Come leggere la busta paga 2023: tutte le voci, dove trovarle e novità

Paolo Ballanti 30/05/23
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Leggere la busta paga non è sempre così intuitivo: elementi fissi e voci variabili, stipendio lordo e netto, detrazioni e ferie sono collocati in vari riquadri del cedolino, e con determinate etichette. Diciamo subito che la legge impone al datore di lavoro, al momento dell’accredito dello stipendio, di consegnare al dipendente un prospetto paga contenente il dettaglio delle somme riconosciute e delle trattenute operate a titolo di contributi previdenziali e assistenziali e di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef).

Il prospetto in questione, detto anche busta paga, riporta altresì le informazioni su ferie e permessi maturati dal lavoratore, nonché tutta una serie di altri dati come eventuali premi e somme riconosciute una tantum.

La busta paga rappresenta inoltre il terreno in cui agiscono tutte quelle misure normative destinate a ridurre il cuneo fiscale gravante sui compensi dei lavoratori. Stiamo parlando in particolare di trattamento integrativo (ex Bonus Renzi) e riduzione dei contributi IVS.

Fatta questa utile premessa analizziamo in dettaglio come leggere e interpretare le voci della busta paga 2023.

Indice

Leggere la busta paga: voci fisse e variabili

I compensi spettanti al dipendente in ogni periodo di paga vengono calcolati partendo da quelli che sono gli elementi fissi della retribuzione. Trattasi in questo caso delle somme che, essendo imposte da:

  • legge;
  • contratto collettivo nazionale di lavoro;
  • altri accordi collettivi, nonché dalla lettera di assunzione spettano comunque in ogni cedolino.

Gli elementi fissi di paga occupano una o più righe nella parte alta del cedolino, al di sotto dei dati identificativi del datore di lavoro e del dipendente.

Per approfondire tutti gli aspetti di un contratto di lavoro dipendente consigliamo il libro “Il lavoro subordinato“. Il volume analizza compiutamente l’intera disciplina del rapporto di lavoro subordinato, così come contenuta nel codice civile.

Di norma sono previste più caselle, ognuna con una voce di paga, ad esempio:

  • Paga base;
  • Scatti di anzianità;
  • Superminimi;
  • Indennità ad personam;
  • Indennità di funzione;
  • Altri elementi di paga previsti da accordi.

Il totale delle somme indicate nelle singole caselle restituisce la retribuzione lorda mensile e, nel caso di:

  • Dipendenti pagati in misura fissa mensile il compenso lordo corrisponde alla retribuzione lorda mensile (eventualmente riproporzionata per la percentuale di part-time);
  • Dipendenti pagati ad ore, la retribuzione lorda mensile è divisa per il coefficiente orario definito convenzionalmente dal Ccnl applicato, il risultato rappresenta la retribuzione oraria moltiplicata per le ore di lavoro totalizzate dal dipendente nel mese.

Ai compensi in parola si aggiungono le voci variabili del singolo periodo di paga, indicate nella parte centrale del cedolino. Trattasi di tutte quelle competenze che, essendo legate alla quantità e alla collocazione delle ore lavorate, non sono fisse tutti i mesi ma, appunto, variabili.

La casistica delle voci variabili è quanto mai ampia. Tuttavia possiamo citare:

  • Maggiorazioni per lavoro festivo o notturno;
  • Straordinari per lavoro diurno, festivo, notturno, notturno festivo;
  • Supplementari;
  • Premi o altre somme una tantum.

Al tempo stesso la parte centrale del cedolino può ospitare anche voci variabili in trattenuta. Si pensi a cessioni di stipendio, pignoramenti, multe, prestiti, risarcimento danni, trattenute sindacali.

Leggere la busta paga: i contributi Inps

Le competenze spettanti al lavoratore vengono considerate ai fini del calcolo dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico dello stesso.
I contributi in questione, trattenuti in busta paga al dipendente, vengono versati dal datore di lavoro all’Inps (insieme alle somme a suo carico) con modello F24.

