Riforma pensioni 2015? Per ora aumentano solo i requisiti minimi

Redazione 23/03/15
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Pensione, cambiano i requisiti a partire dal prossimo anno. Proprio quando il Parlamento sembra aver riacceso l’attenzione sull’argomento previdenziale tornando a discutere sull’anticipo, arriva la doccia fredda dell’Inps: dal 2016 si andrà in pensione a 66 anni e 7 mesi.

Nei giorni scorsi, era trapelato un certo ottimismo per la buona riuscita dell’operazione controriforma Fornero, non già per abolire la normativa attualmente in vigore, ma per modificare alcuni criteri sul ritiro dal lavoro.

In particolare, in commissione Lavoro si sono esaminate diverse proposte di revisione della normativa vigente in tema di requisiti pensionistici, che hanno portato l’ente guidato da Cesare Damiano ad avviare non solo una profonda riflessione, ma anche un’indagine conoscitiva per mettere in luce eventuali disparità di genere emerse con la legge Fornero.

Obiettivo dei partiti che, in maniera bipartisan, hanno presentato le proposte di legge, infatti, sarebbe, da una parte quello di acconsentire al pensionamento anticipato – pur con l’applicazione di un malus per gli anni precedenti al minimo anagrafico – e, insieme, garantire il mantenimento in vigore fino al 2018 dell’opzione donna, ossia quella corsia preferenziale per lavoratrici di specifici settori di lasciare anzitempo il mondo del lavoro per ottener l’assegno previdenziale.

Dalle parti dell’ente guidato da Tito Boeri, però, non devono essersi accorti dei tentativi avviati in commissione per riscrivere almeno una parte della legge sulle pensioni. Tanto che è stata emanata una circolare che conferma il progressivo aumento dei requisiti minimi per l’accesso alla pensione, così come disposto dalla stessa norma varata dal governo Monti a fine 2011.

Come cambiano i requisiti per la pensione

Se nel frattempo non cambierà nulla in sede legislativa, allora, a partire dal prossimo primo gennaio 2016 entreranno in vigore i nuovi limiti per accedere al trattamento previdenziale, così come illustrato nella circolare Inps dello scorso 20 marzo, numero 2063.

Per gli uomini, il minimo per richiedere la pensione sarà di 66 anni e 7 mesi, mentre per le donne del settore privato la soglia sarà quella di 65 anni e 7 mesi,a  differenza di quelle afferenti alla gestione separata, che sfonderanno il muro dei 66 anni, a cui dovranno aggiungere un altro mese per avanzare domanda all’Inps.

Contributi. In alternativa, sarà possibile andare in pensione mediante il requisito minimo contributivo, che dal 2016 diventerà pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Insomma, sta per compiersi un ulteriore incremento dell’età pensionabile per effetto del criterio della speranza di vita introdotto nella legge Fornero, dopo lo scalino salito il primo gennaio 2013. Una novità sta per ripresentarsi nell’immediato futuro e che i lavoratori più attempati avrebbero volentieri evitato. A questo punto, spetta alla politica scongiurarne l’attuazione o, almeno, prevedere delle ulteriori scappatoie.

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