Redditometro:come difendersi dai controlli sui conti correnti

Redazione 26/09/13
La vendita di un auto o una moto procura un incasso di denaro che, solitamente, viene convogliato nei conti correnti. Le vendite fra privati, per lo più, avvengono senza troppe formalità, senza contratto o scrittura alcuna e questo a distanza di anni può dare qualche problema visto che in caso di controllo il Fisco potrebbe chiedere conto delle somme percepite e il contribuente si troverebbe senza documenti per giustificarsi.

Per non incappare in un errore simile bisogna fotocopiare il documento prima della consegna, non solo ma è opportuno che il venditore precisi la cifra sul certificato di proprietà in maniera tale da giustificare il deposito dell’assegno o del denaro con un documento valido in caso di controlli da parte delle Entrate.

Le lacune della vendita fra privati sono trasversali, valgono tanto per l’auto quanto per vecchi mobili o cimeli che si decide di rivendere.Non essendoci alcun obbligo fra privati di formalizzare la compravendita, le somme percepite potrebbero diventare difficilmente spiegabili in caso di controlli. Bisogna quindi giocare di anticipo e predisporre un documento che identifica l’acquirente e chi vende, i beni oggetto di cessione e il prezzo; l’importante è che il documento abbia una data certa. Poi è utile conservare copia dell’assegno ricevuto.

La vendita di oggetti personali via internet, invece, può risultare più semplice. In questo caso, infatti, potrebbe essere sufficiente conservare una stampa della pagina con le indicazioni dell’oggetto messo in vendita da cui risultino la data e il prezzo. Anche in questo caso però è preferibile conservare la copia di un assegno o di qualsiasi altro attestato che dimostri l’incasso di denaro.

Fra amici capita spesso che l’organizzazione di un viaggio ricada solo su uno, questo determina che dopo aver scelto la destinazione, l’amico “designato” raccolga il denaro per poi pagare l’agenzia, il tour operator o magari le compagnie di trasporto. Il rischio che si corre in questi casi è che i soldi raccolti spesso vengono dati in contanti e magari, invece, poi i pagamenti a tour operator o agenzia sono effettuati attraverso mezzi tracciabili, come bonifico, assegno, carte di credito o debito.

Ciò fa si che in caso di un possibile controllo soprattutto se a distanza di anni, l’amministrazione finanziaria potrebbe anche chiedere conto dei soldi raccolti per pagare il viaggio o la vacanza anche ad altri. Una prima forma di prevenzione è quella di conservare i documenti di viaggio, da cui magari risultano i nomi di tutti i partecipanti. Inoltre può rivelarsi utile tenere traccia di eventuali mail o corrispondenza scambiate con l’agenzia o tour operator nelle quali l’amico incaricato dell’organizzazione fa presente che il pagamento avverrà a nome di un unico soggetto per conto di tutti.

Grande attenzione bisogna prestare alle cifre di denaro provenienti da parenti più o meno stretti, soprattutto quando la somma donata è consistente, poi giocoforza confluisce sul conto corrente. Se la somma è stata regalata tramite un assegno, è sempre bene conservare una copia del titolo di pagamento prima di versarlo sul conto corrente ed è consigliabile che dalla copia risulti il nome di chi ha effettuato la donazione.

Nel caso dei piccoli prestiti tra privati una piccola accortezza può riguardare il soggetto che eroga il denaro: può rivelarsi utile conservare i documenti che certificano il beneficiario per poter dimostrare chi fosse nell’eventualità di una richiesta del Fisco in caso di controllo. Quando poi nell’ambito dei finanziamenti tra privati sono concordate delle rate allora le due persone coinvolte potrebbero firmare una scrittura privata attribuendole data certa.

Non solo piccole vendite o scambi di denaro tra privati. La vendita di opere d’arte, barche e altri beni di lusso comporta in molti casi l’incasso di cifre cospiscue. Non esiste alcuna norma che obblighi le parti a rispettare determinate formalità per il trasferimento (fatta eccezione delle barche targate). Il più delle volte, quindi, si tratta di accordi verbali ai quali segue l’incasso del denaro concordato, che il venditore difficilmente potrebbe giustificare davanti a una richiesta di chiarimenti del Fisco.

In questo caso è opportuno conservare una copia di un certificato di provenienza o di autenticità ottenuto in sede di acquisto del bene, cercando di attribuire una data certa a questo documento. All’atto della vendita meglio- se possibile – mettere nero su bianco gli accordi con una scrittura privata con data certa che riporti il prezzo stabilito. E, soprattutto quando le somme sono piuttosto elevate, la copia dell’eventuale assegno ricevuto e successivamente versato può risultare poi un utile strumento di difesa a distanza di anni.

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