Riusciranno mai Camera e Senato a esaminarli e approvarli tutti? Forse, basterebbe che almeno la metà, o anche un terzo, arrivi poi a destinazione per tacciare i nostri rappresentanti di stakanovismo parlamentare.
Ma più che la loro quantità, a suscitare scalpore sono le tematiche oggetto delle proposte di legge pervenute agli uffici dei due emicicli. Ce n’è per tutti i gusti, tra secessioni territoriali e case da gioco.
Nell’elenco delle priorità che i politici hanno consegnato in Parlamento, scopriamo ad esempio, che Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia è all’opera per favorire la regione del Principato di Salerno.
Come non supportare, poi, la battaglia di Renate Gebhard (Svp), in prima linea per riportare in calendario la “festività di San Giuseppe” appena trascorsa: evidentemente, per l’ispirazione a cambiare il Paese è stato sufficiente buttare un occhio al calendario.
Proseguiamo con la lotta senza quartiere di Luigi Dellai, eletto del Pd, che propone “l’apertura di una casa da gioco a Chianciano Terme“, dove, evidentemente, gli esodati possano andare a giocarsi le pensioni che mai vedranno.
Poteva mancare Mimmo Scilipoti nella carrellata dei frettolosi, per quelle urgenze sociali talmente gravi da dover essere presentate ancor prima della formazione di un governo? Certamente no, ed ecco che l’ex Idv si scaglia a gran voce per riportare “sovranità monetaria dello Stato italiano nel rispetto dei trattati internazionali“.
Tornando in area Pd, degna di nota è la sottolineatura di Giovanni Burtone, che si sta battendo per “l’attribuzione della denominazione di ‘Città nazionale del presepe’ al Comune di Grassano“.
Nonostante la legge negli stadi sia in un binario morto, l’ex teodem Paola Binetti pensa di aver la cura per guarire i mali del calcio e riveder gli spalti pieni: “Valorizzazione delle tifoserie e la partecipazione delle famiglie alle manifestazioni sportive nel calcio“, è questo l’oggetto della sua proposta.
La vera chicca, però, è firmata da Sergio Divina (Lega Nord), che esordisce nella legislatura con un provvedimento che potrebbe superare per importanza storica persino l’abolizione della schiavitù in America: la “tutela delle televisioni di strada“.
E, infine, rossa fiammante non si è fatta attendere anche l’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla partecipa alla fiera delle assurdità, mettendo in calce il proprio nome e cognome al documento finalizzato a riconoscere “gli equini quali animali di affezione”.
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