Quali entrate e spese contano ai fini del calcolo ISEE 2023

Paolo Ballanti 19/09/23
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Quando si vuole accedere a una prestazione economica garantita da Stato, regioni, enti locali o semplicemente dalla Pubblica amministrazione, capita spesso di trovare tra i requisiti richiesti l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente: per quest’anno si tratta dell’ISEE 2023.

La funzione dell’ISEE è quella di valutare la condizione economico – patrimoniale dei soggetti richiedenti una o più prestazioni, sulla base di una formula matematica che tiene conto del patrimonio immobiliare, mobiliare e dei redditi di tutti i componenti il nucleo familiare.

Per ottenere il calcolo dell’Isee è innanzitutto necessario presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), indicando tutte le somme che saranno poi elaborate per il calcolo dell’Isee

Analizziamo quindi in dettaglio quali entrate e spese rilevano ai fini del calcolo dell’Isee 2023.

Indice

Calcolo ISEE 2023: il patrimonio immobiliare

Per il calcolo dell’Isee non manca di essere considerato il valore del patrimonio immobiliare, posseduto dal nucleo familiare al 31 dicembre del secondo anno precedente quello di invio della DSU.

A tal proposito assume importanza il valore complessivo ai fini Imu di:

  • immobile di abitazione;
  • altri immobili (se detenuti all’estero si assume il valore ai fini IVIE);
  • quote capitali residue dei mutui;
  • canone annuo previsto per la locazione della casa di abitazione.

Calcolo ISEE 2023: patrimonio mobiliare

I depositi e i conti correnti bancari e postali di tutti i componenti il nucleo familiare rilevano ai fini Isee in ragione del valore maggiore tra:

  • la somma dei saldi al 31 dicembre del secondo anno precedente quello di presentazione della DSU di tutti i depositi e conti correnti bancari e postali posseduti;
  • la somma delle giacenze medie del secondo anno precedente quello di presentazione della DSU degli stessi rapporti finanziari.

Nella determinazione dell’Indicatore si considerano poi altre forme di patrimonio mobiliare, diverse da quelle appena citate, possedute dai familiari al 31 dicembre del secondo anno precedente quello di inoltro della DSU.

Per approfondire il tema del sostegno alle persone invalide e disabili in difficoltà consigliamo due libri: “La tutela dei soggetti disabili” (una guida a supporto dei familiari e ai professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile; e “Agevolazioni fiscali e adempimenti per i soggetti disabili 2023”.

Calcolo ISEE 2023: i redditi

L’ultima categoria di importi rilevanti ai fini Isee è rappresentata dalla somma dei redditi (al netto di franchigie e spese) di tutti i componenti il nucleo familiare.

Sotto questo profilo si assumono i redditi relativi al secondo anno solare precedente quello di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

Da notare che nel reddito del singolo componente si sommano tutti gli importi di cui all’articolo 4, comma 2, DPCM numero 159/2013 ad esempio:

  • reddito complessivo ai fini Irpef;
  • redditi esenti;
  • trattamenti assistenziali, previdenziali, indennitari esenti e percepiti per ragioni diverse dalla condizione di disabilità.

Le spese e franchigie da sottrarre ai redditi (come sopra anticipato) sono invece quelle di cui all’articolo 4, comma 3 del DPCM citato. Un esempio è la sottrazione del 20% dei redditi da lavoro dipendente ed assimilati, fino ad un massimo di 3 mila euro, ovvero, se più favorevole, un’analoga quota dei redditi da pensione e dei trattamenti, fino ad un massimo di 1.000 euro.

Come viene calcolato l’ISEE

Le somme e i valori appena descritti vengono considerati ai fini del calcolo delle due macro-componenti che rappresentano il cuore dell’Isee.

Ci riferiamo in particolare ai valori:

  • ISR, rappresenta la somma dei redditi del nucleo familiare;
  • ISP, espressione del patrimonio mobiliare ed immobiliare del nucleo familiare.

La formula per ottenere l’Isee è infatti:

[ISR + (20% * ISP)] / N.

In sostanza, il valore ISR viene sommato al 20% dell’ISP. Il risultato, a seguire, dev’essere diviso per il corrispondente parametro della “scala di equivalenza”.

La scala di equivalenza nel calcolo ISEE 2023

Il parametro da assumere in base alla scala di equivalenza varia in funzione del numero e delle caratteristiche dei componenti il nucleo familiare, secondo la seguente tabella:

scala di equivalenza ISEE 2023

Pertanto, un nucleo ai fini Isee composto da tre componenti avrà 2,04 come valore della scala di equivalenza.

L’effetto della scala di equivalenza è presto detto. Trattandosi del divisore, mentre la somma di ISR ed ISP è il dividendo, all’aumentare dei componenti il nucleo familiare diminuisce l’impatto di redditi e patrimonio mobiliare / immobiliare sul calcolo dell’Isee.

Le maggiorazioni
Esistono poi una serie di situazioni in cui il parametro ottenuto in base al numero dei familiari è maggiorato.

maggiorazioni ISEE 2023

Come fare una simulazione dell’ISEE 2023

Gli utenti che, ancor prima di presentare la DSU, vogliono farsi un’idea del valore dell’Isee possono ricorrere ai servizi online Inps.
In particolare, è sufficiente collegarsi ainps.it – Tutti i servizi – ISEE Precompilato – Servizi – Simulazione, senza che sia necessario possedere (a differenza di altri servizi dell’Istituto) le credenziali SPID, CIE o CNS.

La piattaforma permette di simulare, oltre all’Isee ordinario, anche i modelli specifici come, ad esempio, Isee minorenni, Isee università, Isee socio sanitario, Isee dottorato di ricerca ed Isee socio sanitario residenze. 

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Paolo Ballanti