Decreto aiuti Romagna approvato in CdM: rinviate prove e concorsi

Erika Barone 23/05/23
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Nel Cdm del 23 maggio 2023 è stato discusso e approvato il decreto aiuti Romagna per affrontare l’emergenza. Tra le misure previste ce n’è anche una che riguarda i concorsi pubblici. Da quello che si legge tutti i termini aperti sono stati congelati, per permettere anche a chi risiede nelle zone colpite dall’alluvione di partecipare.

Un aiuto che si estende anche alle prove che erano previste proprio nei giorni dell’alluvione e a cui i cittadini romagnoli non hanno potuto partecipare ci saranno delle prove suppletive.

Indice

Decreto aiuti Romagna approvato in CdM: rinviate prove e concorsi

Decreto aiuti Romagna: cosa prevede

Il governo ha approvato un decreto legge contenente “interventi urgenti” per “fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali” che hanno colpito le due regioni a partire dallo scorso 1° maggio. “Complessivamente questo primo provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che subito dopo la riunione ha incontrato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini insieme ai ministri che a vario titolo hanno competenza nella gestione del post-alluvione. Per approfondire: Decreto aiuti Romagna al via: indennizzi, CIG, indennità, stop versamenti. Le misure.

Decreto aiuti Romagna: l’impatto sui concorsi pubblici

Sono sospesi i termini per la presentazione della domanda di partecipazione ai concorsi pubblici per i cittadini residenti o domiciliati nei comuni colpiti dall’alluvione. Per i candidati ammessi a partecipare ai concorsi per l’accesso al pubblico impiego residenti o domiciliati ai fini delle prove selettive nei comuni colpiti, le amministrazioni che hanno in calendario lo svolgimento di prove concorsuali a partire dal 16 maggio 2023 possono prevedere lo svolgimento di apposite prove di recupero.

Decreto aiuti Romagna: le misure decise dal CdM

In una dichiarazione subito dopo il Consiglio dei ministri, con al fianco il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, la premier Giorgia Meloni ha evidenziato come “il decreto legge preveda la sospensione dei termini relativi ai versamenti tributari e contributivi fino 31 agosto. Sul tema delle utenze è stata deliberata la sospensione da parte di Arera. Per quanto riguarda i mutui, non c’è bisogno di una norma perché fa fede il protocollo d’intesa con Abi sulla sospensione dei mutui per eventi calamitosi”.

LAVORATORI e DIPENDENTI PA
Nel decreto legge varato dal Consiglio dei ministri è prevista “la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, una misura coperta fino a 580 milioni di euro. E c’è anche l’una tantum fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, con copertura fino a 300 milioni di euro“, ha dichiarato Meloni. Sembra in programma che i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro verranno pagati lo stesso.

PAGAMENTO DEI MUTUI
Come ha specificato la premier, “la ripresa dei pagamenti” dei versamenti tributari e contributivi è “al 20 novembre. Differiti anche i mutui. “Il pagamento dei mutui per Comuni e Province nei confronti di Cassa depositi e prestiti sarà posposto. Sul tema delle utenze è già stata deliberata la sospensione del pagamento da parte di Arera, ma c’è una norma che rafforza questa stessa previsione da parte dell’ente”, ha sottolineato Meloni

SCUOLA E UNIVERSITà
La presidente del Consiglio ha evidenziato come ci sia stato un impegno comune a rimettere velocemente in piedi la didattica nelle zone colpite dall’alluvione. “Stiamo lavorando per acquisto di computer per gli studenti che dovessero operare con didattica a distanza”, ha sottolineato Meloni. Stabilito anche un “fondo da 20 milioni di euro per la continuità didattica e la facoltà al ministro dell’Istruzione di lavorare con flessibilità per gli esami di maturità”, ha dichiarato la premier. Norme simili anche per le università, con 3 milioni destinati a docenti e atenei.

Erika Barone