 2019 si avvicina: il Consiglio dei Ministri, ha approvato la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) con la decisione, dopo una estenuante mediazione in particolare con il ministro dell’Economia Tria, di fissare il rapporto Deficit/Pil al 2,4% per il 2019. Percentuale che scenderà al 2,1% già dal 2020, e all‘1,8% nel 2021, come è stato chiarito nella conferenza stampa di Palazzo Chigi nella tarda serata di ieri 3 ottobre.

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La quota del deficit al 2,4%, ovvero ben 8 decimi in più di quello che era stato programmato per quest’anno, (pari a 14,4 miliardi in più rispetto alla soglia dell’1,6%) è stata ritenuta dagli esponenti del governo indispensabile per liberare le risorse necessarie per dare attuazione a quanto previsto nel contratto di governo.

E’ di sedici miliardi annui lo spazio disponibile in manovra per le riforme cardine”per la coesione sociale“, ovvero per reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero sulle pensioni.

Scarica qui la bozza del Def 

Secondo quanto previsto dal documento, le risorse saranno destinate (tra le principali misure) alla sterilizzazione degli aumenti dell’Iva automatici previsti da gennaio 2019, al finanziamento del reddito e della pensione di cittadinanza, all’avvio della Flat Tax, al superamento della riforma Fornero e all’incremento dei fondi per i “truffati dalle banche”.

Il DEF era stato presentato lo scorso 26 aprile dal Governo uscente Gentiloni, e ovviamente non conteneva la parte programmatica delle riforme di competenza del Governo entrante. La nota di aggiornamento costituisce il passo preliminare al cosiddetto “ciclo di bilancio” al quale fa seguito la presentazione da parte del Governo del disegno di legge di Bilancio che dovrà essere approvato dal Parlamento.

La nota contiene le principali misure di politica economica su cui il Governo vuole impegnarsi nei prossimi anni, con la specificazione di entrate e spese.

Relativamente all’iter, entro il prossimo 15 ottobre (dopo l’approvazione entro il 10 della nota di aggiornamento al Def e l’autorizzazione allo scostamento dal piano di rientro sui conti pubblici) l’esecutivo dovrà presentare alla Commissione europea, il progetto di Documento programmatico di bilancio con i saldi di finanza pubblica e le misure contenute, poi nel testo della legge di bilancio.

Nei primi mesi di novembre la Commissione Ue presenterà le previsioni economiche d’autunno, base per il futuro giudizio della UE sui conti dell’Italia.

Entro il 20 ottobre dovrà essere presentato in parlamento il disegno di legge relativo alla manovra per il 2019.

Da quel momento in Parlamento inizierà la presentazione e la discussione degli emendamenti (oltre al disegno di legge di bilancio verrà anche presentato il decreto fiscale collegato).  Il via libera definitivo dovrà arrivare entro fine anno con l’approvazione della legge. Quasi sicuramente il capitolo fiscale della manovra sarà anticipato con un decreto legge collegato alla stessa legge di bilancio.

Consulta lo speciale Legge di bilancio 2019

Def approvato: sterilizzati gli aumenti Iva

La sterilizzazione degli aumenti delle aliquote Iva costituiscono una misura obbligata, lasciata in eredità dai precedenti governi, e in assenza di interventi dal prossimo primo gennaio scatterebbero gli aumenti delle aliquote per un totale di 12,5 miliardi.

Gli incrementi sono previsti dalle cosiddette “clausole di salvaguardia”, che in passato sono state poste a copertura provvisoria di riduzioni di tasse o aumenti di spesa.

Def approvato: riforma Irpef dal prossimo anno

Il taglio previsto dell’Irpef per il lavoratori dipendenti e i pensionati sarà graduale, e calibrato in funzione dei risultati che man mano si conseguiranno, tuttavia nei programmi dell’esecutivo al primo posto nel progetto di riduzione fiscale restano i redditi medio bassi.

La riforma dovrebbe partire dal prossimo anno, e secondo i piani del Governo l’obiettivo è quello di passare dalle cinque aliquote attuali a due aliquote dal 2021.

