Contributi volontari Inps: quanto costano e come versarli

Paolo Ballanti 22/08/23
Scarica PDF Stampa

Prima di spiegare in dettaglio la procedura per il versamento dei contributi volontari Inps diciamo subito che, in costanza di rapporto di lavoro, l’azienda provvede a versare i contributi previdenziali obbligatori, utili per il diritto e la misura della pensione, tanto per la parte a suo carico quanto per quella in capo al dipendente.

Nei casi di risoluzione del contratto di lavoro, come è facilmente intuibile, i contributi cessano di essere accreditati a beneficio del lavoratore. Quest’ultimo, tuttavia, ha la possibilità di ottenere dall’Inps l’autorizzazione al versamento volontario dei contributi.

L’obiettivo è appunto quello di non essere penalizzati, ai fini dell’accesso e dell’ammontare della pensione, a causa di periodi non lavorati, a seguito della cessazione o interruzione dell’attività lavorativa. In quest’ultima ipotesi rientrano ad esempio i periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio ovvero la riduzione dell’orario di lavoro in regime di part-time orizzontale o verticale.

I contributi volontari sono, a tutti gli effetti, utili per il perfezionamento del diritto e per la determinazione di tutte le pensioni dirette, come vecchiaia, anzianità, assegno ordinario di invalidità – inabilità ed indirette (superstiti e reversibilità).

Fatta questa utile premessa analizziamo in dettaglio a quanto ammontano i contributi volontari Inps.

Indice

Chi può versare i contributi volontari Inps

Possono chiedere l’autorizzazione all’Inps per la copertura dei periodi tramite i contributi volontari i seguenti soggetti che abbiano cessato o interrotto l’attività lavorativa:

  • Lavoratori dipendenti ed autonomi purché non iscritti all’Inps o ad altre forme di previdenza;
  • Lavoratori parasubordinati purché non iscritti alla Gestione separata o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • Liberi professionisti purché non iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
  • Lavoratori dei fondi speciali di previdenza (come telefonici, elettrici, personale di volo) purché non iscritti ai rispettivi Fondi o ad altra forma di previdenza obbligatoria;
  • Titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).

Requisiti per versare i contributi volontari Inps

Per ottenere l’autorizzazione Inps il lavoratore deve dimostrare di essere in possesso di almeno cinque anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) a prescindere dalla collocazione temporale dei contribuiti versati.
In alternativa sono richiesti almeno tre anni di contribuzione nel quinquennio che precede la data di presentazione della domanda.

Per un approfondimenti completo su retribuzione e regole contributive, consigliamo il libro “Paghe e contributi 2023“: una guida che, con l’aiuto di schemi e tabelle spiega in dettaglio i passaggi necessari per l’elaborazione delle buste paga e dei vari adempimenti connessi, compresi i diversi obblighi previdenziali e fiscali che ne derivano.

Contributi volontari Inps: importi e costi 2023

La misura del contributo volontario per i lavoratori dipendenti è settimanale e si ottiene applicando l’aliquota vigente per la contribuzione obbligatoria all’importo medio della retribuzione imponibile percepita nell’anno di contribuzione effettiva precedente la data della domanda di autorizzazione.

L’importo minimo della retribuzione settimanale non può comunque essere inferiore al 40% del trattamento minimo mensile di pensione a carico del FPLD in vigore al 1° gennaio dell’anno considerato (227,18 euro per il 2023, in aumento rispetto ai 210,15 euro del 2022).

Sino all’anno 2016, la contribuzione volontaria si differenziava in base alla data di autorizzazione al versamento (se prima o dopo il 1° gennaio 1966).

Per i soggetti autorizzati dopo il 31 dicembre 1995 l’aliquota contributiva ha conosciuto un aumento graduale di 0,50 punti percentuali ogni due anni dal 1° gennaio 1997, sino a toccare il 33% dal 1° gennaio 2017.

Di fatto, dall’anno 2017 l’aliquota contributiva per i dipendenti è pari a:

  • 27,87% per i soggetti autorizzati sino al 31 dicembre 1995;
  • 33% per la quota di retribuzione fino alla prima fascia di retribuzione pensionabile, con riferimento ai soggetti autorizzati dal 1° gennaio 1996;
  • 34% per la quota eccedente la fascia sopra citata, con riferimento ai soggetti autorizzati dal 1° gennaio 1996.

I valori 2023
A seguito della variazione percentuale verificatisi nell’indice dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati, tra il periodo gennaio 2021 – dicembre 2021 ed il periodo gennaio 2022 – dicembre 2022, comunicata dall’Istat in misura pari ad un +8,1%, l’Inps ha reso noti con Circolare del 20 febbraio scorso numero 22, i valori aggiornati relativi ai contributi volontari dovuti per l’anno 2023 da lavoratori dipendenti non agricoli, lavoratori autonomi ed iscritti alla Gestione separata.

