Pensione: chi può accedervi con 30 anni di contributi?

Redazione 11/02/16
Per i lavoratori che hanno superato i 60 anni di età, avendo maturato 30 anni di contributi, c’è possibilità di andare in pensione?

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Continua l’approfondimento della nostra Redazione sui requisiti e le modalità richieste per poter accedere alla pensione.

Di seguito si riporta la Guida completa 2016, punto per punto, su:

  • Pensione anticipata;
  • Opzione Donna;
  • Totalizzazione;
  • Salvacondotto;
  • Settima Salvaguardia;
  • Pensione di vecchiaia;
  • Lavoro usurante e notturno;
  • Invalidità.

1) Pensione anticipata

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Avvalersi della pensione anticipata, istituita dalla Riforma Fornero prendendo il posto della precedente pensione di anzianità, non è possibile avvalersi. Anche indipendentemente dal requisito anagrafico (no penalizzazioni per coloro che hanno meno di 62 anni, sino al 31 dicembre 2017), infatti, con riferimento a questa nuova tipologia di trattamento, sono necessari, per gli uomini, 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne, 41 anni e 10 mesi.

2) Opzione Donna

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Non è possibile avvalersi nemmeno della cosiddetta Opzione donna, una tipologia di pensione di anzianità che permette di pensionarsi con requisiti ridotti in cambio del calcolo contributivo dell’assegno previdenziale. Nonostante, infatti, sia sufficiente aver raggiunto 57 anni e 3 mesi alla data del 31 dicembre 2015, entro il medesimo termine è, altresì, necessario aver conseguito 35 anni di contributi. La stessa Opzione donna, però, non opera come il sistema delle quote, non essendo pertanto possibile compensare la maggiore età con i minori contributi.

3) Pensione anticipata contributive

Per chi ha maturato 30 anni di contributi, si prospetta una possibilità di pensionarsi in anticipo mediante la pensione anticipata contributiva. Nello specifico, risultano sufficienti i seguenti requisiti:

3.1. 63 anni e 7 mesi di età;

3.2. un minimo di 20 anni di contributi;

3.3. non oltre 18 anni di contributi maturati alla data del 31 dicembre 1995;

3.4. almeno 5 anni di contributi versati a partire dal 1996 in poi;

3.5. assegno ottenibile superiore a 2,8 volte quello sociale.

3.6. avere almeno un accredito contributivo versato alla Gestione Separata: è infatti sufficiente essere stati iscritti come collaboratori, liberi professionisti, o alternativamente essere stati retribuiti con i voucher per possedere l’iscrizione, in quanto non si viene cancellati alla cessazione del rapporto. In questo modo, i contributi delle altre gestioni essendo sommati a quelli della Gestione Separata, risulta spettare un’unica pensione, calcolata interamente con il sistema contributivo (nonostante, però, il computo col metodo contributivo implichi notevoli penalizzazioni).

4) Totalizzazione

Anche lo strumento della totalizzazione consente di accedere alla pensione con 30 anni di contributi, bastandone in realtà 20, per coloro che possiedono almeno 65 anni e 7 mesi di età, attraverso la somma dei versamenti effettuati in più gestioni gratuitamente. Anche in questo caso, però occhio alla penalizzazione in quanto il trattamento viene calcolato con il metodo contributivo, a meno che, in una delle gestioni, non venga raggiunto il diritto ad autonoma pensione.

5) Salvacondotto

Mediante il Salvacondotto, anch’esso previsto dalla Legge Fornero, si consente alle sole donne lavoratrici del settore privato, nel caso abbiano compiuto 60 anni entro il 31 dicembre 2012, al raggiungimento di 64 anni e 7 mesi di età, di poter accedere alla pensione con 30 anni di contributi, bastandone anche in questo caso 20.

Per quanto riguarda, invece,  gli uomini, si richiede, alla medesima data, di dover possedere almeno 35 anni di contributi.

6) Settima Salvaguardia

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Mediante anche la Settima Salvaguardia è possibile raggiungere il trattamento di vecchiaia con i requisiti pre-Fornero, vale a dire possedendo, entro il 31 dicembre 2015, 65 anni e 3 mesi di età (che sono 60 anni e 6 mesi per le lavoratrici dipendenti del settore privato), congiuntamente ad almeno 20 anni di contributi.

Per quanto, poi, attiene alle prospettive di pensione d’anzianità in Salvaguardia, sono invece richiesti almeno 35 anni di contributi, inclusa quella delle quote (ossia età più contribuzione). Per poter avere accesso alla Settima Salvaguardia bisogna, inoltre, essere in possesso di specifici requisiti correlati alla vita lavorativa, così come alla cessazione del rapporto, tra cui mobilità, trattamento speciale edile, contributori volontari, cessati dal servizio, lavoratori a termine, dipendenti in congedo per assistenza a figli disabili.

7) Lavoro usurante e notturno

VAI ALLO SPECIALE SU Pensione Anticipata: lavori usuranti e lavoro notturno. Quali requisiti richiesti?

Per chi è ha svolto mansioni considerate usuranti, oppure ha svolto turni notturni (oltre le 64 giornate annuali), e per un periodo di almeno 7 anni negli ultimi 10 della vita lavorativa, la possibilità della pensione anticipata non si prospetta con 30 anni di contributi. In aggiunta ai requisiti anagrafici e alle quote sono, infatti, richiesti almeno 35 anni di contributi.

8) Pensione di vecchiaia anticipata

Per chi può accedere alla pensione di vecchiaia anticipata risultano, invece, sufficienti 30 anni di contributi, in quanto, i soggetti che hanno un’invalidità superiore all’80% possono pensionarsi a 60 anni e 7 mesi di età (che sono 55 anni e 7 mesi per le donne), con almeno 20 anni di contributi.

9) Anticipo per invalidità

Per i soggetti che hanno un’invalidità superiore al 74% viene riconosciuto, poi, il diritto ad avere 2 mesi di contributi (figurativi) in più ogni anno, fino a raggiungere un anticipo massimo pari a 5 anni. Chi possiede 30 anni di contributi effettivi, congiuntamente ad un’invalidità riconosciuta che oltrepassa il 74%, ha quindi, in realtà, 35 anni di contributi.

10) Pensione di vecchiaia

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Con la pensione di vecchiaia sono sufficienti 20 anni di contributi, assieme ad un’età che risulta rispettivamente di:

10.1. 66 anni e 7 mesi per gli uomini e le dipendenti pubbliche;

10.2. 66 anni e 11 mese per le lavoratrici autonome;

10.3. 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici del settore privato.

Se, invece, venisse attuata la cosiddetta proposta Boeri, si verrebbe a delineare la possibilità di anticipare la pensione di vecchiaia dai 63 anni e 7 mesi, dietro una penalizzazione che è percentuale.

VAI ALLO SPECIALE SU RIFORMA BOERI: COSA CAMBIEREBBE SE VENISSE APPROVATA?

Redazione

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