Permessi 104 e Congedo straordinario cumulabili: Faq sulle novità Inps

Redazione 23/11/23
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Per assistere una stessa persona disabile, oltre che i permessi 104 e i prolungamenti del congedo parentale, si possono utilizzare anche i congedi straordinari spalmati su più caregiver. E’ tutto cumulabile. Parola di Inps.

Con l’ultimo messaggio del 22 novembre l’istituto chiarisce e detta le regole sulla gestione sia del congedo straordinario sia dei permessi di cui all’articolo 33 della legge n. 104/1992, in favore di più richiedenti per assistere, nello stesso periodo la stessa persona con disabilità grave (articolo 3 comma 3 legge 104).

Istruzioni necessarie, dopo che nel 2022 sono state modificate le procedure di assistenza al disabile, eliminando il principio del “referente unico dell’assistenza” con riferimento alla fruizione dei permessi disciplinati dal comma 3 del medesimo articolo 33. In sostanza ora più soggetti possono nello stesso periodo assistere il disabile sia con i congedi sia con i permessi 104.

Il messaggio in questione è il 4143 del 22 novembre 2023. Il provvedimento lascia immutata la regola secondo il congedo straordinario non può essere riconosciuto a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave. Però ora è possibile autorizzare sia la fruizione di questo congedo sia la fruizione dei permessi 104 a più lavoratori per assistere lo stesso soggetto disabile, alternativamente e non negli stessi giorni.

Rispondiamo ora a qualche domanda utile in tal senso, in base a quanto spiegato dall’Inps in questa ultima comunicazione.

Indice

Più lavoratori possono chiedere il congedo straordinario per lo stesso disabile?

No. Le novità contenute nel messaggio Inps mettono nero si bianco ciò che è sempre stato fino ad oggi: il congedo straordinario per assistere un disabile in situazione di gravità ex legge 104 non può essere riconosciuto a più di un lavoratore.

Più lavoratori possono chiedere congedo straordinario e permessi 104 per lo stesso disabile?

E’ questo il chiarimento fondamentale fornito da Inps con il messaggio 4143. Si afferma che è sempre possibile autorizzare sia la fruizione del congedo straordinario per l’assistenza di soggetti disabili gravi, sia la fruizione dei permessi 104 a più lavoratori per l’assistenza allo stesso soggetto con disabilità grave:

  • alternativamente e
  • non negli stessi giorni.

Si posso inviare più domande di assistenza per lo stesso disabile?

Ricollegandoci alla Fa precedente, l’Inps ribadisce quindi che più lavoratori possono inviare più domande all’Inps per l’assistenza di una stessa persona affetta da disabilità grave, purché vengano rispettati certi requisiti. Può essere accolta una domanda di congedo straordinario relativa a periodi per i quali risultino già rilasciate autorizzazioni per la fruizione di tre giorni di permesso mensili 104, o del prolungamento del congedo parentale (art. 33 del decreto legislativo n. 151/2001) o delle ore di permesso alternative al prolungamento (art. 33, comma 2, della legge n. 104/1992 e art. 42, comma 1, del decreto legislativo n. 151/2001)per assistere la stessa persona disabile in situazione di gravità.

Al tempo stesso, per i mesi in cui risultino già autorizzati periodi di congedo straordinario, potranno essere autorizzate domande per fruire di tre giorni di permesso mensile/prolungamento del congedo parentale oppure di ore di permesso alternative al prolungamento del congedo parentale presentate da altri referenti, per assistere la stessa persona disabile in situazione di gravità.

Per approfondire norme e strumenti di tutela delle fasce deboli della popolazione consigliamo due libri: 
“La tutela dei soggetti disabili”, come guida pratica a supporto dei familiari e professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile;
– “Agevolazioni fiscali per i soggetti disabili 2023,come guida pratica rispetto agli adempimenti di natura amministrativa e fiscale previsti per i soggetti disabili.

Cos’è il congedo straordinario per assistenza disabili gravi?

Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro che i lavoratori dipendenti possono richiedere per assistere familiari con disabilità gravi, ai sensi della legge 104. Questo periodo di congedo può arrivare al massimo a 24 mesi ed è retribuito dall’Inps.

Per richiederlo il familiare caregiver deve dimostrare la convivenza con il familiare disabile, e che questa sia stata instaurata entro l’inizio del periodo di congedo richiesto e che sia conservata per tutta la durata dello stesso.

Cosa sono i permessi 104?

Ai sensi dell’articolo 33, comma 6, Legge numero 104/1992 il lavoratore maggiorenne disabile (in situazione di gravità) ha diritto, in alternativa, a permessi retribuiti in misura corrispondente a:

  • Due ore giornaliere;
  • Tre giorni al mese (continuativi o frazionati).

Leggi qui la guida ai Permessi 104

Gli stessi permessi spettano anche a chi si prende cura del familiare disabile: il cosiddetto caregiver.

Addio al referente unico dell’assistenza

Come spiegato in questo articolo, il Decreto legislativo 30 giugno 2022 numero 105 in attuazione della direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza (che ha abrogato la direttiva 2010/18/UE del Consiglio) ha ritoccato l’articolo 33, comma 3, Legge numero 104 in materia di permessi retribuiti per i familiari del soggetto disabile.
Nello specifico è stato eliminato il principio del cosiddetto referente unico dell’assistenza, per il quale non poteva essere autorizzata a più di un lavoratore dipendente, ad esclusione dei genitori, la fruizione dei giorni di permesso per l’assistenza alla stessa persona in situazione di disabilità grave.

Di conseguenza, come chiarito dall’Inps nella Circolare del 4 aprile 2023 numero 39, a decorrere dal 13 agosto 2022, data di entrata in vigore del D.Lgs. numero 105, fermo restando “il limite complessivo di tre giorni di permesso mensile per l’assistenza allo stesso individuo, con disabilità in situazione di gravità, il diritto può essere riconosciuto, su richiesta, a più soggetti tra quelli aventi diritto, che possono fruirne in via alternativa tra loro”.

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