Questa volta, però, Alemanno dovrà vedersela con una concorrenza agguerrita come non mai perché, se è vero che il principale competitor del sindaco in uscita rimane l’esponente del Partito democratico Ignazio Marino, questa volta gli outsider hanno davvero le carte in regola per riservare qualche brutta sorpresa ai principali contendenti.
Naturalmente, le regole sono le solite: oggi e domani si vota per l’elezione del Consiglio comunale e, qualora nessun candidato sindaco dovesse riuscire a ottenere il 50%+1 dei voti, i due più scelti si rivedranno al ballottaggio del 23 e 24 giugno, quando verrà messa definitivamente l’ultima parola alla maratona elettorale, quest’anno più lunga del solito per via del rinvio del primo turno in Sicilia, che ha provocato lo slittamento delle elezioni al 9 e 10 giugno prossimo.
Si diceva, dunque, partita aperta in Campidoglio: innanzitutto perché i cinque anni di Alemanno non sono stati facili – tutti ricordano la figuraccia sull’emergenza neve, ma anche episodi di cronaca che tutto hanno prodotto fuorché dare un’immagine più sicura di Roma, come era negli intenti del sindaco nella scorsa campagna elettorale – ma sopratutto perché, nel frattempo, i partiti tradizionali hanno perso appeal a livello nazionale, causando importanti contraccolpi anche in sede locale. Così, dopo il boom del MoVimento 5 Stelle alle ultime elezioni, gli occhi sono puntati su Marcello De Vito, candidato grillino al Campidoglio, ma la disaffezione alla politica ha contribuito al successo mediatico di un altro personaggio distante dalle segreterie, diventato, in breve tempo, volto noto al pubblico dei talk show televisivi: si tratta di Alfio Marchini, candidato per un pool di liste civiche, che ha dimostrato oculatezza nei passi di avvicinamento alle urne, anche grazie al tormentone web di “Arfio” suo immaginario alter ego ormai cult tra i romani.
All’ex candidato alla segrteria Pd Marino, invece, oltre alla romanità adottiva, viene contestata la mancata rinuncia allo stipendio da senatore, più volte invocata ma non realizzata prima della chiamata al voto.
Ma non saranno solo i big a disputarsi la fascia di nuovo sindaco, almeno alla prima tornata: la scheda elettorale per il Comune di Roma, infatti, ha raggiunto le dimensioni record di un metro e venti centimetri, a fronte dei tantissismi candidati e delle ancor più numerose liste in loro supporto: sono ben 40, infatti, i simboli stampati sul “lenzuolo” su cui gli lettori esprimeranno la propria preferenza.
Ecco, dunque, l’elenco completo dei sindaci in pectore che, oggi e domani, si sfidano in una corsa elettorale molto incerta, da cui potrebbe uscire un risultato del tutto inaspettato.
Gianni Alemanno: Pdl, Cittadini per Roma, La Destra, Fratelli d’Italia, Movimento Unione Italiano, Movimento azzurri italiani
Alessandro Bianchi: Progetto Roma
Alfio Marchini: Lista Alfio Marchini sindaco, Lista Cambiamo con Roma
Ignazio Marino: Lista Civica Marino Sindaco, Partito democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Centro democratico, Verdi, Partito socialista
Sandro Medici: Repubblica romana, Lista liberare Roma, Rifondazione-Pdci-Sinistra per Roma, #RomaPirata
Angelo Novellino: Italia Reale
Giovanni Palladino: Popolari Liberi e Forti
Luca Romagnoli: Fiamma tricolore
Guido Saletnich: Forza nuova
Stefano Tersigni: Roma Capitale è tua
Gerardo Valentini: Movimento Cantiere Italia
Marcello De Vito: MoVimento 5 Stelle
Simone Di Stefano: CasaPound
Matteo Corsini: Roma risorge
Antonio Luigi Marra: Fronte Giustizialista, Pensioni e Dignità, Dimezziamo lo Stipendio ai Politici, No alla Chiusura degli Ospedali, Viva l’Italia, Forza Roma, La Zampa-Animalisti e Ambientalisti, Lega Italica
Armando Mantuano: Lista Civica Militia Christi
Edoardo de Blasio: Pli, Liberiamo Roma
Valerio De Masi: Partito Italia Nuove
Fabrizio Verduchi: Italia Cristiana
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