Il governo si è impegnato quindi a rivedere il meccanismo di opzione donna, che nella versione 2023 ha praticamente lasciato fuori moltissime lavoratrici dalla possibilità di uscire da lavoro in anticipo.
Si guarderà in più direzioni:
Anche Pierpaolo Bombardieri, segretario Uil esce insoddisfatto dall’incontro: “La ministra ha detto che aprirà una serie di confronti, noi insistiamo per avere risposte immediate su punti che sono noti al Governo”. E ancora: “Le proposte di Cgil, Cisl e Uil – ha detto – sono note da tempo, le abbiamo ribadite, per quello che ci riguarda è importante avere una risposta entro il 12 di aprile. Vogliamo capire se il Governo intende decidere e inserire nel Def misure strutturali per la rifirma delle pensioni o se invece continuiamo a discutere. Alcuni temi sono stati oggetto di capagna elettorale. La richiesta è con 41 anni di contributi si può andare in pensione a prescindere dall’età si o no?. Si ha intenzione di rimettere in discussione la Fornero si o no? Si dà risposte alle donne che stanno protestando su Opzione donna si o no? Sono domande sulle quali siamo pronti a confrontarci ma ci aspettiamo qualche risposta”.
Erano già stati annunciati a dicembre lo stop agli scaloni pensionistici garantiti dalle varie quote sperimentali che si sono susseguite negli anni; attenzione alle pensioni integrative; possibilità di destinare il Tfr ai fondi complementari e agevolazioni fiscali. Tutte proposte lanciate dalla ministra nel corso di un’audizione al Senato.
Cosa si intenda per forme più compatibili con esigenze personali e sanitari del lavoratore è ancora nebuloso. Dovrà sicuramente essere discusso con le parti sociali, già agguerrite contro le decisioni del governo Meloni previste per la Manovra 2023.