l’INPS (nella notizia ufficiale del 28 luglio 2025 sul cedolino di agosto) aveva spiegato che per i pensionati con prestazioni collegate al reddito che non hanno ancora dichiarato i redditi 2021 scatta una sospensione con trattenuta del 5% sui ratei di agosto e settembre 2025. C’è un’ultima scadenza, quella del 19 settembre 2025 per inviare i redditi, altrimenti si procede a revoca (o, per le pensioni ai superstiti, all’abbattimento massimo dell’importo).
Per i redditi 2020 non dichiarati entro i termini (15 settembre 2024) l’INPS ha già disposto la revoca definitiva con recuperi da settembre 2025. Sono comunque escluse le prestazioni assistenziali (invalidità civile, assegni/pensioni sociali).
Ecco cosa succede a chi non si affretta a comunicare all’Inps i redditi per quanto riguarda le prestazioni collegate al reddito.
Indice
- L’avviso Inps
- Cosa sono le prestazioni collegate al reddito
- Sospensione assegni con trattenuta del 5%
- A chi si applica la sospensione prestazioni
- La scadenza del 19 settembre e cosa succede se non adempie
- Redditi 2020: revoche e recuperi
- Chi è escluso dalle sospensioni/revoche
- Dove vedere la trattenuta e come regolarizzare
- Box riassuntivo
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L’avviso Inps
In un comunicato dello scorso 18 agosto, l’Inps ha spiegato cosa accade sul cedolino di agosto per chi percepisce prestazioni collegate al reddito (integrazione al minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti, ecc.) e non ha inviato i redditi 2021.
In questi casi l’Istituto applica una trattenuta del 5% (calcolata sull’importo di luglio 2025) sui ratei di agosto e settembre 2025, visibile in cedolino con la dicitura: “Trattenuta per mancata comunicazione reddito art. 35, comma 10-bis, d.l. 207/2008”.
Contestualmente, gli interessati hanno ricevuto lettera e avviso in MyINPS/PEC con l’ultima scadenza al 19 settembre 2025 per presentare la dichiarazione reddituale 2021. Se non si adempie, si arriva alla revoca definitiva.
Diverso il capitolo redditi 2020: dopo i solleciti e la sospensione del 2024, per chi non ha risposto entro il 15 settembre 2024 l’INPS ha disposto la revoca delle prestazioni e il recupero degli indebiti da settembre 2025 (anche tramite Avviso pagoPA). Restano fuori da queste operazioni le prestazioni assistenziali (invalidità civile e assegni/pensioni sociali)
Cosa sono le prestazioni collegate al reddito
Sono integrazioni o somme aggiuntive che si applicano alla pensione solo se il pensionato rientra in determinati limiti di reddito (personale e, in alcuni casi, coniugale): per questo l’INPS verifica ogni anno i redditi e chiede, quando servono, la dichiarazione RED. Rientrano tra queste, ad esempio, l’integrazione al trattamento minimo e la maggiorazione sociale, oltre alla pensione ai superstiti che può subire riduzioni se si superano certe soglie di cumulo con altri redditi; fanno parte delle prestazioni legate al reddito anche la quattordicesima (somma aggiuntiva di luglio per chi ha almeno 64 anni e redditi entro i limiti) e l’importo aggiuntivo di fine anno destinato a pensioni basse. In sintesi: spetta o resta solo se i redditi sono nei limiti; se i redditi aumentano o non vengono dichiarati, l’INPS può sospendere, ridurre o revocare queste quote.
Sospensione assegni con trattenuta del 5%
Per i redditi 2021 non dichiarati, l’INPS ha attivato la sospensione delle prestazioni collegate al reddito con trattenuta del 5% sui ratei di agosto e settembre 2025, calcolata sull’importo di luglio 2025 e indicata chiaramente nel cedolino
A chi si applica la sospensione prestazioni
La misura riguarda i titolari di pensioni previdenziali con quote legate al reddito (es. integrazione al minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti), per i quali i redditi non risultano pervenuti o devono essere autodichiarati. L’INPS individua ogni anno i soggetti tenuti a dichiarare e invia solleciti e comunicazioni (lettera, MyINPS, mail/PEC)
La scadenza del 19 settembre e cosa succede se non adempie
Nella lettera agli interessati è indicato il 19 settembre 2025 come ultimo termine per trasmettere i redditi 2021. In assenza di adempimento, si procede alla revoca definitiva delle prestazioni collegate al reddito 2021 o, per le pensioni ai superstiti, all’applicazione della fascia massima di abbattimento prevista dall’art. 1, c. 41, L. 335/1995, con recupero degli indebiti.
Redditi 2020: revoche e recuperi
Per chi non ha dichiarato i redditi 2020 neppure entro il termine ultimo del 15 settembre 2024, l’INPS ha disposto la revoca definitiva delle prestazioni collegate al reddito corrisposte in via provvisoria nel 2021. Gli indebiti saranno recuperati da settembre 2025 tramite trattenuta su pensione o, in alternativa, con Avviso di pagamento pagoPA.
Chi è escluso dalle sospensioni/revoche
Le prestazioni assistenziali (invalidità civile) e gli assegni/pensioni sociali non sono interessati dalle trattenute e dalle operazioni di sospensione legate ai redditi 2021.
Dove vedere la trattenuta e come regolarizzare
La trattenuta è visibile sul cedolino di agosto; nell’area MyINPS è disponibile un avviso informativo. Per regolarizzare si deve inviare la dichiarazione reddituale 2021 entro il 19 settembre 2025.
Box riassuntivo
Platea interessata | Adempimento richiesto | Scadenza | Effetto immediato (ago–set 2025) | Come adempiere | Se non si adempie |
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Titolari di prestazioni collegate al reddito che non hanno dichiarato i redditi 2021 | Inviare la dichiarazione reddituale 2021 (ricostituzione reddituale) | 19 settembre 2025 | Trattenuta 5% sui ratei di agosto e settembre 2025 (calcolata sull’importo lordo di luglio 2025); voce in cedolino: “Trattenuta per mancata comunicazione reddito – art. 35, c. 10-bis, d.l. 207/2008” | Online da MyINPS oppure tramite CAF/Patronato | Revoca delle prestazioni collegate al reddito e recupero degli indebiti |
Chi non ha dichiarato i redditi 2020 entro i termini (campagna già conclusa) | — | Termine scaduto (15/09/2024) | — | — | Revoca definitiva e recuperi a decorrere da settembre 2025 |
Esclusi | — | — | Non interessate: prestazioni assistenziali (invalidità civile) e assegni/pensioni sociali | — | — |