Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Manovra di bilancio 2024. Arriva quindi il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2024, il bilancio pluriennale 2024 – 2026 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio.
Stando al comunicato stampa diffuso a margine del CDM le priorità su cui si concentra la legge di bilancio riguardano, tra le altre cose, la riduzione della pressione fiscale a sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, l’abbattimento di Irpef e contributi in busta paga per fringe benefit e premi di risultato, oltre ad una serie di iniziative in favore delle famiglie numerose e per la natalità.
Vengono poi destinate risorse al rinnovo nel 2024 dello sgravio sui contributi IVS già sperimentato nell’anno corrente in misura pari al 6/7%.
Analizziamo le novità in dettaglio.
Indice
Manovra di bilancio 2024: conferma Taglio al cuneo fiscale
Una delle priorità della prossima Legge di bilancio, stando alle parole del premier Meloni nella conferenza stampa di presentazione della Manovra 2024 è “difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta per i cittadini con redditi medio-bassi”. Per farlo, viene confermato “per l’intero 2024 il taglio del cuneo contributivo” pari al 6 – 7%.
Trattasi in buona sostanza della riduzione dei contributi Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (IVS) a carico dei lavoratori dipendenti, come tali trattenuti in busta paga dal datore di lavoro, salvo poi essere versati dallo stesso all’Inps con modello F24.
L’abbattimento dei contributi porta quindi ad un minor recupero in busta paga e, di conseguenza, un aumento del netto da liquidare al dipendente.
Lo sgravio, come disposto dal Decreto Lavoro (D.L. 4 maggio 2023 numero 48), è pari dallo scorso 1° luglio e fino al prossimo 31 dicembre, a:
- 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile ai fini previdenziali, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda i 2.692,00 euro mensili, maggiorati per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima;
- 7 punti percentuali, a patto che la retribuzione imponibile ai fini previdenziali, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda i 1.923,00 euro mensili, maggiorati per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
Leggi anche >> “Taglio al cuneo fiscale: gli effetti degli aumenti in busta paga”
Manovra di bilancio 2024: decontribuzione donne
Oltre alla proroga della decontribuzione, l’esecutivo punta a potenziare lo sgravio rendendolo totale per le donne lavoratrici. Così il comunicato stampa: “La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse”.
Come si legge nella tabella sotto, la misura spetterebbe:
- Per un anno, se sono presenti due figli fino all’età di dieci anni del più piccolo;
- A tempo indeterminato, per chi ha tre figli fino ai diciotto anni del più piccolo.

Manovra di bilancio: sconti per assunzioni stabili
Altra misura che impatta sui lavoratori e datori sono gli sconti per le assunzioni a tempo indeterminato delle aziende. Chi assume stabilmente potrà beneficiare di super-deduzioni, in base al tipo di lavoratore assunto. In particolare:
- una super-deduzione del 120% per chi assume a tempo indeterminato;
- del 130% per chi assume a tempo indeterminato donne, invalidi ex percettori di reddito di cittadinanza e beneficiari di Assegno di inclusione.
Manovra di bilancio: Fringe benefit con soglia 2mila/3mila euro
Nel corso della conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri di lunedì il premier Meloni ha affermato che la detassazione sui fringe benefit “la portiamo per il 2024 a 2.000 euro per i lavoratori con figli” e “fino a 1.000 euro – attualmente è di circa 258 – per tutti gli altri lavoratori” (fonte governo.it).
Il Decreto Lavoro (D.L. 4 maggio 2023 numero 48), sempre nell’ottica di portare ossigeno in busta paga, ha innalzato, limitatamente al periodo d’imposta 2023, la soglia di esenzione fiscale fino a 3 mila euro con riferimento ai lavoratori con figli, compresi quelli nati fuori del matrimonio, i figli adottivi o affidati, considerati fiscalmente a carico del contribuente. Per tutti gli altri resta invece valido il tetto di 258,23 euro.
E’ opportuno precisare che, in caso di superamento delle soglie di 258,23 / 3.000 euro l’intero valore dei beni ceduti e dei servizi prestati concorre a formare il reddito imponibile ai fini fiscali.
Ecco una tabella riepilogativa delle misure sui fringe benefit succedutesi nel 2022 – 2023, oltre all’ipotesi 2024.

Una novità assoluta riguarda infine l’operatività della detassazione anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa.
Manovra di bilancio 2024: Premi di risultato con sostitutiva al 5%
Come riporta il comunicato stampa diffuso dall’esecutivo è confermata la detassazione dei premi di produttività al 5 per cento
In sostanza si prevede di estendere la misura decisa dalla Manovra 2023 (Legge 29 dicembre 2022 numero 197) di abbassare, per l’anno corrente, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato dal 10 al 5%.
La misura al pari, ad esempio, di quella sui fringe benefit, ha il chiaro intento di ridurre il cuneo fiscale sulle buste paga dei lavoratori privati ed interessa:
- I premi riconosciuti in esecuzione di contratti aziendali o territoriali in relazione ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione;
- Le somme erogate a titolo di partecipazione agli utili.
L’aliquota al 5%, sostitutiva di Irpef ed addizionali regionali – comunali, opera comunque entro il limite complessivo di 3 mila euro, determinato:
- Sommando premi ed utili;
- Al lordo della ritenuta in parola al 5 – 10%;
- Al netto delle trattenute previdenziali ed assistenziali obbligatorie.
Da notare che per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori la soglia citata passa a 4 mila euro.
I lavoratori destinatari dei premi / utili possono comunque beneficiare dell’imposta sostitutiva a patto di aver totalizzato, nell’anno precedente quello di liquidazione delle somme, un reddito da lavoro dipendente di importo non superiore ad 80 mila euro, comprensivo di:
- Somme soggette ad imposta sostitutiva;
- Pensioni di ogni genere ed assegni equiparati;
- Quota di Tfr liquidata in busta paga (Quir);
- Redditi da lavoro dipendente riconducibili ad un’attività di lavoro svolta all’estero, anche se non tassati in Italia.
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