Si chiamano indebiti Inps quelle somme che il cittadino deve restituire all’ente, per averle percepite indebitamente. Possono essere piccoli o grandi importi, che l’Istituto chiede indietro, e il cittadino non può esimersi dal restituire (a meno che non faccia ricorso per richiesta ingiusta).
A questo proposito, è stato attivato un servizio online per avviare in autonomia il recupero a rate degli importi dovuti (anche simulandoli), tramite avvisi di pagamento PagoPA.
Ecco come funziona e il link a cui accedere.
Indice
Cosa sono gli indebiti Inps
Spesso leggiamo sui giornali storie di pensionati smarriti e arrabbiati, di fronte a una raccomandata Inps che chiede loro di restituire migliaia di euro, percepiti indebitamente, a titolo di reversibilità o di altre prestazioni assistenziali o previdenziali.
In tutti questi casi si parla di indebiti Inps: somme che il cittadino si trova a dover restituire all’ente, perché non aveva effettivamente diritto ad averle, ma per qualche motivo gli sono state versate.
Può trattarsi a vario titolo di:
- somme derivanti da trattamenti previdenziali;
- somme derivanti da trattamenti assistenziali;
- percezione di ammortizzatori sociali, tutti indebiti, cioè non dovuti dall’ente.
Non sempre c’è di mezzo la malafede del cittadino. Più spesso può trattarsi di errori di calcolo commessi dall’Inps stessa oppure sbagli effettuati dai patronati che hanno assistito l’utente, non fornendo informazioni corrette o sbagliando richieste e pratiche.
In ogni caso l’Inps, dopo aver rilevato l’indebito, effettuando i dovuti controlli, chiede indietro al cittadino questi soldi. E il cittadino li deve restituire, a meno che non faccia ricorso contro errori Inps.
Libro utile
Il contenzioso contributivo con l’INPS
Questo volume, con un taglio giuridicamente rigoroso ma al tempo stesso pratico (attraverso la proposta di modelli di ricorsi), si presenta come un valido strumento per i professionisti (consulenti del lavoro, avvocati, commercialisti) che assistono le società o i lavoratori autonomi sia in una fase propedeutica sia nel predisporre e implementare una valida strategia difensiva (preventiva, in sede amministrativa o giudiziaria) nei confronti dell’INPS. La prima parte dell’opera guida il professionista all’interno dell’inquadramento della materia a livello normativo, nella suddivisione tra le varie gestioni (lavoro a tempo determinato, apprendistato, lavoro intermittente, lavoro marittimo e ex IPSEMA, giornalistico, di appalto, le prestazioni occasionali e il lavoro autonomo) e nell’analisi di vari istituti come le ispezioni, l’accesso agli atti e gli strumenti alternativi al contenzioso. Vengono affrontate le sanzioni che l’INPS può irrogare, il sistema di riscossione e le possibili tutele. Infine nella parte generale vengono illustrati i meccanismi di formazione del DURC, le differenze e gli strumenti di tutela sia contro il DURC esterno, che contro quello interno, fino ad arrivare al DURC negativo e la perdita delle agevolazioni contributive. La parte speciale esamina le fattispecie significative delle gestioni più rilevanti dell’INPS: AGO, Gestione Agricola, Gestione Artigiani e Commercianti (esaminando fattispecie come i familiari coadiutori, la doppia iscrizione dell’amministratore di SRL, i soci lavoratori, la cancellazione del liquidatore di società, l’artigiano di fatto, i gestori di case vacanza e b&b). Vengono approfondite le questioni di maggior rilevanza della Gestione Separata: gli iscritti alle professioni ordinistiche, la decorrenza della prescrizione, il limite reddituale di euro 5.000, i pensionati, gli sportivi non iscritti alle Gestioni ex ENPALS. L’ultimo capitolo, infine, esamina le Gestioni ex ENPALS, fornendo un inquadramento di queste particolari gestioni e, poi, specificando le questioni relative agli artisti dello spettacolo, alla cessione del diritto all’immagine e all’obbligo previdenziale degli autori delle opere letterarie o di altro genere. Il volume è arricchito da un utile corredo di materiale tecnico-operativo disponibile online. Questa seconda edizione è stata aggiornata con la giurisprudenza e la prassi pubblicata negli ultimi due anni e anche recentemente dall’INPS. Paolo Maria GangiLL.M., Avvocato iscritto all’Ordine degli Avvocati di Roma; esplica la propria attività professionale prevalentemente per le PMI italiane in materia di contenzioso previdenziale, contrattualistica nazionale e internazionale, privacy e compliance in genere. Ha pubblicato diversi articoli in ambito giuridico.Giuseppe Miceliha conseguito l’abilitazione alla professione di Avvocato nel 2008, presso la Corte d’Appello di Roma. Svolge attività di docenza presso Università e business School. È Curatore editoriale e Autore di numerosi volumi e saggi in materia di Antiriciclaggio e Privacy. Roberto Sarraha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura Generale dello Stato ed è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Roma, con abilitazione al patrocinio davanti le Giurisdizioni Superiori. Esplica la propria attività professionale prevalentemente nell’ambito del diritto del lavoro. Svolge attività di docenza presso Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e LUMSA Università Libera Università Maria Santissima Assunta.
