Governo Draghi: chi lo voterà e chi no. Le dichiarazioni delle forze politiche

Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia non votano la fiducia

Chiara Arroi 10/02/21
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Nel suo discorso ammonitore e severo, pronunciato la sera del 2 febbraio dopo il nulla di fatto del mandato esplorativo targato Roberto Fico, il presidente della Repubblica, Sergio Matterella, ha concluso annunciando l’opzione di un governo forte, lontano da logiche politiche, pronto a gestire le grandi sfide dei prossimi mesi: in breve ha deciso di giocarsi la carta Mario Draghi. E ha lanciato un appello a tutte le forze politiche parlamentari, per appoggiare la formazione di questo esecutivo.

L’ex presidente della Bce è stato convocato dal Quirinale il 3 febbraio per ricevere il compito di dare vita a un nuovo esecutivo di “alto profilo”, capace e nella pienezza dei propri poteri. Un governo a-politico chiamato ad agire per fronteggiare la crisi sanitaria, e soprattutto sociale, che rischia di far sprofondare il Paese. Un esecutivo pronto a gestire gli oltre 200 miliardi di euro del Recovery plan.

Draghi ha accettato con riserva l’incarico di formare la nuova compagine. Il neo incaricato ha poi tenuto il discorso ufficiale, come da rito, per informare la stampa delle sue intenzioni: incarico accettato con riserva, avvio delle consultazioni con i partiti e le forze sociali e scioglimento della riserva.

Una scelta, quella di Mattarella, che ha pienamente convinto i mercati: con la Borsa di Milano che ha aperto in forte rialzo, il primo Ftse Mib segna un +2,95% a 22.733 punti, e lo spread tra Btp e Bund in calo.

Ma oltre ai mercati lo scoglio ora è quello parlamentare. Le forze politiche attuali accoglieranno l’invito del Capo dello Stato ad appoggiare Mario Draghi?

Da diversi giorni sono in corso le consultazioni con le forze politiche, per capire se ci possa essere modo di formare una maggioranza compatta attorno a lui e al suo governo. Si chiudono oggi, con la consultazione delle parti sociali. SEmbra però che il cerchio si stia chiudendo, quasi compatto attorno a Draghi, con l’unica nota dolente di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che ha già annunciato il suo “no” all’esecutivo Draghi.

Chi è disposto a votarlo e chi invece no? Ecco una panoramica.

Governo Draghi: Pd vota sì

Da subito il partito democratico con i suoi espondenti di spicco si è detto pronto ad aprire a Mario Draghi e al suo esecutivo. Già il giorno successivo all’incarico di governo affidato da Mattarella si erano levati diverse voci, tra cui quella di Andrea Orlando:

Non basta dire è arrivato Draghi, viva Draghi: bisogna dargli una mano a individuare e affrontare i nodi altrimenti non si fa un buon servizio né a lui né al paese“, ha affermato il vicesegretario Pd, Andrea Orlando. “Ci sono delle similitudini con il governo Monti ma anche delle differenze: Draghi come Monti è una personalità che proviene dal mondo economico, da una esperienza europea, che si colloca al di sopra delle parti politiche“.

Segno del pieno appoggio e dell’apertura del Partito democratico ad un futuro governo capitanato da Mario Draghi. Sostegno confermato da Nicola Zingaretti.

E a consultazioni terminate, si è concluso il colloquio di Draghi con i Gruppi del Pd di Camera e Senato, la cui delegazione è composta da Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Valentina Cuppi, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Tutti compatti sul “sì” al governo europeista di superMario. Questo il responso del Pd:

“Siamo veramente molto soddisfatti per le linee guida e abbiamo apprezzato l’approccio culturale, strategico del professore. Crediamo che i contenuti e la visione sono sicuramente garanzia di serietà, stabilità, forza e autorevolezza della sfida governativa del professor Draghi. Non possiamo che confermare fiducia”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti dopo le consultazioni. E’ “importante” tra le riforme quella “fiscale” con “pilastri indicati di progressività fiscale, rifiuto di proporre nuove tasse, rifiuto della cultura dei condoni come soluzione di questo tema che sarebbe sbagliata e attenzione alla fiscalità sul lavoro”, aggiunge. Come immaginate la squadra di governo? “Non ne abbiamo in alcun modo parlato, non abbiamo affrontato il tema: anche la formula del governo spetterà al presidente incaricato alla luce del mandato del presidente della Repubblica e dalla valutazione sul perimetro della maggioranza. Ci rimettiamo alle valutazioni di Draghi”.