Viene individuato un cronoprogramma della riduzione delle aliquote, e le modalità di intervento, e relativamente alle persone fisiche, si passerà inizialmente dalle attuali cinque a tre aliquote, per approdare al 2021 con due aliquote.

E’ previsto un graduale abbassamento delle aliquote, fino ad arrivare al 23% per i redditi fino a 75 mila euro e al 33% sopra a tale livello entro la fine della legislatura.

Def approvato: flat Tax per partite Iva

Tra le misure che saranno avviate vi è anche la Flat Tax che partirà subito (nel 2019) per le piccole partite Iva e sarà al 15% con tetto di ricavi fino a 65mila (di fatto vi è una estensione dell’attuale regime forfettario), mentre per il tetto di ricavi fino a 100mila occorrerà attendere il via libera dell’Unione Europea, e successivamente l’aliquota dei cosiddetti minimi per la tassazione sulla parte incrementale potrebbe  arrivare al 20%.

Consulta qui lo speciale Flat Tax

Gli stessi contribuenti in regime dei minimi usufruirebbero anche dell’esenzione della fatturazione elettronica in avvio dal prossimo anno.

Def approvato: pace fiscale, tetto a 500 mila euro

Nelle intenzioni del Governo vi è anche l’avvio della cosiddetta “pace fiscale” ovvero il meccanismo che prevede la chiusura delle cartelle Equitalia e che avrà un impatto una tantum sui conti.

La soglia prevista dal “condono” potrebbe arrivare dopo gli annunci delle ultime ore fino a 500 mila euro.  Secondo le novità trapelate negli ultimi mesi e contenute nel contratto di Governo Lega-M5S, gli ammessi al condono delle cartelle dovranno pagare un importo percentuale che va dal 6% al 25% e calcolato in base alla propria situazione reddituale.

Non sono ancora chiari i termini di adesione e pagamento degli importi rottamati e sarà necessario attendere l’approvazione del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019 che dovrebbe introdurre la misura, e che inoltre potrebbe aprire le porte alla rottamazione delle cartelle ancora in corso con la possibilità di nuovi piani di rateazione.

Il Governo studia anche la possibilità di concedere più tempo per versare le rate ancora dovute e probabilmente si cercherà di offrire una seconda chance a chi è decaduto dalle prime edizioni della definizione agevolata varate nella scorsa legislatura. La ratio di fondo è quella di costruire un sistema a regime incentrato sul contraddittorio e il confronto.

Def approvato: indennizzi e crisi bancarie

Per risparmiatori rimasti danneggiati dalle crisi bancarie, nel progetto di manovra per il 2019 viene prevista una misura che mira ad incrementando il fondo per i risarcimenti.

Per la sua alimentazione l’ipotesi potrebbe essere quella di ricorrere ai cosiddetti “conti dormienti” non più reclamati dai clienti.  In  concomitanza con l’entrata in vigore della conversione del Milleproroghe, la Consob ha diramato le istruzioni e il modulo per consentire a più risparmiatori rimasti coinvolti dalle crisi bancarie di accedere ai ristori erogati dal Fondo.

Anche i mutui prima casa sono all’attenzione del Governo che potrebbe prorogare per tre anni il Fondo garanzia mutui prima casa (attualmente prevista fino a novembre) e prevedere un ampliamento della platea per il Fondo di solidarietà per i mutui anche ai lavoratori in cassa integrazione.

Def approvato: mini-Ires sugli utili

Come visto, le società per ora resteranno fuori dalla Flat Tax al 15%, e sul tale lato il Governo apre la strada della riduzione di 9 punti dell’Ires, dall’attuale 24% al 15%, sugli utili reinvestiti in beni strumentali e in nuove assunzioni. Oltre al taglio dell’Ires le società di persone e le ditte individuali in contabilità semplificata, che hanno scelto il regime di cassa, potranno recuperare le perdite di magazzino.

A riguardo le parole di Luigi di Maio in conferenza stampa hanno rassicurato e fatto riferimento a un incentivo alle assunzioni con “un abbassamento dell’Ires per le imprese che investono e assumono e più stabile è il contratto, più si abbasserà l’Ires” e il rifinanziamento di “iper e super ammortamento” che erano dentro Industria 4.0.

Giuseppe Moschella

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