Come anticipato, la retribuzione minima settimanale corrisponde ad euro 227,18. La prima fascia di retribuzione oltre la quale è prevista l’applicazione dell’aliquota aggiuntiva dell’1% corrisponde ad euro 52.190,00.

Da ultimo, il massimale da applicare ai prosecutori volontari titolari di contribuzione non anteriore al 1° gennaio 1996 o che, avendone il requisito, esercitino l’opzione per il sistema contributivo, è fissato ad euro 113.520,00.

Confermate poi le aliquote contributive al:

  • 33% per i lavoratori dipendenti non agricoli autorizzati alla prosecuzione volontaria nel FPLD con decorrenza successiva al 31 dicembre 1995;
  • 27,87% l’aliquota per i dipendenti non agricoli, autorizzati alla prosecuzione volontaria con decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1995.

Contributi volontari Inps: esempio di calcolo

Ipotizziamo che un lavoratore percepisca uno stipendio settimanale di 350 euro, pari a 1.516,00 euro lordi. In tal caso il contributo volontario per ciascuna settimana, da versare all’Inps, corrisponde a:

  • 97,55 euro se l’autorizzazione è anteriore al 1996;
  • 115,50 euro se l’autorizzazione è successiva al 31 dicembre 1995.

Contributi volontari Inps: domanda di versamento

Coloro che intendono ottenere l’accreditamento dei contributi volontari sono tenuti a presentare apposita domanda di autorizzazione all’Inps, esclusivamente in via telematica, quindi online.

Il servizio in questione è disponibile collegandosi al portale Inps al seguente percorso “inps.it – Pensione e Previdenza – Contributi volontari” muniti delle credenziali SPID, CIE o CNS. >> Leggi come usare la CIE al posto dello SPID.

In alternativa è possibile trasmettere la domanda:

  • Chiamando il Contact center Inps al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) ovvero allo 06.164.164 (da rete mobile);
  • Per il tramite di enti di patronato ed intermediari dell’Istituto grazie ai servizi telematici offerti dagli stessi.

Una volta concessa l’autorizzazione non è soggetta ad alcun termine di decadenza ed i versamenti volontari, anche se interrotti, possono essere ripresi in qualsiasi momento senza dover presentare una nuova domanda.

Contributi volontari Inps: cessazione del rapporto di lavoro

Il rilascio da parte dell’Inps dell’autorizzazione al versamento dei contributi volontari è comunque subordinato all’interruzione/cessazione del rapporto di lavoro che ha dato origine all’obbligo assicurativo.

In costanza di autorizzazione, l’eventuale ripresa dell’attività lavorativa comporta che l’interessato possa richiedere, entro centottanta giorni dalla cessazione di quest’ultima, il ricalcolo del contributo in relazione alle retribuzioni o ai redditi percepiti nel corso dell’ultimo contratto.

Come versare i contributi volontari Inps

Ottenuta l’autorizzazione Inps, i contributi possono essere versati accedendo al servizio “Versamenti volontari” del Portale dei pagamenti Inps (“inps.it – Pensione e Previdenza – Portale dei Pagamenti”), con una delle seguenti modalità:

  • Online, tramite la modalità “Pagamento online PagoPA” che permette di versare i contributi con carta di credito / debito, conto corrente ovvero altri metodi di pagamento disponibili sul sistema PagoPA;
  • Avviso di pagamento PagoPA, grazie al quale i contributi possono essere versati presso tutti i Prestatori di Servizi di Pagamento aderenti al circuito PagoPA (bar, edicole, ricevitorie, tabaccherie, supermercati e altri esercizi convenzionati).

Sul portale “pagopa.gov.it” è comunque disponibile la lista completa dei canali di pagamento.

Contributi volontari Inps: date e scadenze pagamento

I contributi volontari devono essere versati nel rispetto delle seguenti scadenze:

PeriodiQuali sonoScadenze
ArretratiPeriodi compresi tra la data di decorrenza dell’autorizzazione e il trimestre precedente quello relativo al primo modello di pagamento prestampatoTrimestre solare successivo quello di ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda
CorrentiQuattro trimestri ogni annoTrimestre sorale successivo quello di riferimento (per esempio per il primo trimestre gennaio – marzo, il versamento dev’essere effettuato entro il 30 giugno)

Il mancato rispetto dei termini di scadenza comporta la nullità e il conseguente rimborso dei versamenti effettuati in ritardo.

Per restare aggiornato sulle novità in tema di pensioni e contributi puoi iscriverti gratis alla Newsletter di LeggiOggi, compilando il form qui sotto:

Iscriviti alla newsletter aoqzlwlnnk1v21gh
Iscrizione completata

Grazie per esserti iscritto alla newsletter.

Seguici sui social


Paolo Ballanti