Esonero contributi lavoratrici madri in Legge di Bilancio: le novità

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Con la Legge di Bilancio 2022 sono in arrivo nuove agevolazioni a tutela della famiglia, prima su tutte un esonero dei contributi del 50% in favore delle lavoratrici madri a decorrere dal rientro al lavoro dopo la maternità, previsto dall’articolo 35 del disegno di legge di Bilancio approvato in Consiglio dei Ministri.

La misura, che dovrebbe arrivare in via sperimentale solo per il 2022, fa parte di un pacchetto di aiuti per la famiglia, tra i quali figurano anche il congedo di paternità reso ormai strutturale a 10 giorni, e il finanziamento del Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere, nonché l’elaborazione del Piano strategico nazionale per le politiche per la parità di genere.

Vediamo quindi a chi è rivolto l’esonero contributivo in questione e le novità in arrivo con la nuova Legge di Bilancio.

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Esonero contributi lavoratrici madri: requisiti

L’articolo 35 del disegno di Legge di Bilancio stabilisce che:

In via sperimentale per l’anno 2022 è riconosciuto nella misura del cinquanta per cento l’esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno a decorrere dalla data del predetto rientro. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Sono due i requisiti che le donne che intendono usufruire dell’agevolazione devono possedere:

  • essere una lavoratrice dipendente del settore privato;
  • aver fruito del congedo obbligatorio di maternità.

Esonero contributi lavoratrici madri: ammontare e durata

Come si legge nel testo dell’articolo, le lavoratrici potranno fruire dell’esonero in questione per un massimo di un anno dal rientro dal congedo di maternità obbligatorio. L’esonero viene riconosciuto nella misura del 50% dei contributi previdenziali a carico della lavoratrice.

Fondo parità salariale di genere

Come anticipato, la nuova Legge di Bilancio conterrà anche alcune misure volte al raggiungimento della parità salariale di genere. Viene infatti rifinanziato con 52 milioni di euro il Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere istituito con la scorsa Legge di Bilancio per “interventi finalizzati al sostegno e al riconoscimento del valore sociale ed economico della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.“.

Viene anche ampliato il campo degli interventi attuabili, estendendo il Fondo anche “al sostegno della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche attraverso la definizione di procedure per l’acquisizione, da parte delle imprese pubbliche e private, di una certificazione della parità di genere cui siano connessi benefici contributivi a favore del datore di lavoro.”

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Congedo di paternità a 10 giorni

I 10 giorni di congedo di paternità previsti dalla Legge di Bilancio 2021 vengono resi strutturali dalla Manovra in arrivo. Con l’obiettivo di parificare la responsabilità maschile e femminile, inoltre, questi 10 giorni dovrebbero essere elevati gradualmente a 3 mesi in base a quanto previsto dal Family act.

Il congedo di paternità è obbligatorio, e può essere fruito entro 5 mesi dalla nascita del figlio o dall’ingresso dello stesso in famiglia nei casi di adozioni o affidamenti.

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Alessandro Sodano

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