Imu e Tasi unite per le seconde case? La proposta al vaglio del Governo

Redazione 09/10/15
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Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, in merito alla tassazione sugli immobili ha spiegato: «L’unica altra modifica che si sta valutando se operare o meno, è quella della riunificazione della Tasi nell’Imu per tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale, ferma restando la previsione di una aliquota unica esattamente pari alla sommatoria delle due aliquote attuali».

La notizia è stata annunciata ieri, in audizione in commissione bicamerale sul federalismo fiscale alla Camera. Il sottosegretario Zanetti ha precisato come «l’eventuale fusione di Imu e Tasi per le seconde Tasi sarebbe l’unico altro intervento in tema al vaglio del Governo, vista la volontà di operare un intervento di riduzione della pressione fiscale sul comparto immobiliare che sia chiaro e inequivoco, tanto nella sua sostanza quanto nella sua percezione che induce a inserire questo provvedimento in un contesto di estrema chiarezza e cioè in un contesto in cui siano nulle, o comunque ridotte al minimo, le modifiche alla disciplina della fiscalità degli immobili nel suo complesso».

Come ricordato dallo stesso sottosegretario all’Economia, infatti, l’Esecutivo si è preso l’impegno di inserire nella legge di Stabilità 2016 tre interventi specifici sulla fiscalità degli enti locali, e rispettivamente si parla di:

abolizione della tassazione sull’abitazione principale;

abolizione dell’Imu sui terreni agricoli;

risolvere la cosiddetta questione Imu imbullonati.

Con riguardo all’Imu agricola, «ferma restando la sicura abolizione delle misure più recenti – è intervenuto Zanetti – il Governo sta valutando interventi più radicali, tali da determinare l’abrogazione dell’imposta su tutti i terreni agricoli», inclusi anche quelli che risultavano soggetti a tassazione già prima delle misure attuative del decreto riguardante gli 80 euro.

L’intenzione manifestata dal Governo sulla questione imbullonati risponde, invece, alla necessità di «prevedere a livello normativo, tramite una formulazione tecnica che è ancora in fase di definizione, che la rendita catastale degli immobili a destinazione speciale, censibili nel gruppo catastale D, venga effettuata tramite stima diretta, considerando il suolo e le costruzioni, nonché gli elementi ad essi strutturalmente correlati che ne accrescono qualità e utilità, escludendo dalla stima diretta i macchinari, i congegni, le attrezzature e altri impianti funzionali allo specifico processo produttivo», ha concluso Zanetti.

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