Dichiarazione redditi 2019: regole e novità dei modelli definitivi

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Con la pubblicazione dei modelli dichiarativi nella loro versione definitiva, si apre ufficialmente la stagione delle dichiarazioni dei redditi 2019 per il periodo d’imposta 2018.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono infatti disponibili i modelli dei redditi PF, SP, SC, ECN, Irap e Consolidato nazionale e mondiale 2019 con le relative istruzioni.

I modelli sono stati approvati con distinti provvedimenti (del 30 gennaio 2019) del direttore del Agenzia delle Entrate, e come ogni anno recepiscono le varie novità normative, novità che riguardano persone fisiche, società ed enti.

Disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono, nella versione definitiva, anche il modello 730/2019, la Certificazione unica, il modello Iva, Iva 74 bis, il modello 770, e Cupe, con le relative istruzioni.

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Anche per tali modelli ci sono diverse novità, come l’ingresso nel modello 730 della detrazione per le spese per l’abbonamento ai mezzi di trasporto pubblico, mentre nel modello Iva trovano spazio le ultime disposizioni in materia di Gruppo Iva.

La Certificazione Unica, apre invece al credito Inps relativo all’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (A.P.E.). Debutto assoluto per i nuovi indici di affidabilità fiscale (ISA) che sostituiscono i parametri e gli studi di settore.

Dichiarazione redditi 2019: detrazioni fiscali

Per quanto riguarda le detrazioni fiscali entra nei modelli il “Bonus verde” (per il modello Redditi PF è interessato il quadro RP, sezione III-A).

Il bonus fa riferimento alla detrazione del 36% prevista per le spese sostenute a seguito degli interventi di “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione, realizzazione di pozzi e di coperture a verde e di giardini pensili.

Sempre con riferimento alle detrazioni, nei nuovi modelli Redditi sono state “corrette”, alcune percentuali, relative ad alcune spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, che diminuiscono dal 65% al 50%, in particolare per gli interventi di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari, e di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.

Dichiarazione redditi 2019: erogazioni al terzo settore

Da quest’anno si potrà indicare nella dichiarazione dei redditi, l’ammontare delle erogazioni liberali in denaro o in natura a favore delle Onlus, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale, per le quali è riconosciuta alle società e agli enti una deduzione dall’Ires.

Vi è anche la possibilità di indicare le erogazioni liberali in denaro o in natura a favore dei medesimi soggetti, per le quali è riconosciuta una detrazione ai fini Irpef.

Leggi anche “Dichiarazione redditi 2019: ecco tutti i modelli definitivi, istruzioni”

Dichiarazione redditi 2019: rivalutazioni beni d’impresa

Nei modelli Redditi 2019, vi sono nel quadro RQ, le nuove sezioni XXIII-A,B e C dedicate a coloro che hanno rivalutato i beni d’impresa e le partecipazioni risultanti dal bilancio d’esercizio in corso al 31 dicembre 2017, per l’affrancamento ai fini fiscali dei maggiori valori che risultano iscritti nello stesso bilancio d’esercizio, e per i soggetti che hanno rivalutato i beni di impresa e le partecipazioni, i quali possono affrancare il saldo di rivalutazione risultante.

Dichiarazione redditi 2019: definitivo anche il modello 730/2019

Pubblicato nella versione definitiva anche il modello 730/2019 nel quale entrano tra le altre, alcune novità relative alle detrazioni d’imposta per le spese dell’abbonamento al trasposto pubblico, e a quelle per le assicurazioni contro gli eventi calamitosi stipulati per unità immobiliari a uso abitativo.

Spazio anche alle  detrazioni per gli strumenti e gli ausili in caso di disturbi dell’apprendimento, per il già citato bonus per la sistemazione a verde di aree private, e per gli interventi su parti comuni condominiali volti sia al risparmio energetico, sia alla riduzione del rischio sismico.

Si ricorda che per fruire delle agevolazioni previste per il recupero del patrimonio edilizio che comportano un risparmio energetico, è necessario comunicare all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica.

