Decreto Sud in Gazzetta, Concorso in arrivo per 2200 posti nel Mezzogiorno: cosa sappiamo

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Dopo l’approvazione durante il Consiglio dei Ministri del 7 settembre scorso, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto Decreto Sud, un Decreto-legge recante “Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione“.

All’interno del testo sono presenti diverse misure per il rilancio del Sud Italia, come l’istituzione della ZES unica e la riprogrammazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Tra le misure più importanti figura anche il rafforzamento della capacità amministrativa con l’autorizzazione ad assumere un massimo di 2200 unità nelle regioni del Sud che tramite un concorso pubblico per esami.

A differenza di quanto previsto dal Concorso Sud per 2800 posti bandito nel 2021, le assunzioni non saranno legate al PNRR e saranno quindi a tempo indeterminato.

Vediamo nei prossimi paragrafi cosa prevede il Decreto Sud con riferimento alle nuove assunzioni e i dettagli sul concorso in attesa di nuovi approfondimenti, ricordando che in sede di conversione in legge potrebbero cambiare alcune disposizioni.

Indice

Decreto Sud in Gazzetta: 2200 assunzioni in arrivo

Il Decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, in vigore dal 20 settembre 2023, recita all’articolo 19:

A decorrere dall’anno 2024, al fine di promuovere il rafforzamento della capacità amministrativa delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, delle città metropolitane, delle province, delle unioni dei comuni e dei comuni, appartenenti alle predette regioni, nonché per rafforzare le funzioni di coordinamento nazionale del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, le predette amministrazioni, nell’ambito delle vigenti dotazioni organiche, sono autorizzate ad assumere, con contratto di lavoro a tempo indeterminato personale non dirigenziale, da inquadrare nel livello iniziale dell’area dei funzionari prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021 – Comparto Funzioni locali – ovvero della categoria A del Contratto collettivo nazionale di lavoro della Presidenza del Consiglio dei ministri, nel limite massimo complessivo di duemiladuecento unità, di cui settantuno unità riservate al predetto Dipartimento.”

In poche parole, dal prossimo anno, le amministrazioni del Sud e il Dipartimento per le politiche di Coesione potranno assumere fino a 2200 unità a tempo indeterminato.

Scarica il testo del Decreto Sud in Gazzetta Ufficiale

Decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124

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Nuovo Concorso Sud: amministrazioni interessate

I 2200 posti saranno smistati tra le seguenti regioni:

  • Basilicata,
  • Calabria,
  • Campania,
  • Molise,
  • Puglia,
  • Sardegna,
  • Sicilia.

Le amministrazioni interessate saranno, all’interno dei territori sopraelencati:

  • Regioni;
  • Città metropolitane;
  • Province;
  • Unioni di Comuni;
  • Comuni.

A queste amministrazioni si aggiunge infine il Dipartimento per le politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale saranno destinate 71 unità.

Decreto Sud: sarà necessaria la laurea per partecipare al concorso

Il Decreto, come abbiamo visto, chiarisce che le unità da assumere, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, sono da inquadrare:

  • nell’area dei funzionari prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021 – Comparto Funzioni locali;
  • nella categoria A del Contratto collettivo nazionale di lavoro della Presidenza del Consiglio dei ministri.

In entrambi i casi, oltre ai requisiti generali per l’accesso al pubblico impiego, sarà richiesta la laurea, triennale o magistrale. Occorrerà attendere il bando per capire quali saranno i profili messi a concorso, amministrativi o tecnici, e la classe di laurea richiesta per parteciparvi.

Decreto Sud: come funzionerà il concorso per 2200 posti?

Non ci sono certezze sulla data in cui verrà bandito il concorso. Questo sarà l’iter sa seguire prima della pubblicazione del bando:

  1. Entro il 20 novembre 2023 il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri dovrà pubblicare sul proprio sito istituzionale l’avviso finalizzato all’acquisizione delle manifestazioni d’interesse da parte delle regioni, delle città metropolitane, delle province, delle unioni di comuni e dei comuni di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Questi Enti dovranno indicare le unità di personale richieste e i relativi profili professionali in coerenza con l’attuazione delle politiche di coesione.
  2. Sulla base della ricognizione del fabbisogno di personale effettuata tramite la manifestazione di interesse di cui sopra, verrà adottato un DPCM su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e con il Ministro dell’economia e delle finanze, che definisce i criteri di ripartizione tra le amministrazioni interessate delle risorse finanziarie e delle unità di personale previste dal Decreto Sud. Il concorso potrà prevedere un numero massimo di 2200 posti, ma in base alla ricognizione i posti potrebbero essere inferiori. L’unico dato certo è che al Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri saranno destinate 71 unità.
  3. Il reclutamento sarà effettuato, attraverso una o più procedure per esami, dal Dipartimento per la funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, che si avvale della Commissione per l’attuazione del Progetto di Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni (RIPAM). Per lo svolgimento delle procedure concorsuali la spesa è quantificata nel limite massimo di 3.000.000 di euro per l’anno 2024.
  4. I vincitori del concorso pubblico frequentano un corso di formazione sulle politiche di coesione di durata non superiore a tre mesi. Durante il corso di formazione sarà riconosciuta una borsa di studio di 1000 euro mensili lordi.
  5. Gli idonei collocati nella graduatoria di merito conclusiva oltre i posti autorizzati, sono iscritti secondo l’ordine di detta graduatoria in un elenco della durata di due anni dal quale le amministrazioni coinvolte potranno attingere nei limiti delle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente.
  6. Fino al 31 dicembre 2029 il personale reclutato tramite il concorso in oggetto non potrà accedere a procedure di mobilità o essere impiegato presso amministrazioni pubbliche diverse da quelle di prima assegnazione mediante comando, distacco o altro provvedimento di contenuto o effetto analogo.

Decreto Sud: quando arriverà il bando per 2200 posti?

Il Decreto Sud ha assegnato 3 milioni di euro alla Commissione Ripam per lo svolgimento del concorso, per l’anno 2024. Questo potrebbe suggerire che il bando sarà pubblicato entro la fine del prossimo anno. C’è poi da dire che la nuova riforma dei concorsi pubblici è previsto il limite massimo di sei mesi dalla pubblicazione del bando all’assunzione dei vincitori.

Decreto Sud: come saranno le prove del concorso?

Innanzitutto, il Decreto prevede che la procedura o le procedure da bandire saranno per esami, non dovrebbe essere quindi prevista la valutazione dei titoli. Inoltre, il Decreto PA 2023decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2023, n. 74, ha introdotto diverse novità che potrebbero essere applicate al nuovo Concorso Sud, tra cui:

  • riserva del 15% dei posti a concorso per gli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale;
  • fino al 31 dicembre 2026, i bandi di concorso per i profili non apicali (ad esempio i funzionari) potranno prevedere lo svolgimento della sola prova scritta;
  • saranno considerati idonei i candidati collocati nella graduatoria finale entro il 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi. In caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del dipendente intervenute entro sei mesi dall’assunzione, l’amministrazione potrà procedere allo scorrimento della graduatoria.

Considerato che i posti da mettere a concorso rientrano nel profilo dei funzionari, la selezione del Decreto Sud potrebbe prevedere un’unica prova scritta analogamente a quanto previsto dal Concorso Agenzia Entrate 2023. Tuttavia, quanto previsto dal Decreto PA non rappresenta un obbligo, per cui alla prova scritta potrebbe aggiungersi la prova orale.

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Alessandro Sodano