Obiettivo dei contributi è finanziare le prestazioni economiche garantite dall’Istituto a fronte di eventi tali da impedire al dipendente di rendere la prestazione lavorativa manuale e / o intellettuale e, di conseguenza, percepire la retribuzione. Rientrano in questa casistica le prestazioni Invalidità, Vecchiaia e SuperstitiContributi IVS, oltre agli ammortizzatori sociali, riconosciuti a fronte di una sospensione dell’attività totale o parziale.

Le voci di busta paga dedicate al calcolo dei contributi Inps contemplano:

  • imponibile ai fini previdenziali ed assistenziali, da intendersi come la somma su cui si applica l’aliquota percentuale dei contributi a carico dipendente;
  • contributi Inps a carico del lavoratore, corrispondente al risultato di imponibile previdenziale ed assistenziale * aliquota %.

Quest’ultimo voce è effettivamente considerata ai fini del calcolo del netto da liquidare. Nel calcolo dei contributi trattenuti al lavoratore, le buste paga dell’anno corrente dovranno considerare anche la misura di riduzione contemplata in via eccezionale dall’ultima Manovra di bilancio (Legge numero 197/2022).

Leggere la busta paga: le novità dal 1° luglio 2023

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 i titolari di rapporti di lavoro dipendente possono contare su una riduzione della quota di contributi previdenziali IVS a loro carico: il famoso taglio al cuneo fiscale. Questo nel 2023 era stato fissato al:

  • 2% se la retribuzione imponibile ai fini previdenziali non eccede l’importo di 2.692,00 euro;
  • 3% se la retribuzione imponibile ai fini previdenziali non eccede l’importo di 1.923,00 euro.
  • La retribuzione imponibile in questione dev’essere comunque parametrata su base mensile per 13 mensilità.

Un’ulteriore novità interesserà le buste paga dal prossimo 1° luglio. Il recente Decreto Lavoro (approvato con D.L. 4 maggio 2023 numero 48) ha incrementato la percentuale di riduzione dei contributi IVS, dal 2 al 6% per quanti hanno una retribuzione imponibile non eccedente i 2.692,00 euro e dal 3 al 7% per coloro che totalizzano una retribuzione imponibile non superiore a 1.923,00 euro. Ci saranno quindi percentuali più alte di taglio al cuneo fiscale 2023.

Da notare che l’aumento deciso dal Decreto Lavoro non produrrà effetti sul rateo di tredicesima, che pertanto beneficerà delle percentuali di riduzione già in vigore, pari al 2 – 3%. 

Leggere la busta paga: Irpef lorda

La voce di Irpef lorda rappresenta il primo passaggio per determinare la tassazione fiscale in capo al dipendente.
In base all’ammontare della retribuzione imponibile ai fini fiscali (altra voce presente in busta paga) la tassazione lorda corrisponde a:

Reddito da euroFino a euroAliquota %Imposta
01.250 euro23287,50 euro
1.250,012.333,3325270,83
2.333,344.166,6635641,66
4.166,67/43/

Leggere la busta paga: detrazioni per lavoro dipendente e familiari a carico

Nella parte bassa del cedolino sono presenti le voci a titolo di:

Obiettivo delle detrazioni è diminuire l’Irpef lorda, in ragione di una serie di spese ed oneri come:

  • spese per rendere la prestazione di lavoro dipendente (detrazioni per redditi da lavoro dipendente);
  • oneri sostenuti per il mantenimento e la cura di figli e familiari a carico (detrazioni per familiari a carico).

In entrambi i casi l’ammontare della detrazione varia in funzione del reddito complessivo ai fini fiscali totalizzato dal contribuente.
La detrazione da lavoro dipendente, ad esempio, è determinata in base a quanto descritto nella seguente tabella:

Reddito complessivoAmmontare della detrazione
Non superiore a 15 mila euro1.880
Superiore a 15.000 e pari o inferiore a 28.000 euro1.910 + [1.190 * (28.000 – reddito complessivo) / 13.000]
Superiore a 28.000 e pari o inferiore a 50.000 euro1.910 * [(50.000 – reddito complessivo) / 22.000]
Superiore a 50.000 euro0

Il risultato dev’essere poi diviso per 365 e moltiplicato per i giorni di calendario del mese.

