Festività domenica 2 giugno 2024: busta paga più alta. Calcolo e pagamento

Paolo Ballanti 06/05/24
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E’ in arrivo un pagamento aggiuntivo in occasione della festività di domenica 2 giugno 2024. E’ domenica, appunto. Come viene retribuita ai lavoratori?

I dipendenti hanno diritto, nel corso dei giorni festivi, di non svolgere la prestazione lavorativa percependo comunque la retribuzione. La regola vale anche nelle ipotesi di festività cadenti di domenica.

Quest’ultimo è il caso, ad esempio, della festività del 2 giugno (Festa della Repubblica Italiana) cadente quest’anno di domenica.

Analizziamo quindi in dettaglio come si calcola il compenso spettante in busta paga a titolo di festività non goduta.

Indice

Festività domenica 2 giugno 2024: occhio al tipo di retribuzione applicata

Gli effetti in cedolino della festività non goduta di domenica 2 giugno 2024 variano a seconda del tipo di retribuzione spettante al dipendente, definita in sede di assunzione.

A tal proposito si distingue tra:

  • lavoratori con retribuzione fissa mensile;
  • lavoratori retribuiti in base alle ore lavorate, detti anche a paga oraria.

Retribuzione fissa mensile
I dipendenti con retribuzione fissa mensile hanno diritto ad un compenso lordo calcolato a prescindere dalle ore lavorate nel mese interessato.
Di conseguenza, nei confronti di questo tipo di lavoratori non hanno alcun impatto i giorni lavorabili in ciascun mese.

Le uniche eccezioni alla spettanza della medesima retribuzione mensile sono rappresentate dalle fattispecie di:

  • compensi aggiuntivi, derivanti da prestazioni eccedenti l’orario contrattualmente definito (si pensi a supplementari e straordinari);
  • altri importi aggiuntivi in ragione del numero di ore lavorate, della loro collocazione temporale ovvero delle condizioni di svolgimento della prestazione lavorativa;
  • assenze che, essendo non retribuite, non comportano il riconoscimento del compenso (è il caso, ad esempio, di assenze non retribuite, permessi non retribuiti, aspettative non retribuite).

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A cura di Vincenzo Ferrante | Maggioli Editore 2023

Retribuzione ad ore
Per i lavoratori a paga oraria le spettanze mensili si ottengono, a differenza del paragrafo precedente, moltiplicando la retribuzione oraria per le ore di attività o di assenza (retribuita) totalizzate nel mese.

Nei confronti dei dipendenti in parola, il compenso, a differenza di quanti sono titolari di retribuzione fissa, varia di mese in mese a seconda dei giorni potenzialmente lavorabili.

Festività domenica 2 giugno: lavoratori con retribuzione fissa mensile

Nel caso di dipendenti con retribuzione fissa mensile per la festività di domenica 2 giugno cadente di domenica spetta, in aggiunta allo stipendio mensile, un’ulteriore quota giornaliera di retribuzione, che fa aumentare di conseguenza lo stipendio di giugno.

Per determinare l’importo spettante è necessario dividere la retribuzione lorda mensile (rappresentata dalla somma di tutti gli elementi fissi della retribuzione) per il divisore giornaliero contemplato dal Ccnl applicato.

Ipotizziamo il caso di un lavoratore con retribuzione mensile pari a 2.400,00 euro lordi, di cui:

  • Paga base, euro 1.500,00;
  • Scatti di anzianità, euro 25,00;
  • Superminimo, euro 875,00.

Il contratto collettivo di riferimento prevede un divisore giornaliero pari a 26.
Di conseguenza, per la festività non goduta del 2 giugno spetta un importo pari a:
2.400,00 / 26 = 92,31 euro.

La somma citata sarà riportata in busta paga, nella parte centrale del documento, insieme alle altre voci variabili del mese di giugno.

Festività domenica 2 giugno: lavoratori a paga oraria

I dipendenti con retribuzione oraria hanno diritto, per la festività non goduta di domenica 2 giugno, alla normale retribuzione ragguagliata ad 1/6 dell’orario settimanale, in caso di settimana lunga, ovvero ad 1/5 dell’orario settimanale, se opera la settimana corta, in base alla seguente formula:

Retribuzione oraria * 1/6 o 1/5 dell’orario settimanale.

Per comprendere appieno quanto appena descritto è necessario quindi fare un passo indietro e chiarire come si ottiene la retribuzione oraria.

La retribuzione oraria
Il compenso orario si ottiene dividendo la retribuzione lorda per il coefficiente orario convenzionalmente previsto, al pari del divisore giornaliero, dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.

Riprendiamo l’esempio precedente, con il lavoratore che è titolare di una retribuzione lorda di 2.400,00 euro.

Trattandosi in questo caso di un dipendente a retribuzione oraria, è necessario dividere i 2.400,00 euro per il coefficiente orario contemplato dal Ccnl. Quest’ultimo lo ipotizziamo pari a 165.

Di conseguenza, la retribuzione oraria corrisponde a:

2.400,00 / 165 = 14,55 euro.

Settimana lunga o corta
Chiarito come si determina la retribuzione oraria, per ottenere il secondo elemento della formula citata è necessario distinguere tra lavoratori con:

  • settimana lunga (6 giorni di attività nella settimana, di norma dal lunedì al sabato);
  • settimana corta (5 giorni di attività nella settimana, di norma dal lunedì al venerdì).

Di conseguenza, a meno che il Ccnl applicato non disponga diversamente, in caso di:

  • settimana lunga, si divide l’orario settimanale a tempo pieno per 6;
  • settimana corta, si divide l’orario settimanale a tempo pieno per 5.

Consideriamo un dipendente con orario a settimana corta.

Dal momento che il Ccnl fissa il full-time a 40 ore settimanali, il valore da considerare per il calcolo della festività non goduta ammonta a 40 / 5 = 8 ore.

Calcolo dell’importo
Ottenuti i due elementi utili per il calcolo, non resta che determinare l’importo della festività non goduta.

Riprendendo gli esempi precedenti, la somma si ottiene moltiplicando la retribuzione oraria (14,55 euro) per 1/5 dell’orario settimanale a tempo pieno (8 ore):

14,55 * 8 = 116,40 euro.

Contributi e imposte

Gli importi erogati a mezzo busta paga a titolo di festività non goduta di domenica 2 giugno sono a tutti gli effetti soggetti a:

  • trattenute per contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore;
  • contributi previdenziali e assistenziali a carico azienda;
  • trattenute a titolo di Irpef e relative addizionali a carico del lavoratore;

al pari degli altri elementi retributivi.

Per approfondire il tema della gestione delle festività per i lavoratori dipendenti, consigliamo l’e-book “Retribuzione festività in busta paga“, una guida agli obblighi del datore di lavoro in merito al trattamento economico da riconoscere ai lavoratori nel corso delle festività.

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Foto copertina: istock/Pakin Jarerndee

Paolo Ballanti