Tasi 2014, l’elenco ufficiale dei Comuni dove si pagherà a ottobre

Redazione 19/09/14
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Fuori i ritardatari: nessuna proroga, e chi non ha adempiuto nei tempi predefiniti incasserà meno di quanto potenzialmente dovuto. E’ ufficiale l’elenco definitivo dei Comuni – elaborato da Confedilizia – in cui si pagherà la Tasi il prossimo 16 ottobre e ben 653 enti non hanno adottato in tempo le delibere sulle nuove aliquote.

E’ scaduto a mezzanotte il termine per la pubblicazione degli atti amministrativi per i singoli comuni sul portale del ministero dell’Economia e all’appello mancano ben 653 località, nelle quali la Tasi verrà riscossa in un’unica soluzione a dicembre con aliquota all’1 per mille. Ciò, per effetto della mancata delibera di approvazione nei tempi concessi dapprima al 31 maggio e poi, per effetto della proroga del governo, al 10 settembre.

Così il 16 ottobre saranno 5227 i Comuni in cui si pagherà la Tasi in qualità di prima rata, cioè lì dove è stata approvata la delibera che ha aggiornato l’aliquota entro lo scorso 10 settembre.

La stragrande maggioranza dei Comuni, insomma, ha dimostrato attenzione alla scadenza, consapevole dell’opportunità fornita dall’esecutivo di aumentare il gettito fiscale della tassa sugli immobili.

Le aliquote

L’aliquota base, infatti, è stata fissata all’1 per mille, con possibilità di estenderla fino al 2,5 per mille, e margine extra di un ulteriore 0,8, purché abbinato all’introduzione di specifiche detrazioni per fasce di immobili e situazioni particolarmente critiche.

Così, secondo le prime stime del Mef, sembra che l’aliquota media sia stata applicata al 2,63 per mille: dunque, la maggior parte delle amministrazioni italiane ha scelto di sforare il tetto concesso dal governo per ottenere il massimo gettito della tassa sui servizi indivisibili e, insieme, consentire anche le detrazioni che, lo ricordiamo, non son previste a prescindere, così come era per l’Imu.

Rimane, a questo punto, il rebus dei costi, che si risolverà solo al momento del versamento: per qualcuno, infatti, si tratta di un aggravio rispetto all’imposta preceente, mentre per altri ci dovrebbe essere un risparmio contenuto per effetto delle aliquote inferiori.
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