PA, arriva il domicilio digitale dei cittadini

Pa e cittadini comunicheranno in via digitale, anche le multe arriveranno via email

Redazione 11/09/17
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Via libera al domicilio digitale: il Consiglio dei ministri ha approvato in via preventiva le modifiche apportate dal Ministro Madia al decreto sulla digitalizzazione della PA. Le modifiche introducono la possibilità per il cittadino di attivare un indirizzo di posta elettronica certificata per comunicare con gli uffici pubblici e sarà l’unico canale di comunicazione tra il cittadino e le PA. Anche le multe potranno arrivare via email.

Dopo l’ok del Consiglio dei Ministri, il decreto passerà sotto l’esame del Consiglio di Stato, delle 2 Camere, della Conferenza Unificata.

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Il provvedimento porterà ad un risparmio, secondo i calcoli del Governo, di 250 milioni di euro all’anno rappresentati dalle spese postali e tutti costi legati alla produzione e conservazione del materiale cartaceo, mentre la nuova piattaforma costerà circa 200mila euro ogni anno.

Le nuove regole avranno validità per gli enti di servizio pubblico, ma anche per le Autorità di Garanzia. Per gli enti che non si adegueranno alle novità sono previste sanzioni da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale.  L’Agenzia attiverà anche un difensore civico unico digitale.

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Il nuovo procedimento amministrativo digitale

Alla luce della crescente informatizzazione (nonostante le resistenze che si incontrano un po’ ovunque), i principi e gli istituti giuridici su cui da sempre si regge l’attività amministrativa stanno inesorabilmente cambiando. Il potenziale insito nei nuovi strumenti informatici è talmente incisivo, da mettere in crisi la tradizionale indifferenza ed estraneità del diritto rispetto alla tecnologia. Il nuovo procedimento informatico, rispetto al precedente modello cartaceo, appare più rigido, standardizzato, incanalato in schemi seriali, in definitiva più impersonale. Ciò non deve creare incertezze o ripensamenti. Mentre in passato le burocrazie hanno abusato della rigidità procedurale per negare le libertà individuali, ora, al contrario, i nuovi schematismi tecnologici sono in grado di assolvere, se ben impiegati, ad una funzione diametralmente opposta: realizzare i “diritti digitali” nell’accezione più avanzata, assicurando livelli minimi di garanzia e qualità delle prestazioni in termini di immediatezza, certezza, efficienza, economicità, imparzialità, trasparenza, accessibilità, conoscenza, che si pongono ad esclusivo servizio del cittadino e dei suoi bisogni. In altre parole, deviare dal modello telematico significa, per principio, erogare un servizio peggiore. Gli echi di tale impostazione si trovano anche nella recentissima giurisprudenza costituzionale.Questa pubblicazione, dal taglio pratico, è diretta agli operatori della P.A. impegnati nel passaggio al digitale: segretari, direttori e funzionari appartenenti ad uffici amministrativi e tecnici interessati dalla gestione di un flusso documentale proveniente dall’utenza o da altri enti e verso di essi. Con maggior sforzo esplicativo, si è cercato di limitare al minimo indispensabile il ricorso ai tecnicismi del gergo informatico, cercando di estendere la spiegazione agli obiettivi e ai risultati da ottenere in termini di ricadute positive sull’attività amministrativa. Anche per questo e per evitare appesantimenti, le definizioni dei più diffusi termini propri del linguaggio dell’ICT e della società dell’informazione sono contenute in un glossario a parte.Gli aspetti sopra descritti sono stati ricostruiti mediante l’analisi degli impatti della telematica sugli istituti classici del procedimento e sui tradizionali apparati organizzativi, ma ampio spazio è stato concesso anche alla costruzione di modelli operativi e organizzativi, per fornire un “libretto di istruzioni” fatto di strumenti pratici ed orientativi di pronta applicabilità nella casistica concreta. Le parti descrittive, infatti, sono spesso intervallate da schemi, esempi pratici, diagrammi di flusso, schede riassuntive, schemi di atti, privilegiando sintesi ed immediatezza. Michele Deodati Responsabile SUAP dell’Unione Appennino bolognese e laureato in Giurisprudenza, è stato Vicesegretario comunale e funzionario della Provincia di Mantova. Svolge attività formativa per Enti locali. È stato componente dell’Osservatorio per le liberalizzazioni presso il CERMES – Università Bocconi. Partecipa a vari tavoli istituzionali nell’ambito della digitalizzazione del procedimento amministrativo. È autore di circa 200 pubblicazioni sulla disciplina statale e regionale in materia di commercio, attività produttive, concorrenza, edilizia, diritto amministrativo, P.A. digitale.Il Cd-Rom contiene:-Schema delibera servizi digitali-Schema convenzione servizi digitali-Progetto gestione associata servizi digitali-Schema delibera servizio SUAP-Schema convenzione servizio SUAP-Progetto gestione associata SUAP-Organigramma-Flusso SUAP-Prospetto finanziario Requisiti hardware e software:-  Sistema operativo Windows® XP o successivi-  Browser Internet-  Programma capace di editare documenti    in formato docs (es. Microsoft Word) EXLSX (es. Microsoft Excel)-  Programma in grado di visualizzare documenti in formato PPTX (es. Microsoft PowerPoint)

Michele Deodati | 2017 Maggioli Editore

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