Assegno di mantenimento, gestione separata tra quello per la moglie e quello per i figli

Se si riduce l’assegno di mantenimento per i figli non aumenta automaticamente quello per la moglie

Redazione 31/08/17
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L’assegno di mantenimento per la moglie non può aumentare se il marito non mantiene più i figli maggiorenni. Con la sentenza n.19746 del 9 agosto scorso la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della ex moglie di un imprenditore che chiedeva un innalzamento dell’importo del proprio assegno di mantenimento e di quello per il figlio minorenne, visto che l’ex marito non doveva più provvedere per i due figli maggiorenni.

Inizialmente il tribunale di Bologna aveva accolto il ricorso della donna e aveva portato l’assegno a lei destinato da 1.600 a 2.400 euro e mantenendo fermo a 1.800 euro quello per il figlio minorenne. Lo stesso giudice aveva disposto la revoca dell’assegno per il figlio più grande autosufficiente e la riduzione a 1.000 euro per il secondogenito, anche lui maggiorenne.

La Corte d’Appello di Bologna ha in seguito respinto il ricorso avanzato dalla signora che giustificava l’innalzamento dell’assegno a lei destinato anche per far fronte alla gestione e manutenzione della casa familiare a lei assegnata.

I giudici della Corte di Appello hanno precisato che “le obbligazioni verso i figli e quelle verso la moglie operano su piani differenti e non può la caduta o la riduzione delle prime andare automaticamente a favore delle altre”.

Sul taglio del mantenimento versi i figli maggiorenni i giudici hanno dichiarato che la revoca o la riduzione del mantenimento può avvenire  a seguito dell’indipendenza, ma anche quando un figlio decide di non acquisire la propria indipendenza economica, rifiutando un lavoro adatto alla professionalità acquisita.

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La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte di Appello.

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Manuela Rinaldi | 2017 Maggioli Editore

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