Ape sociale 2024: nuovi requisiti e paletti. Le regole di quest’anno

Paolo Ballanti 26/01/24
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Introdotta in via sperimentale dal 1° maggio 2017, Ape Sociale funge da indennità economica a carico dell’Inps, riconosciuta in presenza di determinate condizioni soggettive, requisiti anagrafici ed anzianità contributiva minima, a beneficio di quanti interrompono l’attività lavorativa e non sono titolari di pensione diretta.

L’obiettivo dell’Ape, spettante previa domanda all’Inps, è garantire un sostegno economico fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia ovvero sino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento ottenuto anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia (di cui all’articolo 24, Decreto – legge numero 201/2011).

La Manovra 2024, in vigore dallo scorso 1° gennaio, non ha mancato di intervenire sull’Ape Sociale, sia in termini di requisiti per l’accesso alla misura che di operatività temporale della stessa.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Proroga Ape sociale 2024: la novità

Tra tutte le novità delle pensio0ni 2024, spunta anche quella per Ape sociale.

L’articolo 1, comma 179, della Legge 11 dicembre 2016 numero 232, come modificato dalla Manovra 2023 (Legge 29 dicembre 2022 numero 197, articolo 1, comma 288) prevede in via sperimentale dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2023 il riconoscimento di Ape Sociale, in presenza delle altre condizioni richieste dalla normativa stessa, al “compimento del requisito anagrafico dei 63 anni”.

La recente Manovra di bilancio 2024, approvata con Legge 30 dicembre 2023 numero 213, nell’estendere l’indennità economica Ape Sociale fino al prossimo 31 dicembre, interviene sul requisito anagrafico richiesto.

La prestazione in parola è riservata infatti ai soggetti che si trovano in una delle condizioni di cui alle lettere da a) a d) del citato comma 179 “al compimento dei 63 anni e 5 mesi” (articolo 1, comma 136), in luogo della precedente soglia fissata a 63 anni.

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Cessazione dell’attività lavorativa

La legittima fruizione di Ape Sociale è subordinata alla cessazione dell’attività lavorativa.

L’articolo 1, comma 137, della Manovra 2024 dispone inoltre che l’indennità in argomento “non è cumulabile con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui”.

Ape sociale riservata ai NON pensionati

Trattandosi di uno strumento di accompagnamento alla pensione, Ape Sociale, per espressa previsione dell’articolo 1, comma 180, Legge numero 232/2016, non spetta “a coloro che sono già titolari di un trattamento pensionistico diretto”.

Chi può accedere ad Ape sociale 2024

Nel 2024 Ape sociale spetterà in favore di quanti, alla data di accesso al trattamento, avranno compiuto 63 anni e 5 mesi (bozza DDL bilancio). Soglia, quest’ultima, che aumenta rispetto alla normativa vigente di 63 anni.

Il volume “Il contenzioso contributivo con l’Inps“, attraverso la proposta di modelli di ricorsi, si presenta come un valido strumento sia in una fase propedeutica sia nel predisporre e implementare una valida strategia difensiva (preventiva, in sede amministrativa o giudiziaria) nei confronti dell’INPS.

Ape Sociale è limitata a quanti, in aggiunta alle altre condizioni citate, sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, nonché alla Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della Legge 8 agosto 1995 numero 335.

Condizioni soggettive e anzianità contributiva

L’indennità economica è riservata a coloro che si “trovano in una delle condizioni di cui alle lettere da a) a d) del menzionato comma 179” (articolo 1, comma 136, Manovra 2024).

Ecco descritte in tabella le quattro condizioni per cui ricorre il diritto ad Ape Sociale e la corrispondente anzianità contributiva richiesta:

Condizione personaleAnzianità contributiva richiesta
Stato di disoccupazione (*) a seguito di:
–            Cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo);
–            Dimissioni per giusta causa;
–            Risoluzione consensuale intervenuta in sede protetta;
–            Scadenza del termine del rapporto a tempo determinato, a patto che, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, siano stati totalizzati periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi (**).
Conclusione integrale dell’indennità di disoccupazione NASpI
Almeno 30 anni
Assistenza, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, a coniuge, persona in unione civile ovvero parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, Legge numero 104/1992), nonché un parente o affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità hanno compiuto 70 anni oppure sono anch’essi affetti da patologie invalidanti, sono deceduti o mancantiAlmeno 30 anni
Capacità lavorativa ridotta almeno pari al 74% accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civileAlmeno 30 anni
Al momento della data di decorrenza dell’Ape Sociale sono lavoratori dipendenti all’interno delle professioni indicate nell’Allegato C alla Legge numero 232/2016, che abbiano svolto in Italia da almeno 7 anni negli ultimi 10 o almeno 6 anni negli ultimi 7 attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativoAlmeno 36 anni
(*) Oltre alle fattispecie di interruzione del rapporto citate, è ricompreso il licenziamento durante o al termine del periodo di prova e la risoluzione del contratto per cessazione dell’attività aziendale
(**) I 36 mesi all’interno dei quali individuare i 18 mesi di rapporto di lavoro dipendente decorrono, a ritroso, dalla data di scadenza del contratto a termine da ultimo svolto al momento della domanda di verifica delle condizioni sulla base della quale il soggetto chiede di poter beneficiare dell’Ape Sociale