Paolo Maria Gangi, Giuseppe Miceli, Roberto Sarra | Maggioli Editore 2022
56.05 €
Come visualizzare gli indebiti Inps
Come accennato, a disposizione del cittadino coinvolto in queste faccende, è stato attivato il servizio online “Visualizzazione indebiti“, che consente di:
- approfondire la propria posizione indebita;
- visualizzare la natura del debito, cioé il motivo per cui l’Inps chiede indietro i soldi;
- monitorare le informazioni sullo stato di avanzamento del recupero;
- simulare e attivare online un piano di recupero a rate con rimessa in denaro mediante avvisi di pagamento pagoPA.
Da questo strumento telematico sono esclusi gli indebiti relativi al defunto Reddito di cittadinanza.
Come funziona il recupero indebiti Inps
In caso di erogazione di prestazioni non dovute, l’Inps ha il diritto di recuperare le somme indebitamente corrisposte al cittadino, mediante alcune azioni:
- compensazione delle somme con crediti che il debitore ha nei confronti dell’INPS;
- la trattenuta delle somme sulle prestazioni che il debitore percepisce;
- il pagamento degli indebiti con avviso di pagamento pagoPA che, su richiesta del debitore, può essere rateizzato entro 30 giorni dalla ricezione della prima notifica di indebito.
Come rateizzare la somma indebita nei confronti dell’Inps
Il servizio “Visualizzazione indebiti” si raggiunge a questo link, tramite autenticazione.
Sappiano ormai che ai servizi Inps ci si autentica utilizzando le credenziali spid, Cns e Cie (carta di identità elettronica).
Una volta eseguito l’accesso online, l’utente sarà in grado di vedere tutte le somme dovute all’Inps a titolo di indebito, complete di tutti i dettagli:
- natura dell’indebito;
- dettagli sulla comunicazione di notifica;
- stato di avanzamento del recupero;
- dettaglio del piano di recupero rateale attivo (qualora sia pensionato con trattenuta su pensione, oppure con rimessa in denaro mensile);
- eventuali altri recuperi effettuati, presenti solo se sono state effettuate compensazioni con crediti vantati;
- cronologia dei principali eventi intercorsi nella gestione della pratica di indebito.
SIMULARE E RATEIZZARE
Vedere quanto si deve restituire non è tutto quello che si può fare. E’ possibile anche provare a simulare una ipotetica rateizzazione dell’importo totale, con tanto di simulazione di quanto verrebbe in termini di importi rateali da pagare,
Nel corso della simulazione è quindi possibile variare l’importo e il numero delle rate potenziali, e attivare online autonomamente un piano di recupero rateale con rimessa in denaro mediante avvisi di pagamento pagoPA.
La richiesta di rateizzazione può essere trasmessa entro 30 giorni dalla prima notifica Inps. Verranno così emessi i moduli di pagamento PagoPA, che potranno essere saldati secondo il piano rateale attivato.
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Foto copertina: istock/Rafmaster