Concorso Asmel 2023 a rischio? Cosa sta succedendo

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Concorso Asmel 2023, cosa sta succedendo? Stando a quanto stabilito da Anac, con la delibera n. 289 del 20 giugno 2023, “L’affidamento ad Asmel (Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali) di compiti gestionali delle selezioni del personale degli enti locali, si pone al di fuori del Codice dei Contratti e in violazione delle norme in materia di contrattualistica pubblica, oltre che dei principi comunitari di concorrenza, trasparenza e par condicio.

Secondo l’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’accordo stipulato tra i Comuni e Asmel per la gestione delle selezioni viene ritenuto un contratto a tiolo oneroso, in pratica un appalto di servizi affidato in forma diretta, senza alcuna procedura ad evidenza pubblica o gara informale, “in totale disapplicazione del d.lgs. 50/2016, con conseguente violazione delle norme in materia di contrattualistica pubblica e dei principi di pubblicità, concorrenza e par condicio di cui all’art. 30 del
d.lgs. 50/2016
“.

Cosa succede ora? Di fatto, L’Anac si è limitata a contestare le modalità con cui è avvenuto l’affidamento della gestione ad Asmel, ma non la validità delle procedure in sé. Proprio su questo ha fatto leva Asmel in un comunicato stampa del 10 luglio 2023, nel quale rassicura gli idonei sulla validità delle procedure concorsuali e delle assunzioni derivanti dalle stesse.

Analizziamo la questione alla luce delle ultime novità, in attesa di eventuali ulteriori chiarimenti.

Indice

Concorso Asmel 2023: la delibera di Anac

Con una nota pubblicata il 4 luglio 2023, l’Anac comunica che l’affidamento ad Asmel di compiti gestionali delle selezioni del personale degli enti locali, si pone al di fuori del Codice dei Contratti e in violazione delle norme in materia di contrattualistica pubblica, oltre che dei principi comunitari di concorrenza, trasparenza e par condicio.

Questo è quanto è stato stabilito dalla delibera n. 289 del 20 giugno 2023, con la quale Anac ha accertato che tale affidamento si configura come appalto di servizi da parte dei Comuni aderenti a favore dell’associazione non riconosciuta dal Codice civile, con sede operativa a Napoli.

Anac, si legge nella nota, è giunta a tale decisione dopo un’approfondita istruttoria e un’ispezione della Guardia di Finanza, che ha constatato che alle procedure di selezione hanno partecipato 60.559 candidati, che hanno versato all’associazione Asmel quale tassa di concorso, 625.574 euro. A tale somma andranno poi ad aggiungersi gli importi da versare da parte di ciascun ente per ciascuna unità di personale assunta.

“Dalla procedura per la formazione degli elenchi di idonei oggetto di istruttoria – scrive Anac – Asmel ha tratto, e trarrà ancora, un’opportunità di guadagno con indebiti vantaggi concorrenziali rispetto agli operatori economici che operano nel mercato della gestione dei concorsi pubblici. Non è chiaro se gli enti aderenti abbiano effettuato un calcolo del valore complessivo dei servizi correlati all’espletamento delle procedure concorsuali, né una valutazione in termini di costi/benefici”.

Alla luce di quanto descritto in precedenza, Anac ha deliberato che:

  • l’Accordo del 26 gennaio 2022 per la gestione associata della formazione di elenchi di idonei per le assunzioni di personale di cui all’art. 3 bis del decreto legge 80/2021 si configura quale affidamento di un appalto di servizi in favore dell’Associazione Asmel, da parte degli enti aderenti e sottoscrittori dell’Accordo;
  • l’affidamento dell’appalto, di valore al disopra delle soglie di rilevanza comunitaria, è avvenuto in forma diretta, in totale disapplicazione del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, con conseguente violazione delle norme in materia di contrattualistica pubblica e dei principi comunitari di concorrenza, trasparenza e par condicio recepiti dall’art. 30 dello stesso d.lgs. 50/2016;
  • il meccanismo configurato dall’Accordo del 26 gennaio 2022 si presta a potenziali ed indeterminate future ulteriori violazioni delle disposizioni del d.lgs. 50/2016, nonché dei principi di derivazione comunitaria di pubblicità, par condicio e tutela della concorrenza;
  • dà mandato al competente Ufficio dell’Autorità di trasmettere la presente delibera agli enti sottoscrittori dell’Accordo del 26 gennaio 2022 e delle relative modifiche in data 13 febbraio 2023, ossia al Comune di Carignano, al Comune di Irsina, al Comune di Lucca Sicula, al Comune di Pianezze, al Comune di Sepino ed alla Comunità Montana Alto e Medio Sele, nonché all’Asmel Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali.