Le anzianità contributive richieste alle lettere da a) a d) sono ridotti “per le donne, di dodici mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni” (articolo 1, comma 179-bis, Legge numero 232/2016).

Ape sociale 2024: le categorie di lavoratori

Oltre ai requisiti descritti sopra, occorre anche appartenere a una delle seguenti categorie.

  • Stato di disoccupazione;
  • caregiver di persona disabile da almeno 6 mesi (vedi sotto i dettagli);
  • Capacità lavorativa ridotta pari almeno al 74%;
  • lavoratore impegnati in lavori gravosi

Ape sociale 2024 disoccupati

Come detto sopra, una delle categorie che possono andare in pensione anticipata con il meccanismo Ape è chi è in stato di disoccupazione a seguito di:
–        Cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (individuale o collettivo);
–        Dimissioni per giusta causa;
–        Risoluzione consensuale in sede protetta;
–        Scadenza del termine del rapporto a tempo determinato, a condizione che, nei trentasei mesi precedenti la cessazione del rapporto, abbiano avuto periodi di lavoro dipendente per almeno diciotto mesi.
Conclusione integrale dell’indennità di disoccupazione NASpI

In questo caso servono almeno 30 anni di contributi maturati.

Ape sociale 2024 caregiver

I caregiver che possono uscire da lavoro con Ape rientrano tra le persone che prestano assistenza, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, a
– coniuge;
– persona in unione civile;
– parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità;
– nonché parente o affine di secondo grado convivente se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità hanno compiuto settanta anni o sono anch’essi affetti da patologie invalidanti ovvero sono deceduti o mancanti.

Anche in questo caso la contribuzione richiesta è di almeno 30 anni.

Ape sociale 2024 invalidi

Anche chi ha una capacità lavorativa ridotta pari almeno al 74%, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, può optare per questo meccanismo di pensionamento anticipato. Al momento della domanda di pensione occorre certificare la ridotta capacità lavorativa esibendo il relativo verbale della commissione Inps.

Anche in questo caso si devono avere almeno 30 anni di contribuzione maturata.

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Ape sociale 2024 lavori gravosi e usuranti

Nel caso di lavoratori impegnati in attività usuranti, al momento della data di decorrenza dell’Ape deve trattasi di un lavoratore dipendente impegnato nelle professioni gravose, che abbia svolto in Italia, da almeno sette anni negli ultimi dieci o almeno sei anni negli ultimi sette, attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo.

> Qui l’elenco dei lavori gravosi validi per il 2024

La contribuzione richiesta in questi casi è almeno 36 anni, ridotti a 32 per i seguenti lavoratori:

  • Operai edili, come indicati nel Ccnl per i dipendenti delle imprese edili ed affini;
  • Ceramisti;
  • Conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.
  • Per le lavoratrici madri appartenenti alle tre categorie citate il requisito contributivo è ridotto di dodici mesi per ciascun figlio, sino ad un massimo di ventiquattro mesi, con riferimento ai trentadue mesi di anzianità contributiva

Ape sociale 2024: limite importo

L’Ape Sociale si concretizza in un’indennità economica riconosciuta dall’Inps, corrisposta in quote mensili su dodici mensilità nell’anno, in misura pari all’importo “della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione” (articolo 1, comma 181, Legge numero 232/2016).

La prestazione non può in ogni caso superare l’importo massimo mensile di 1.500,00 euro e non è soggetta a rivalutazione.

Incompatibilità importo Ape 2024

In aggiunta a quanto sopra descritto in merito alle prestazioni da lavoro dipendente / autonomo, oltre che per i beneficiari di pensione diretta, l’indennità Ape Sociale “non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria, con il trattamento di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, nonché con l’indennizzo previsto dall’articolo 1 del decreto legislativo 28 marzo 1996, n. 207” (articolo 1, comma 182).

Per quanto tempo spetta l’indennità?

Ape Sociale spetta per un periodo non superiore al lasso di tempo intercorrente tra la data di accesso al beneficio ed il conseguimento dell’età anagrafica prevista per il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia, di cui all’articolo 24, comma 6, del Decreto – legge 6 dicembre 2011, numero 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011 numero 214.

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Foto copertina istock/RomoloTavani