Leggi anche “Modello 730: nuove detrazioni e novità in arrivo, ecco cosa cambia”

Dichiarazione redditi 2019: modello Iva 2019

Anche il modello Iva è pronto per la dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2018, tra le novità si segnala in particolare l’inserimento del rigo VA16 per i soggetti che dal 1° gennaio parteciperanno ad un Gruppo Iva (artt. 70-bis e seguenti del DPR n. 633/1972).

I contribuenti in questo caso dovranno barrare la casella per comunicare che si tratta dell’ultima dichiarazione annuale Iva precedente l’ingresso nel Gruppo.

Nel rigo VX2 dell’omonimo quadro, è stato inserito il campo 2 per indicare la parte dell’eccedenza detraibile risultante dalla dichiarazione, pari all’ammontare dei versamenti Iva effettuati con riferimento al 2018, che deve essere trasferita al Gruppo dal 1° gennaio 2019.

Nel quadro VO, al rigo VO34, è stata inserita la casella 3 per i contribuenti che nel corso del 2015 avevano optato per l’applicazione del regime fiscale di vantaggio previsto dal D.L. n. 98/2011, e che dal 2018 hanno revocato la scelta accedendo al regime forfettario della Legge n. 190 del 2014.

Dichiarazione redditi 2019: certificazione unica, le novità 

Per quanto riguarda la Certificazione unica, la novità più rilevante prevede l’introduzione di alcuni nuovi campi riservati all’Ape (Anticipo Pensionistico) ovvero per indicare il credito riconosciuto dall’Inps a fronte del pagamento degli interessi e del premio sul rischio di premorienza maturati sull’anticipo finanziario a garanzia pensionistica previsto dalla Legge n. 232/2016.

Il credito d’imposta indicato nel campo 379 della Certificazione unica sarà destinato a entrare nel pacchetto dei dati inseriti nella dichiarazione precompilata che i contribuenti troveranno on line a partire dal 15 aprile 2019.

Dichiarazione redditi 2019: modello 770 e Cupe

Disponibili nella versione definitiva anche il modello 770/2019 e lo schema di Certificazione degli utili e dei proventi equiparati. Tra le modifiche vi è l’equiparazione del trattamento fiscale delle partecipazioni di natura qualificata a quelle di natura non qualificata con riferimento ai redditi di capitale percepiti dal 1° gennaio 2018 dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio d’impresa.

È stato inoltre previsto un nuovo prospetto per gestire il regime fiscale dei proventi derivanti da prestiti erogati per il tramite di piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali (piattaforme peer to peer lending) e per i prestiti finalizzati al finanziamento ed al sostegno di attività di interesse generale (Social Lending).

Dichiarazione redditi 2019: indici sintetici di affidabilità fiscale

Tra le maggiori novità di quest’anno vi è sicuramente l’introduzione degli indici Isa (che subentrano agli studi di settore ed ai parametri) ovvero uno strumento di “compliance” finalizzato a favorire l’emersione spontanea di basi imponibili, e a rafforzare la collaborazione tra i contribuenti e l’amministrazione finanziaria.

Con provvedimento del 30 gennaio 2019 sono stati pubblicati, i 175 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione dei nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale.

I modelli dovranno essere compilati dai contribuenti (ai quali si applicano gli indici), che nel 2018 hanno esercitato in via prevalente una delle attività economiche del settore dell’agricoltura, delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio per le quali risultano approvati gli Isa (D.M. 23 marzo e 28 dicembre 2018).

I modelli dovranno essere trasmessi telematicamente insieme alla dichiarazione dei redditi, direttamente, o tramite un intermediario incaricato.

Gli indici sono costituiti da un insieme di indicatori di affidabilità e di anomalia che consentono di individuare il livello dell’affidabilità fiscale dei contribuenti su una scala che va da 1 a 10.

I contribuenti più “affidabili” potranno accedere a diversi benefici, come ad esempio, l’esclusione dagli accertamenti di tipo analitico-presuntivo, la riduzione dei termini per l’accertamento, e l’esonero entro determinati limiti, dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.

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