Equitalia cancellata entro il 2018: una promessa o una bufala?

Redazione 19/05/16
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Pronti a dire addio ad Equitalia entro il 2018. A dare l’annuncio shock lo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ieri sera in diretta streaming.

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EQUITALIA ADDIO DAL 2018?

Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione nelle Agenzie Fiscali che potrebbe essere avviata già a partire dal prossimo anno. Stando a quanto dichiarato ieri dal Premier l’intento dell’Esecutivo è quello di alleggerire il carico fiscale che pesa sul ceto medio e sulle famiglie.

Il punto è come farlo? “Stiamo discutendo come – ha infatti chiarito Renzi – se attraverso le aliquote IRPEF o un sistema fiscale diverso”.  I maggiori canali di copertura finanziaria potrebbero derivare da una nuova sanatoria per i capitali portati all’estero, la cosiddetta voluntary disclousure, oltre che dall’aumento dell’IVA.

NUOVA RIFORMA FISCALE? COSA PREVEDE

Ora, però, se Equitalia sparirà entro il 2018 così come dichiarato dal Premier, ci si chiede a chi verrà affidata la riscossione esattoriale delle imposte? Chi si occuperà di avviare i pignoramenti, i fermi auto e le ipoteche? E per quanto riguarda le procedure esecutive ancora in corso e i debiti non riscossi? Tutti interrogativi più che legittimi, tuttavia è ancora presto per poter fare commenti al riguardo.

Nonostante l’annuncio a sorpresa di Renzi, in realtà, l’addio ad Equitalia bolliva in pentola già da alcuni anni, in particolare per quanto attiene alla riscossione delle imposte locali, una previsione questa che tuttavia si è continuato puntualmente a rinviare con gli inevitabili decreti “Milleproroghe”.

Va anche detto che attualmente, sotto il profilo comunale, Equitalia sta attraversando un regime transitorio, attendendo di poter lasciare definitivamente l’attività di riscossione delle multe, dei rifiuti e delle altre imposte locali.

La dichiarazione di Renzi, però, supera le promesse passate e prospetta una vera e propria ristrutturazione, a livello globale, delle Agenzie Fiscali di cui Equitalia costituirà appunto il primo elemento ad essere investito dalla riforma.

Secondo le parole di Renzi si tratterà di una complessiva riorganizzazione del sistema che metterà in cantiere “un modello del tutto diverso” rispetto a quello attuale: un “sistema sempre più a disposizione del cittadino e non vessatorio verso il cittadino”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio.

Alla nuova impostazione pare che siano già al lavoro il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi e il responsabile di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini.

RIFORMA DELL’IRPEF E AUMENTO DELL’IVA: COSA CAMBIERÀ

Il Premier ha anche anticipato in parte la riforma che verrà avviata nel 2017 mediante una revisione delle aliquote intermedie dell’IRPEF, sulle quali tuttavia pesano i riserbi del Ministro dell’Economia. Alternativamente, si potrebbe lavorare sul meccanismo di detrazioni e deduzioni o ancora provare ad ampliare il bonus degli 80 euro ad alcune categorie tra cui, ad esempio, i pensionati.

D’altra parte, però, spinge la pressione della Comunità Europea che, nonostante per quest’anno abbia accettato l’aumento dell’indebitamento e lo scostamento del rapporto debito/PIL, per il 2017 pretende il rientro nei parametri.

Per questo motivo c’è già chi parla di crescita dell’IVA legata alle clausole di salvaguardia e sancita dalla legge di Stabilità 2016. Al fine di trovare le risorse necessarie per avviare la riforma si dovranno quindi aumentare IVA e accise?

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