Leggere la busta paga: Irpef netta e addizionali

Sottraendo all’Irpef lorda le detrazioni si ottiene l’imposta netta da trattenere al lavoratore.
Un’altra trattenuta presente in cedolino è quella a titolo di addizionali regionali e comunali. In questo caso l’importo totale da recuperare nei confronti del lavoratore è:

  • Determinato in sede di conguaglio di fine anno, effettuato di norma nel cedolino del mese di dicembre;
  • Trattenuto in più rate nel corso dell’anno successivo.

Leggere la busta paga: trattamento integrativo

I lavoratori dipendenti con un reddito complessivo pari o inferiore a 15 mila euro troveranno nel corso del 2023, in busta paga, un importo a titolo di trattamento integrativo pari a 1.200 euro annui, equivalenti a 100 euro medi mensili.

La somma spettante in cedolino è netta, non essendo soggetta a trattenute per contributi Inps o tassazione Irpef.

Oltre al reddito complessivo la presenza del trattamento integrativo è legata ad un’altra condizione. Nello specifico l’imposta lorda dev’essere di importo superiore alle detrazioni da lavoro dipendente, calcolate utilizzando la formula sopra descritta.

Leggere la busta paga: ferie e permessi

La parte bassa del cedolino ospita una serie di dati statistici come quelli relativi a ferie e permessi maturati a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.

>> Guida alle Ferie 2023: maturazione, richiesta, pianificazione, pagamento

I dati in questione vengono, di norma, esposti in questo modo:

  • Residuo ferie e permessi al 31 dicembre dell’anno precedente;
  • Ferie e permessi maturati nell’anno corrente;
  • Ferie e permessi goduti nell’anno corrente;
  • Saldo ferie e permessi al mese di competenza del cedolino.

Il saldo si ottiene grazie alla seguente operazione:

Residuo al 31 dicembre 2022 + ferie / permessi maturati nel 2023 – ferie / permessi goduti nel 2023 = saldo ferie / permessi al mese di competenza del cedolino.

Naturalmente l’indicazione in busta paga avviene distinguendo tra ferie, permessi ex-festività (così chiamati perché previsti in sostituzione delle festività soppresse per legge), permessi per riduzione dell’orario di lavoro (ROL), eventuali altri permessi previsti dal Ccnl applicato o da altri accordi collettivi territoriali o aziendali (si pensi alla cosiddetta “banca delle ore”).

Leggere la busta paga: stipendio netto

L’ultima voce presente nel cedolino paga, di norma in basso a destra, è il netto da liquidare al dipendente. Quest’ultimo è il risultato della seguente operazione:

Competenze – Contributi Inps a carico del lavoratore – Irpef netta – addizionale regionale 2022 (saldo) – addizionale comunale 2022 (saldo) – acconto addizionale comunale 2023 + trattamento integrativo = netto.

Dove si trovano le voci in busta paga

Ecco di seguito una tabella riepilogativa sulle voci che compongono la busta paga e la loro collocazione nel cedolino.

VoceDove si trova in busta paga
Dati identificativi del datore di lavoro e del dipendenteParte alta del cedolino
Elementi fissi di pagaParte alta del cedolino
Elementi variabili della retribuzioneParte centrale del cedolino
Imponibile ai fini Inps, trattenuta contributi a carico dipendenteParte bassa del cedolino
Riduzione contributi IVS (1° gennaio – 31 dicembre 2023)Parte centrale del cedolino / parte bassa del cedolino insieme ai dati previdenziali ed assistenziali
Imponibile ai fini Irpef, Irpef lorda, detrazioni, Irpef netta, addizionali regionali e comunaliParte bassa del cedolino
Trattamento integrativoParte centrale del cedolino / parte bassa del cedolino insieme ai dati fiscali
Ferie e permessi maturati, goduti e residuiParte bassa del cedolino
Stipendio netto da pagareParte bassa del cedolino

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