Incentivo al posticipo pensione 2024: come funziona e quanto si guadagna

Paolo Ballanti 09/01/24
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La Manovra di bilancio 2024 ha prorogato anche quest’anno il diritto alla pensione anticipata con Quota 103, quindi in presenza di un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni, mantenendo intatto però l’incentivo per chi sceglie il posticipo pensione 2024.

Sempre la legge di bilancio ha previsto che il diritto a Quota 103, conseguito entro il 31 dicembre 2024, possa comunque essere esercitato anche successivamente a questa data.

La proroga del diritto alla pensione anticipata ha coinvolto anche l’incentivo riconosciuto a quanti, pur potendo sfruttare Quota 103, scelgono di continuare a lavorare.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Quota 103 e incentivo al posticipo pensione 2024

La Legge 29 dicembre 2022 numero 197 (Manovra 2023) ha introdotto (articolo 1, comma 286) un incentivo al posticipo del pensionamento in favore dei lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti di accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile, detto anche Quota 103.

La misura in parola è stata prevista in via sperimentale per il 2023 in favore degli “iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’INPS, nonché alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335” (articolo 1, comma 283).

I soggetti in questione “possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 41 anni”.

La Manovra di bilancio 2024

La Legge numero 213/2023 ha modificato l’articolo 1, comma 286 citato nel senso di riconoscere l’incentivo ai lavoratori dipendenti che “abbiano maturato i requisiti minimi previsti dalle disposizioni di cui all’articolo 14.1 del decreto – legge 28 gennaio 2019, n. 4” (articolo 1, comma 140).
Grazie alla modifica l’incentivo è di fatto esteso all’anno corrente.

Naturalmente, per l’applicazione in concreto della misura, con riferimento all’anno 2024, si dovrà attendere la consueta circolare / messaggio Inps.

Vediamo ora le altre caratteristiche dello sgravio.   

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Dipendenti con diritto a Quota 103

Come chiarito dall’Inps con la Circolare 22 settembre 2023 numero 82, i lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria o a forme sostitutive ed esclusive della medesima che, avendo maturato il diritto alla pensione anticipata flessibile (Quota 103), scelgano di “proseguire l’attività lavorativa dipendente, hanno facoltà di rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi previdenziali a loro carico relativi all’Assicurazione generale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) o a forme sostitutive ed esclusive della medesima”.

La facoltà di rinuncia comporta:

  • che il datore di lavoro è sollevato dall’obbligo di versamento contributivo della quota IVS a carico del lavoratore interessato (resta fermo invece il versamento della quota IVS a carico del datore di lavoro);
  • gli importi corrispondenti alla quota di contribuzione IVS a carico del lavoratore, che l’azienda avrebbe dovuto versare all’Inps qualora non fosse stata esercitata la facoltà di rinuncia in parola, sono erogati direttamente all’interessato insieme alla retribuzione (le somme così corrisposte sono imponibili ai fini fiscali ma non ai fini contributivi).

Rinuncia alla Pensione 2024

La rinuncia del dipendente all’accredito contributivo della quota IVS a suo carico costituisce il presupposto per l’applicazione dell’incentivo al posticipo del pensionamento.

La rinuncia, esercitabile una sola volta nel corso della vita lavorativa, ha effetto su tutti i rapporti di lavoro dipendente di cui sia titolare il soggetto interessato, sia in quelli in essere alla data di esercizio della facoltà che quelli instaurati successivamente a tale data.

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A chi spetta l’incentivo al posticipo pensione 2024

Come anticipato, possono accedere all’incentivo tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che i datori di lavoro titolari del rapporto assumano o meno la natura di imprenditore.

In particolare, dal punto di vista soggettivo, l’incentivo opera in favore dei dipendenti che si trovino in una delle seguenti condizioni:

  • siano iscritti, alla data di esercizio della facoltà di rinuncia, all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme sostitutive ed esclusive della medesima;
  • maturino i requisiti per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile di cui all’articolo 14.1 del Decreto – legge numero 4/2019 (inserito dal citato articolo 1, comma 283 della Manovra 2023);
  • non siano titolari di pensione diretta, eccezion fatta per l’assegno ordinario di invalidità di cui alla Legge numero 222/1984, a carico, anche pro quota, delle gestioni previste dall’articolo 14.1 del D.L. numero 4/2019;
  • manchi il perfezionamento del requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia, nel caso di contribuzione accreditata in due o più gestioni previdenziali, ovvero dell’età anagrafica inferiore richiesta per la pensione di vecchiaia ai sensi di disposizioni di legge più favorevoli, nelle ipotesi in cui sia presente contribuzione in un’unica gestione.

Incentivo posticipo pensione 2024: importi

L’incentivo si concretizza in un abbattimento totale della contribuzione IVS dovuta dal lavoratore e l’importo dei contributi non versati viene interamente riconosciuto al dipendente dal datore di lavoro, con la retribuzione.

Le somme in parola sono da considerarsi:

Quanto dura l’incentivo 2024

Dal punto di vista temporale, l’incentivo cessa di produrre effetti al ricorrere di una delle seguenti ipotesi:

  • esercizio della revoca della facoltà di rinuncia, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo;
  • al raggiungimento del requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia, nel caso di contribuzione accreditata in due o più gestioni previdenziali, ovvero dell’età anagrafica inferiore richiesta per la pensione di vecchiaia ai sensi di disposizioni di legge più favorevoli, nelle ipotesi in cui sia presente contribuzione in un’unica gestione;
  • al conseguimento di una pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità a carico, anche pro quota, delle gestioni previste dall’articolo 14.1 del Decreto – legge numero 4/2019.

Incentivo al posticipo pensione 2024: come accedere

Come previsto dall’articolo 2 del Decreto ministeriale 21 marzo 2023 il dipendente che intende avvalersi dell’incentivo deve darne comunicazione all’Inps, attraverso l’apposito servizio telematico disponibile collegandosi a “inps.it – Pensione e Previdenza – Incentivo al posticipo del pensionamento”, in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS >> Leggi come usare la CIE al posto dello SPID.

In alternativa è possibile trasmettere l’istanza:

  • chiamando il Contact center dell’Istituto al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o lo 06.164.164 (da rete mobile);
  • avvalendosi di patronati ed intermediari dell’Istituto.

Ricevuta la domanda, l’Inps provvede a verificare la presenza dei requisiti di legge e, entro i trenta giorni successivi all’istanza, comunica all’interessato l’esito della stessa.

Soltanto a fronte della segnalazione all’azienda, da parte dell’Istituto, di positiva conclusione della pratica, il datore di lavoro procederà con gli adempimenti a suo carico. Nello specifico, non effettuando il versamento della quota di contribuzione a carico del lavoratore.

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Foto di copertina istock/tommy

Paolo Ballanti

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