Riforma pensioni: 7° salvaguardia per 32mila lavoratori, quali?

Redazione 28/10/15
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Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso del Video Forum trasmesso ieri da Repubblica.it, ha confermato che la manovra riguardante la settima salvaguardia inclusa nella legge di Stabilità 2016 (VAI AL TESTO) toccherà all’incirca 32mila lavoratori, di cui 26.300 nuove posizioni e le restanti 5mila mediante l’attivazione del meccanismo dei cosiddetti vasi comunicanti volti a recuperare i salvaguardati già certificati delle precedenti salvaguardie.

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La settima salvaguardia, da quanto dichiarato dal ministro Poletti, rispecchia l’ultimo intervento pensato per riparare gli errori della Legge Fornero del 2011 approvando una tutela complessiva che supera leggermente le 170mila persone. Poletti ha affermato al riguardo: “Abbiamo recuperato la settima salvaguardia, che per noi è l’ultima: ci sono 32mila nuovi salvaguardati, arriviamo a 170mila persone, l’obiettivo stimato inizialmente. Sappiamo che ci sono persone che non sono tecnicamente esodati perché perdono il lavoro, ma non avendo l’età per la pensione rimangono comunque prive di copertura”.

Il ministro del Lavoro, tuttavia, considera ampia la copertura, “molto vicina al 100% degli esodati. Naturalmente, su questo tema si scarica il problema dello scalone prodotto dalla Legge Fornero, per cui molti cittadini vorrebbero andare in pensione con le norme precedenti. Ma non possono essere le norme sugli esodati a scardinare la norma Fornero”, ha precisato.

Con riferimento, invece, all’introduzione di misure che consentano una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro Poletti ha confermato che la proposta verrà elaborata nell’arco del 2016: “Non siamo stati ancora così bravi da riuscire a risolvere questo problema, che è figlio anche del fatto che la contabilità dello Stato deve avere una copertura nell’anno in cui si realizza”. Per Poletti: “Le operazioni troppo semplici rischiano di essere ingiuste. Qualsiasi soluzione sul tema deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, quindi eventuali ritocchi devono essere compatibili con una vita dignitosa, che stia dentro il bilancio pubblico“.

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Sul possibile accesso al part-time (contenuto nel testo di Stabilità) da parte dei lavoratori che entro la fine del 2018 riescono a maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia, d’intesa con l’azienda e dietro una copertura parziale dei contributi da parte dello Stato, il ministro parla di una “proposta equilibrata […] con vantaggi sia per l’impresa che il lavoratore”.

Si tratta di misure in parte finanziate mediante l’ampliamento della mancata indicizzazione delle pensioni oltre tre volte il minimo. “Nel 2016 rimane in vigore la norma che c’era già precedentemente”, ribadisce Poletti zittendo le polemiche. Per gli anni a venire, ha rassicurato il ministro, considerando interventi quali l’Opzione donna e l’estensione della no-tax area dei pensionati, viene messo in cantiere, salvo intervengano ulteriori nuove coperture, l’allungamento della rivalutazione parziale delle pensioni, a partire e oltre i 2mila euro.

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