Governo Draghi: voto su Rousseau dei 5 stelle

Il Movimento 5 stelle sta vedendo un cambio di rotta dall’iniziale chiusura a qualsiasi governo con Draghi. La prima linea era stata quella data dal capo politico Crimi, al quale si aggiunge la voce di Alessandro Di Battista: “Draghi, nei primi mesi di luna di miele concessa da una pubblica opinione stremata da un anno di pandemia, si dedicherà al piano vaccinale e a mettere nero su bianco un Recovery gradito ai potentati che lo incensano. Nulla più. Poi, senza colpo ferire, si farà eleggere Presidente della Repubblica. D’altro canto, non avrebbe mai accettato senza questa garanzia“. Dure le parole dell’ex deputato che si oppone fermamente a Draghi.

Ha però finalmente espresso la sua opinione Luigi Di Maio, che fino ad ora aveva taciuto. Una posizione di apertura a Draghi: “In questa fragile cornice, il MoVimento 5 Stelle ha, a mio avviso, il dovere di partecipare, ascoltare e di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno. Siamo la prima forza politica in Parlamento e il rispetto istituzionale viene prima di tutto”. Così ha espresso la sua posizione in una nota. “Comprendo gli animi e gli umori di queste ultime ore. È legittimo. Stiamo attraversando una crisi politica complessa e non abbiamo colpe. Non abbiamo cercato noi lo stallo, non avremmo mai voluto che si arrivasse a questo, con una pandemia in corso e le enormi difficoltà del nostro comparto produttivo. Ma è proprio in queste precise circostanze che una forza politica si mostra matura agli occhi del Paese”.

L’ultima novità però è la scelta dei pentastellati di affidarsi al voto degli iscritti al movimento sulla piattaforma Rousseau. Questo nonostante anche Beppe Grillo abbia blindato il suo sì a Draghi, definendolo “grillino”.

Al termine dei colloqui con Draghi, Vito Crimi ha annunciato: “La cosa a cui tenevamo di più è che l’azione di governo avesse come pilastro la transizione energetica e ambientale. Abbiamo insistito sull’idea di un super-ministero che coordini tutti gli investimenti indirizzati in politiche che mettano l’ambiente come filtro dell’attività. Gli investimenti devono partire dal Recovery plan che al suo interno contiene quanto serve per il Paese. Partirà da quello che c’è già, elaborato grazie al lavoro del governo uscente e dei nostri ministri. Nessuno stravolgimento ma da lì si parte”. “Adesso affronteremo le prossime ore verificando tutto l’aspetto complessivo, quindi anche il tipo di configurazione di governo che intende adottare il professor Draghi e faremo parlare i nostri iscritti. Contiamo nell’intelligenza collettiva per fare la scelta giusta negli interessi del Paese”, ha concluso.

Governo Draghi: No di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia

Il centrodestra è diviso su convocazione da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella dell’ex presidente Bce a formare il nuovo governo. Da Forza Italia aperto al sostegno a Giorgia Meloni, che ha già annunciato di votare no al prossimo esecutivo Draghi.

La presidente di Fratelli d’Italia ha dichiarato che non voterà la fiducia a Draghi. 

Lo fa riassumendo il succo del suo incontro con il premier incaricato:

“E’ stato un incontro basato sui contenuti, ci limitiamo a un confronto franco su questo. Non mi aspettavo che Draghi potesse leggere le nostre proposte ieri notte, ma la nostra posizione è immutata. Non voteremo la fiducia ma faremo opposizione responsabile e patriottica”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, al termine delle consultazioni. “Vogliamo lavorare per impedire che le imprese muoiano, chiediamo l’abolizione del cashback grazie al quale potremo liberare 5 miliardi di euro”. “Abbiamo posto la questione della difesa delle infrastrutture nazionali che devono rimanere pubbliche”. “Non voteremo la fiducia al governo di Draghi ma siamo a disposizione della Nazione, per tutto quello che può essere utile”. “Abbiamo chiesto a Draghi che il suo governo ponga fine alla stagione dei Dpcm”, ha detto ancora la leader di Fratelli d’Italia. “Draghi – ha spiegato Meloni – ci ha parlato della sua riforma del fisco, immagina che le tasse non aumenteranno e immagina un sistema progressivo e esclude la flat tax”. “Draghi ci ha detto che ha un’idea di governo europeista, atlantista e ambientalista. Sul primo e secondo aspetto, l’Italia è parte dell’Unione europea e dell’Alleanza atlantica. Secondo noi va bene, quello che manca non è la presenza in queste istituzioni ma la capacità di starci anche difendendo gli interessi nazionali”.

Governo Draghi: Sì di Matteo Salvini e Lega

A caldo, dopo l’incarico affidato a Draghi da Sergio Mattarella, Matteo Salvini aveva rilasciato su twitter la sua opinione, affermando che sarebbe stato meglio andare al voto, con la necessità stringente di nuove elezioni

Ora la svolta Draghista. Forse la posizione più inaspettata. Il leader leghista, più volte accusatore dell’Europa, dell’euro e fervente sostenitore del sovranismo più stretto, si trova ora di fronte a una crisi d’identità con svolta europeista annessa.

Salvini e Lega sono pronti a votare la fiducia a Draghi. 

