A vedere le tabelle ministeriali, infatti, i tempi per l’erogazione e il regolare svolgimento delle procedure saranno serrati già dai prossimi giorni. In realtà, l’iter è partito ancora prima dell’ok ricevuto a Montecitorio dal decreto. Il via ufficiale al procedimento di consegna degli stanziamenti messi a bilancio è infatti partito lo scorso 14 aprile, a distanza di meno di una settimana dall’approvazione iniziale in Consiglio dei ministri, quando i banchi del governo erano ancora occupati dalla squadra capitanata da Mario Monti.
Dunque, secondo la road map del pagamento dei debiti inevasi dalla pubblica amministrazione alcune scadenze sarebbero già chiuse, come ad esempio la stipula del Ministero dell’Economia con la Cassa depositi e prestiti relativamente al Fondo destinato agli enti locali.
Quindi, come da attribuzione dei riparti, le amministrazioni avevano tempo fino al 30 aprile per iscriversi al sistema della Ragioneria dello Stato al fine di segnalare le situazioni di insolvenza, che il primo decreto sarebbe stato chiamato a coprire.
E arriviamo ai prossimi, fondamentali appuntamenti a seguito della prima approvazione parlamentare, in attesa del via libera definitivo che arriverà dal Senato. Entro fine mese, gli enti autonomi che non possono fare fronte ai pagamenti dovranno trasmettere al Mef l’istanza di accesso all’anticipazione di liquidità.
Quindi, il secondo decreto di riparto è calendarizzato entro il 10 luglio prossimo, con la previsione di erogare un’ulteriore quota del 10%, insieme alle disponibilità non assegnate con il primo decreto.
Si arriva, quindi, al 15 settembre, quando scadrà il termine per le pubbliche amministrazioni che, a partire dal primo giugno, dovranno segnalare certificazioni delle somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti, l’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2012. Quindi, giornata fondamentale sarà il 30 settembre, data in cui verranno pubblicati con cadenza mensile i dati relativi al pagamento dei debiti arretrati.
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