In tutte le regioni si registra una flessione dei votanti di diversi punti percentuali, che variano nell’ordine di 4-7% di schede consegnate in meno rispetto al 2008.
Come già emerso ieri con il dato delle 19 a segnare il passo sui votanti è principalmente il Mezzogiorno, con performance assai deludenti di Campania, Puglia, Basilicata, ma soprattutto Calabria e Sicilia.
Il fondo dello Stivale e l’isola prospiciente si distinguono per i peggiori dati nazionali su base regionale, dati che restano parziali ma identificano già un forte trend in discesa rispetto alle ultime consultazioni politiche.
Per quanto riguarda la Sicilia, la flessione di quasi il 13% di elettori rispetto a cinque anni fa conferma la disaffezione alle urne già dimostrata dagli elettori in occasione delle ultime elezioni regionali, che incoronarono governatore Rosario Crocetta con la percentuale di votanti più bassa della storia, al di sotto del 50%.
Stavolta, sembra che la soglia verrà superata, ma che l’afflusso di elettori siciliani sia comunque ben al di sotto della media nazionale. Altrove si conferma ottimo traino il fattore regionali, che porta il Molise alla miglior prestazione con un calo inferiore all’1% nei confronti di cinque anni fa.
Al nord confermato anche il calo della Lombardia e del Piemonte, entrambe al di sotto del 2008 di oltre 5 punti.
Lombardia e Sicilia sono sotto la lente di tutti i partiti perché potrebbero decidere la maggioranza al Senato. Una bassa affluenza potrebbe penalizzare la coalizione di centrodestra che in quelle aree era generalmente risultata vincitrice.
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