Giustizia trasparente in Europa: CNF, video clip sul portale e-Justice

Redazione 08/04/13
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La delegazione CNF (Consiglio Nazionale Forense) al Ccbe, l’organizzazione rappresentativa di circa 1 milione di avvocati europei costituita dagli Ordini forensi di 31 paesi, membri a pieno titolo, e di 11 paesi con il ruolo di Associati e Osservatori, ha curato le schede informative sui Diritti degli imputati nei procedimenti penali e sul Patrocinio a spese dello Stato. Il Consiglio dell’Unione europea, il 4 aprile scorso, ha realizzato un video clip per la promozione del portale e-Justice, destinato a diventare uno sportello unico elettronico nel campo della giustizia. Giustizia trasparente dunque anche sul fronte Europa. Il portale, partorito nel 2010 e gestito dalla Commissione europea, offre infatti informazioni dettagliate sui sistemi giudiziari dell’Unione europea in 22 lingue diverse, al fine di semplificare l’accesso alla giustizia per cittadini e imprese di tutta la Ue.

Il portale mira, inoltre, a consolidare la cooperazione giudiziaria, con riferimento agli strumenti giuridici allo stato disponibili, e ad approssimare la giustizia elettronica alla professione legale e a tutte le parti importanti. All’effettuazione del sito hanno contribuito, tra gli altri, i ministeri della giustizia nazionali e, per il tramite degli esperti delle delegazioni, appunto il Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa (Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa). Il Consiglio Nazionale Forense ha contribuito alla predisposizione delle schede in oggetto in collaborazione con altri Consigli nazionali, con avvocati esperti nella pratica del diritto penale, con il Ministero della Giustizia e con giuristi linguisti qualificati, sotto il coordinamento e la supervisione dello stesso Ccbe.

Le schede, illustranti sinteticamente ma in maniera completa i diritti di cui dispongono le persone sospettate o accusate di un reato durante ciascuna fase del procedimento penale, sono valide per tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Tra le informazioni date si annoverano: le modalità idonee per ottenere una consulenza legale, i diritti fruibili durante la fase delle indagini su un reato (arresto, interrogatorio e investigazioni di polizia, perquisizioni, udienza preliminare e preparazione al processo), i diritti durante e dopo il processo; le violazioni al codice della strada ed altri reati minori.

Le schede informative si connotano come una fonte informativa utile per le persone sulle quali ricadono il sospetto di un reato o l’imputazione in un processo penale, in fattispecie che esibiscono elementi transfrontalieri. A titolo esemplificativo, il Consiglio Nazionale Forense cita il caso di un cittadino italiano accusato di un reato in Portogallo nei cui confronti sarà possibile prevedere l’accesso alle informazioni relative ai propri diritti durante tutte le fasi del procedimento che si svolgerà in quel paese, direttamente nella lingua madre (in questo specifico in italiano). Già nel mese di novembre 2009, il Ccbe si è aggiudicato il progetto europeo per la definizione di schede informative sui diritti degli imputati e degli indagati nei procedimenti penali (“Factsheets on Rights of Defendants Project” – FRD) nei 27 Stati membri dell’Unione.

Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, richiedeva la predisposizione e la diffusione online di schede sintetiche espositive attraverso un linguaggio che fosse oltre che semplice e chiaro, comodamente comprensibile ai non addetti ai lavori. Le schede informative sono state pubblicate il 24 gennaio scorso sul portale europeo della giustizia elettronica e-Justice, al seguente indirizzo: https://ejustice.europa.eu/content_rights_of_defendants_in_criminal_proceedings_-169-it.do?init=true. Le schede subiranno un aggiornamento annuale nel corso di un arco temporale comprensivo di tre anni, al fine di salvaguardare l’accuratezza delle informazioni messe a disposizione e l’aggiornamento delle medesime alla luce di eventuali modifiche legislative intervenute.

Il Ccbe sta anche contribuendo alla sezione del portale e-Justice ribattezzata “Trova un Avvocato” (“Find A Lawyer”), tramite la creazione di una directory di avvocati su base europea. Lo stesso Consiglio Nazionale Forense sta mettendo a punto il proprio sistema informatico per interfacciarsi con la struttura sviluppata dal Ccbe e dalla Commissione europea, con lo scopo di fornire con tempismo i dati aggiornati, così come trasmessi dai Consigli degli Ordini locali. Il CNF si dice dunque pronto ad implementare ulteriormente il sistema, integrando le informazioni anche tramite l’indicazione delle lingue parlate e i rami operativi praticati da ciascun iscritto (come per la maggior parte dei Colleghi degli altri Stati membri).

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