Scarica la Delibera Anac

Delibera Anac n. 289 del 20 giugno 2023.pdf 183 KB

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Concorso Asmel 2023 a rischio? La risposta di Asmel

In base alla sopraccitata delibera, Anac si è limitata a contestare l’affidamento ad Asmel del servizio di gestione delle procedure concorsuali, ma non ha disposto alcuna conseguenza sulle procedure in essere. Dopo il maxiconcorso del 2022, infatti, anche nel 2023 è stata avviata una procedura concorsuale per l’aggiornamento degli elenchi di idonei già in essere e per la creazione di nuovi elenchi di idonei, procedura che terminerà il 12 luglio con lo svolgimento delle ultime prove selettive. Molti candidati si sono chiesti nei giorni scorsi quale sarebbe stato il futuro della selezione alla luce della delibera di Anac.

A provare a fare chiarezza in questo clima incerto ci ha pensato proprio Asmel, che in un comunicato stampa del 10 luglio ha chiarito che tutte le procedure concorsuali restano valide. Di seguito il testo completo del comunicato:

Il recente provvedimento n.289/2023 con il quale l’ANAC paventa in capo ad ASMEL un affidamento di un servizio di gestione dei concorsi da parte dei Comuni sottoscrittori l’accordo del 26/01/2022 non ha incidenza sulle procedure concorsuali generate dalla procedura, né sulla validità delle assunzioni derivanti dalle stesse. Tale conseguenza è nello stesso tenore del provvedimento che si limita a contestare l’affidamento ad Asmel ma non dispone alcuna conseguenza sulle procedure in essere. Al di là del merito della questione, pertanto, è fatta salva la validità tanto delle procedure di creazione degli elenchi di idonei, fatte secondo le disposizioni dell’art.3-bis del D.L. n.80/2023 (conv. in legge n.113/2023), quanto delle procedure di interpello da cui sono state generate le graduatorie valide per i singoli profili e per i singoli Enti e, naturalmente, le conseguenti contrattualizzazioni. ANAC infatti non contesta la validità del ricorso alla procedura ex art.3-bis da parte degli Enti sottoscrittori dell’accordo ex art.15 della legge n.241/90 ma il solo coinvolgimento di ASMEL che – a suo dire – avrebbe ricevuto un affidamento sopra soglia per l’espletamento di un servizio, pagato prevalentemente non dagli Enti ma dai candidati con la tassa concorsuale… Nell’ordine, sono valide e non contestate le assunzioni effettuate, sono validi e non contestati gli interpelli fatti dai Comuni sugli Elenchi di Idonei per i 31 profili disponibili, sono valide e non contestate la adesioni all’accordo ex art.15 della legge n.241/90, non possono che essere validi, per le medesime ragioni, le stesse future adesioni all’accordo, le eventuali nuove procedure di interpello e le relative assunzioni. 

Concorso Asmel 2023: cosa succede ora

In assenza di disposizioni in merito, in questo momento è valida la linea di Asmel, pertanto sono fatte salve sia le procedure che hanno portato alla creazione degli elenchi di idonei sia gli interpelli dei Comuni. I candidati e gli idonei possono quindi tirare un sospiro di sollievo, ma non si escludono ulteriori novità sulla procedura.

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Alessandro Sodano