Ecco il suo discorso al termine della sua consultazione con l’incaricato premier:

E’ stato un incontro molto intenso e utile, spero reciprocamente, stimolante, abbiamo parlato di tante cose, non di ministeri, governi politici e tecnici e non ne parleremo perché abbiamo fiducia nell’idea di squadra per l’Italia”. Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini dopo le consultazioni ricordando che l’unica “deroga” sul punto è stata fatta quando lui ha chiesto che venga istituito il ministero per i disabili. “Abbiamo parlato di Europa, il nostro obiettivo è che l’Italia torni protagonista in Europa. Ci interessa che si faccia l’ interesse nazionale in Ue. No all’austerità, ed è condiviso. No a un patto lacrime e sacrifici”, racconta. “Mi fa piacere che il professor Draghi abbia citato il modello Genova, con burocrazia zero, mi fa piacere che abbia condiviso la nostra idea”. “Il tema ambiente è collegato con lo sviluppo – dichiara – e noi siamo per la transizione ecologica senza ideologia”. “Per correre e mettere in sicurezza gli italiani sul piano della salute e dei vaccini occorre superare i mesi accumulati nella precedente gestione”, afferma Salvini che dice di aver “condiviso” con Draghi il fatto che ci siano stati finora “ritardi e pasticci sulla salute”. “Sul fisco abbiamo presentato la nostra idea di pace fiscale approvata quando eravamo al governo pre Covid e che ha riguardato 13 milioni di cartelle esattoriali, Draghi se andrà a palazzo Chigi si troverà con le cartelle esattoriali”. Quindi Salvini fa sapere che Draghi non vuole aumentare le tasse, cosa sulla quale la Lega “è assolutamente d’accordo”. E’ stato un “secondo incontro utile, proficuo, speriamo che nessuno si metta di traverso”, dichiara il leader della Lega. “Servono tre eccellenze italiane, come turismo, moda e mobile, sotto un’unica unica regia per aiutare 3 pilastri per economia italiana”, prosegue. “Abbiamo fiducia in Draghi e non parliamo di ministri, ma qualcosa non ha funzionato, ha concluso.

Governo Draghi: Sì di Berlusconi e Forza Italia

Da parte di Silvio Berlusconi e Forza Italia c’è pieno appoggio.

“Quello che nasce è un governo che si fonda sull’unità del Paese e delle forze politiche senza preclusioni alcune. E’ la risposta a una grave emergenza e durerà il tempo necessario epr superarla”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al termine delle consultazioni. “Ho confermato al presidente incaricato il sostegno di Forza Italia con la sollecitazione di fare scelte di grande profilo tenendo conto delle indicazioni dei partiti, ma decidendo in piena autonomia”, aggiunge. “Se nascerà questo governo l’Italia riuscirà a sollevarsi e a guardare avanti”, assicura.

Governo Draghi: Sì di Renzi e Italia Viva

I fautori di questa drammatica crisi di governo, Matteo Renzi e il suo partito Italia Viva, esultano di fronte alla scelta di Mattarella e al crollo di Giuseppe Conte. Dopo aver fatto naufragare l’esperienza dell’esecutivo giallo-rosso, Renzi dichiara il forte appoggio a Mario Draghi e alla scelta di Matterella.

Come sempre, ha utilizzato lo strumento di twitter e degli hashtag per esternare la sua opinione, espressione di tutta Italia Viva: “Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi”, ha scritto.

 

E al termine del colloquio con Draghi, Teresa Bellanova di Italia Viva ha annunciato:

“Con Matteo Renzi abbiamo espresso il totale sostegno di Iv all’impianto di programma e alle scelte che Draghi porterà avanti, con grande attenzione al piano vaccinale che va rafforzato rapidamente con attenzione al mondo della scuola”.

Bellanova ha definito quello con Draghi come “un incontro molto positivo. Ci ha illustrato punti del programma da noi fortemente condivisi a partire dall’europeismo e dal forte ancoramento all’atlantismo e fino alla grande sostenibilità ambientale. In questi punti fondamentali c’è grande interesse ed attenzione alla fiducia da rafforzare nel Paese. I Cantieri, la creazione di opere utili per il Paese, di posti di lavoro, un forte sostegno al turismo e alle attività produttive, niente finanziamenti a pioggia ma incentivi in modo duraturo”, ha concluso. “Ci sentiamo come chi sente di rispondere a un appello importante di Mattarella che tiene conto delle condizioni del Paese che ha bisogno che il meglio delle forze parlamentari e sociali siano impegnati a costruire un futuro”, ha risposto Bellanova a chi le chiede come ci si senta a stare nella stessa maggioranza con la Lega. “Il programma di Draghi ci vede assolutamente convinti nel sostegno: punta su questioni su cui battiamo da tempo. Bisogna partire dai temi e non dalle persone”, ha concluso.

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Chiara Arroi

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