Bonus mamme lavoratrici 2024: come funziona e impatto in busta paga

Paolo Ballanti 04/01/24
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Approvato con la Manovra di bilancio 2024 un bonus mamme lavoratrici, nell’ambito del taglio al cuneo fiscale 2024.

Al pari di altre leggi succedutesi negli ultimi anni, infatti anche l’ultima legge di bilancio continua a dedicare particolare attenzione al tema dell’abbattimento del peso di imposte e contributi sulle buste paga dei lavoratori italiani, detto anche Cuneo Fiscale.

Oltre ad estendere all’anno corrente la già nota riduzione parziale dei contributi IVS – il cosiddetto taglio al cuneo fiscale – la Legge di bilancio riserva un abbattimento totale dei contributi a carico dipendente, in favore delle lavoratrici con due, tre o più figli.

Analizziamo la novità in dettaglio.

Indice

Cos’è il Bonus mamme lavoratrici con 3 o più figli

L’articolo 1, comma 180 della Manovra prevede, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico dipendente.

La misura in parola si concretizza in un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore: i cosiddetti contributi IVS.

La misura spetta alle lavoratrici:

madri di tre o più figli;
– con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato (sono esclusi i rapporti di lavoro domestico).

Lo sgravio opera, comunque, nel rispetto di un tetto massimo annuo di tre mila euro (riparametrato su base mensile).

Ferma restando la scadenza fissata al 31 dicembre 2026, lo sgravio spetta in ogni caso “fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo” (Manovra 2024).

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Il bonus mamme lavoratrici con 2 figli

L’esonero appena descritto è esteso, in via sperimentale e per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, alle lavoratrici madri di due figli, anch’esse con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

In questo caso, sempre escludendo i rapporti di lavoro domestico, lo sgravio opera fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Pensioni non penalizzate

Dal momento che lo sgravio ha l’obiettivo di abbattere parte dei contributi destinati a concorrere al diritto e alla misura della futura pensione, la normativa si preoccupa comunque di salvaguardare i trattamenti pensionistici delle lavoratrici interessate.

L’articolo 1, comma 182 dispone, non a caso, che, tanto per lo sgravio a beneficio delle lavoratrici con tre o più figli, quanto per quello destinato alle madri di due figli, resta “ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

Quanto appena affermato significa che, nonostante l’impatto dello sgravio contributivo, le lavoratrici interessate non avranno alcun pregiudizio in materia di diritto e misura della pensione.

Bonus mamme lavoratrici: importi e impatto in busta paga

Stando alle stime raccolte dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) in vista dell’audizione dello scorso 14 novembre della Presidente Lilia Cavallari presso le Commissioni Bilancio del Senato e della Camera (riunite in seduta congiunta) grazie allo sgravio IVS le lavoratrici “non pagheranno contributi fino a 32.600 euro circa di retribuzione lorda”.

Oltre la soglia citata, ancora l’UPB, agisce il massimale e i contributi dovuti sono pari a quelli risultanti dall’applicazione dell’aliquota contributiva al reddito eccedente.

A 65 mila di euro di retribuzione, viceversa, si “pagherebbe la metà dei contributi dovuti a legislazione vigente” (documento UPB).

Importo
In termini quantitativi il beneficio, al netto delle imposte, cresce “progressivamente fino ad attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori” (Ufficio Parlamentare di Bilancio).
Inoltre, sempre l’UPB, ha sottolineato che gli effetti della misura in argomento si “intersecano con quelli della proroga al 2024 dell’esonero parziale (pari a 6 o 7 punti percentuali) dal versamento dei contributi IVS a carico del lavoratore con retribuzione fino a 35.000 euro”.

I contributi coinvolti dall’abbattimento previsto dai commi 180 e 181 sono somme che, essendo a carico del lavoratore, devono essere trattenute in busta paga dal datore di lavoro e, da quest’ultimo, versate all’Inps con modello F24.

Di conseguenza, una riduzione dell’aliquota IVS conto lavoratore si traduce quindi in minori trattenute in cedolino, a diretto vantaggio della lavoratrice interessata.

Conta il livello di inquadramento?

Lo sgravio è condizionato al numero di figli della lavoratrice interessata ed altresì al tipo di contratto di lavoro (necessariamente a tempo indeterminato).

Al contrario, nessun requisito è richiesto con riferimento al livello di inquadramento o ancora all’organizzazione dell’orario di lavoro.
Possono pertanto beneficiare della misura in parola tanto i lavoratori full-time, quanto i colleghi a tempo parziale.

Taglio al cuneo fiscale 2024

Come anticipato, oltre allo sgravio per le lavoratrici madri, il DDL bilancio, all’articolo 5, proroga, in via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, l’esonero parziale dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, senza effetti sulla tredicesima: l’ormai famoso taglio al cuneo fiscale 2024.

Lo sgravio è pari a:

  • 6 punti percentuali se la retribuzione imponibile ai fini previdenziali, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non eccede l’importo di 2.692,00 euro mensili, al netto del rateo di tredicesima;
  • 7 punti percentuali a fronte di una retribuzione imponibile ai fini previdenziali, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superiore all’importo mensile di 1.923,00 euro, al netto del rateo di tredicesima.

Da ultimo, sulla falsariga di quanto previsto per l’esonero al 100% a beneficio delle lavoratrici madri, la Manovra 2024 stabilisce all’articolo 1, comma 15, che “resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

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Foto copertina: istock/Liderina

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Paolo Ballanti