Lavoro giovani: Giovannini “a giugno il pacchetto per l’occupazione”

Redazione 16/05/13
Entro fine giugno”, sembra questo il termine annunciato per l’arrivo del pacchetto per l’occupazione dei giovani. Il disegno, oltre a riguardare il coordinamento delle politiche a livello europeo, verterà anche sugli interventi di ordine nazionale. Ad assicurare la celerità del concreto arrivo si è pronunciato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, durante l’audizione in commissione Lavoro alla Camera. Il Governo, come confermato dal ministro, preme dunque per mettere a punto entro, e non oltre, il mese di giugno un pacchetto ad hoc per l’occupazione giovanile.

Giovannini, menzionando la gravità della situazione dei neet, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano, ha esposto nel dettaglio la grave condizione in cui versa il Paese. Il capo del dicastero del Lavoro ha infatti ricordato che in Italia i ragazzi tra i 15 e i 29 anni “non in education, employment or training” sono 2,1 milioni (secondo gli ultimi dati Istat riferiti all’anno 2011) e questo, ha proseguito il ministro, ‘‘ci da l’idea del capitale umano che stiamo sprecando”. Durante la presentazione del Rapporto Ocse sull’economia italiana Giovannini ha poi palesato l’intenzione di incontrare “a breve i rappresentanti delle parti sociali” per chiedere al riguardo “un impegno speciale”.

Lo stesso ministro ha precisato che “l’investimento sulla giovane generazione è un fatto culturale che passa attraverso tutti i soggetti. Dobbiamo riuscire a mettere in campo strategie e iniziative efficaci, ma se pensiamo che sia la politica a risolvere questo problema ci siamo dimenticati che la crescita la fanno le imprese e i lavoratori. Il Governo punta inoltre ad una revisione delle regole sulla previdenza tramite la cosiddetta “flessibilizzazione” delle possibilità di uscita dal lavoroin cambio di penalizzazioni”. È quanto riportato da Enrico Giovannini, davanti alla commissione omonima del Senato, citando le linee programmatiche del presidente del Consiglio, Enrico Letta.

Il nuovo esecutivo starebbe lavorando, come noto, anche per apportare “modifiche limitate ma puntuali” alla legge Fornero volte proprio a “favorire l’occupazione in questa fase congiunturale”. “Bisogna essere estremamente attenti a toccare una riforma che sta finalmente producendo una serie di effetti voluti perché l’instabilità normativa non è amata dagli investitori, -aveva annunciato Giovannini confermando la messa a punto del pacchetto sulle migliori pratiche europee– stiamo valutando le proposte che sono state fatte in passato”. Riguardo alla staffetta tra giovani e anziani nel lavoro, il ministro non aveva nascosto le difficoltà, in considerazione soprattutto della situazione sociale “non favolosa” in cui continuano a barcamenarsi molte persone a reddito fisso, “non è detto che sia così semplice che accettino questo scambio” aveva ammesso.

Bisogna inoltre valutare, sempre citando Giovannini, il trade off, ovvero il rapporto fra vantaggi e svantaggi, nel caso di eventuali agevolazioni fiscali e contributive per l’assunzione dei giovani. Anche il titolare del Welfare è voluto intervenire ieri sul tema, tanto caro alle parti sociale, della rappresentanza. “Il governo  -si è detto- sta monitorando molto da vicino la trattativa delle parti sociali sul tema della rappresentanza, ma non ha intenzione di intervenire oggi direttamente”. Per Giovannini la presa di coscienza del problema, ed il correlativo passo che vede impegnati sindacati ed imprese nell’affrontarlo, rappresenta comunque un segnale positivo e, ha concluso il ministro, non si ritiene “impossibile immaginare che si trovi un accordo”.

 

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