Manovra 2019: pressing della Lega, Quota 100 con sostegno delle aziende

Redazione 17/09/18
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Lega e M5S sono decisi ad affilare le armi in vista della prossima legge di Bilancio in un confronto a distanza sulle principali misure da inserire nel testo, Quota 100 in primis. Lo spazio è in questi giorni riempito da discussioni, ripensamenti e puntate di piedi, ma la resa dei conti sui numeri è vicina: entro il 27 settembre il Governo dovrà presentare il Def, all’interno del quale dovranno essere presenti misure e coperture da mettere in Manovra.

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Da un lato il vicepremier Luigi Di Maio rilancia il reddito di cittadinanza, dall’altro il partner di governo Matteo Salvini insiste sulla Flat tax. E poi c’è l’importante nodo delle Pensioni e di Quota 100.

“Il mio obiettivo è che le partite Iva, quelle piccole, quelle che fatturano 65, 70, 80mila euro, già dal prossimo anno paghino il 15% di tasse e non di più”, dice il leader leghista a Domenica Live. “La prima misura, insieme alle infrastrutture, è sicuramente il reddito di cittadinanza”, il pensiero del ministro del Lavoro e dello Sviluppo da Nola: “Non significa dare i soldi alle persone per stare sul divano”.

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Legge di bilancio: Quota 100 con fondi di solidarietà ed esubero

Rilancio dell’opzione 62 + 38 e compensando l’aumento della platea “facendo operare i fondi di solidarietà ed i fondi esubero”. Per Alberto Brambilla è in questi termini l’ipotesi di un sostegno delle aziende al vaglio del Governo in manovra: “E’ lo stato dell’arte – come ha spiegato all’Ansa -: si sta lavorando sul fronte fondi di solidarietà e esubero che potrebbero dare una mano a tutto il sistema”. Esperto di previdenza, vicino alla Lega, su questo tema con Matteo Salvini si confronta “non spesso – dice – ma almeno settimanalmente”.

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“All’interno della maggioranza”, spiega Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, interpellato a margine delle ‘giornate del lavoro’ della Cgil a Lecce, “Matteo Salvini ha ipotizzato che quota cento 64 con 36 fosse riduttivo ed ha rilanciato 62 con 38.

Ovviamente la platea aumenta e conseguentemente è probabile quel completamento, che peraltro è nel programma della Lega ed era anche nel programma del Centrodestra cioè quello di far operare i fondi di solidarietà e fondi esubero, sul modello di quanto già accade con grande successo il settore del credito e delle assicurazioni, possa essere un complemento alla riforma in modo tale da consentire quella flessibilità che si voleva reintrodurre”. E aggiunge: “Questo è lo stato dell’arte: si sta lavorando sul fronte fondi di solidarietà e fondi esubero che potrebbero dare una a tutto il sistema”.

È così, ed entro questi limiti, che va inquadrata l’indiscrezione che sul tavolo del Governo ci sia la possibile soluzione di varare quota cento a 62 anni con un sostegno delle aziende? “Si”, non direttamente. “Nel senso che abbiamo una ape social in questo momento, ha determinate caratteristiche, più o meno queste caratteristiche coincidono con quelle dei fondi esubero e di solidarietà di banche, assicurazioni, Poste che ha ormai ha finito di operare ma più o meno era quello, e quindi diventa una necessità barra una soddisfazione di obiettivi sia da parte delle aziende sia da parte delle parti sociali in generale. Quindi è una ipotesi che si sta cercando di percorrere”.

Legge di bilancio: il parere di Cgil con Susanna Camusso

Ed essendo quello delle pensioni un nodo cruciale, non poteva non farsi sentire l’intervento dei sindacati, Di Susanna Camussodalla Cgil in particolare, che parla di “provvedimenti profondamente ingiusti”. La discussione sulla legge di bilancio, aggiunge, è “tutta improvvisata, fatta di slogan della campagna elettorale ricollocati nel contratto di governo, annunci che si inseguono e si contraddicono mentre appare sempre più evidente che un progetto per il Paese non compare mai”. E “la pace fiscale è un gigantesco condono di massa” e la “flat tax” significa “abbassare le tasse a chi ha di più”.

Ha inoltre insistito: “L’annuncio di quota cento, un giorno a 62 anni, un giorno a 64: numeri al lotto”, la possibile riforma “messa come la sta mettendo il governo riguarda una piccola parte, fabbriche del Nord, e una parte della pubblica amministrazione. Ma per un lavoratore edile, per esempio, resta l’impianto della Fornero: deve restare fino a 67 anni sulle impalcature. Se vuoi eliminare delle ingiustizie non lo puoi fare solo per una parte perché la rappresenti elettoralmente. Vuol dire corporativizzare la riforma”.

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