Dunque, per tenere fede al titolo scelto dal governo a un provvedimento atteso da molto tempo, in primis proprio da coloro che prestano servizio nella pubblica amministrazione con contratti a termine, sono stati inserite anche misure di altro tipo, rivolte alla riduzione degli sprechi nella macchina statale.
Uno dei capitoli più ricorrenti quando si parla di spending review e assimilati, allora, è indubbiamente quello delle auto blu, che vedono protrarsi fino al 31 dicembre 2015 il blocco delle acquisizioni: dunque, altri 12 mesi senza innesti nel parco delle auto di servizio. C’è un ulteriore giro di vite al ricorso selvaggio alle vetture pagate coi soldi pubblici, e riguarda la mancata comunicazione delle informazioni sul censimento permanente delle auto: le PA inadempienti non potranno eccedere l’80% del tetto di spesa 2013 per acquistare, noleggiare o utilizzare le vetture.
Passando, invece, all’ambito delle consulenze – altro cavallo di battaglia quando si parla di sprechi e favoritismi nell’amministrazione dello Stato – viene stabilito un taglio del 10% in aggiunta all’80% dei costi sostenuti nel 2009, anche se alcuni dati confermano che nei due anni successivi a quello di riferimento, non ci siano stati decrementi significativi nel conto consulenze.
Oltre alle previsioni dei contratti dei precari, che non potranno essere trasformati automaticamente a tempo indeterminato, ma dovranno passare le restrizioni inserite nel decreto, ad esempio con il 50% dei posti riservati nei concorsi pubblici, il decreto introduce alcune novità in ambito di ricorso alla mobilità.
Come noto, infatti, parallelo a quello dei lavoratori precari, sussiste il problema degli esuberi, che dovranno falcidiare gli enti nell’arco dello stesso periodo in cui verranno messe a regime le stabilizzazioni. Anche per questo motivo, il provvedimento del governo sancisce che la mobilità volontaria non è più un requisito ineludibile per procedere a nuove assunzioni: dunque, il ricorso ad essa torna a essere facoltativo. Sempre in materia di mobilità, viene introdotto anche il principio secondo cui sarà possibile trasferire un contratto da una società partecipata a un’altra, purché non si ricorra all’0rganico dell’ente proprietario. Questo strumento viene istituito soprattutto per le controllate che versano in cattive condizioni economiche, al fine di favorire la ricollocazione dei lavoratori a rischio.
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