Misure annunciate, altre necessarie, altre, ancora, di cui non era stata confermata la presentazione. E’ il caso, partendo da queste ultime, dell’incremento a cui è stata soggetta la Tasi: il governo Letta aveva infatti annunciato di voler innalzare l’aliquota, ma non ci si attendeva che il governo Renzi avrebbe seguito alla lettera il proposito alla prima occasione disponibile. E invece, tutto confermato: d’ora in avanti, la Tasi, che sostituirà Imu sulle prime case e terreni agricoli, avrà un’aliquota decisa dai Comuni che potrà oscillare tra lo 0,1 e lo 0,8 per mille.
Come si diceva, poi,l’attenzione generale si era concentrata sul terzo decreto salva Roma, portato in Cdm in fretta e furia dopo il secondo ritiro deciso dalla maggioranza.
Tutto ciò, mentre non si erano ancora placate le proteste per le frasi del sindaco della Capitale, Ignazio Marino, che aveva minacciato di voler “bloccare la città” se non fossero arrivati i finanziamenti promessi dal governo centrale. Minacce a cui il premier Renzi aveva replicato di condividere le preoccupazioni, ma meno i toni del primo cittadino capitolino e compagno di partito del premier.
Comunque, tra i due sarà pace fatta dal momento che il governo si è affrettato a chiudere il dossier nel più breve tempo possibile, arrivando a garantire per il 2014 quei 120 milioni “sospesi” da inserire in bilancio previsionale. In sostanza, ha spiuegato il sottosegretario Delrio, “non ci saranno trasferimenti: sono somme dovute al commissario che vengono anticipate invece che diluite”.
La decisioni necessarie, infine, prese dal Cdm di stamane, riguardavano la nomina dei sottosegretari: pratica chiusa, con l’arrivo di altri 44 membri del governo, che, insieme ai 16 ministri e ai 9 viceministri, portano a 69 i membri dell’esecutivo Renzi, ora nel pieno delle sue cariche e delle sue funzioni.
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