La misura, con il chiaro scopo di ridurre le trattenute in busta paga per i dipendenti, beneficiando così di un aumento del netto, opererà nel 2023 secondo due differenti aliquote, in ragione dell’ammontare della retribuzione imponibile del lavoratore interessato.
Retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali | Percentuale esonero su quota contributi Ivs | |
Da | A | |
– | 1.923,00 euro | 3% |
1.924,00 euro | 2.692,00 euro | 2% |
Come anticipato, lo sgravio contributivo in parola è stato introdotto dalla Legge numero 234/2021 (Manovra 2022) in misura allo 0,8% per i periodi di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, salvo poi essere incrementato di 1,2 punti percentuali dal 1° luglio al 31 dicembre.
Di seguito una tabella riepilogativa sul confronto tra regole 2022 e 2023.
Periodi di paga | Retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali | Percentuale esonero su quota contributi Ivs | |
Da | A | ||
1° gennaio 2022 – 30 giugno 2022 | – | 2.692,00 euro | 0,8% |
1° luglio 2022 – 31 dicembre 2022 | – | 2.692,00 euro | 2% |
1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2023 | – | 1.923,00 euro | 3% |
1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2023 | 1.924,00 euro | 2.692,00 euro | 2% |
Dal momento che la riduzione dei contributi previdenziali a carico del lavoratore è un elemento variabile di mese in mese, lo stesso è collocato (di norma) nella parte centrale del cedolino.
In questa sezione, infatti, sono riportate le voci suscettibili di:
Un’altra possibile collocazione della voce di riduzione contributi è nella parte inferiore della busta paga dipendenti 2023, quella che ospita i calcoli relativi a:
A seconda di quelle che sono le impostazioni per la stampa dei cedolini, all’interno del programma per l’elaborazione della busta paga dipendenti 2023, la misura in parola può assumere diverse denominazioni.
In generale la stessa è indicata con:
Quest’ultimo avviene considerando innanzitutto:
Facciamo l’esempio del dipendente Caio, il quale ha una retribuzione lorda a febbraio 2023 pari ad euro 1.850,30 senza alcun elemento aggiuntivo. La retribuzione imponibile ai fini previdenziali equivale pertanto (arrotondando all’unità di euro) a 1.850,00 euro.
Posto che la percentuale di riduzione è pari al 3%, l’importo da individuare in cedolino ammonta a:
1.850,00 * 3% = 55,50 euro.
Sul punto è necessario precisare che, nonostante la previsione in Legge di bilancio, per applicare in concreto la misura è necessario attendere, come di consueto, l’apposita circolare / messaggio Inps.
Una volta pubblicati i chiarimenti dell’Istituto, i datori di lavoro potranno riconoscere in busta paga lo sgravio, comprensivo degli arretrati relativi ai mesi precedenti.