Carta reddito di cittadinanza 2019: ritiro, costi e come si utilizza

Paolo Ballanti 02/05/19
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Gli ammessi al Reddito di cittadinanza dopo aver ricevuto l’ok dall’Inps devono attendere da Poste Italiane di essere chiamati per ritirare la cosiddetta “Carta Reddito di Cittadinanza” o “Carta Rdc”, lo strumento scelto per l’erogazione del sussidio.

Discorso diverso per la Pensione di cittadinanza che potrà essere riconosciuta secondo le ordinarie modalità di liquidazione delle pensioni, quindi in contanti o con accredito su conto corrente. In merito è atteso il relativo decreto del Ministero dell’economia entro luglio.

Lo Speciale Reddito di cittadinanza 

Oltre 480 mila Carte Rdc, secondo quanto ha dichiarato l’Inps, saranno inviate a partire dagli ultimi giorni di aprile. A metà aprile le domande esaminate erano infatti 640 mila. Di queste ne è stato accolto il 75% equivalente appunto ai 480 mila beneficiari che riceveranno presto il Reddito di cittadinanza.

Come ha ricordato l’Istituto di previdenza sul suo portale Facebook “INPS per la famiglia” lo stato di lavorazione della pratica potrà essere visualizzato sull’apposita pagina dell’Istituto (accedendo con PIN dispositivo o SPID) o sul sito ufficiale del Reddito (se in possesso di SPID).

Ricordiamo che le risorse stanziate per il Reddito saranno 5,62 miliardi per il 2019 che saliranno a 7,1 il prossimo anno.

Ma vediamo nel dettaglio come funziona la Carta.

Carta Reddito di cittadinanza 2019: a cosa serve

La Carta RDC è lo strumento scelto per erogare il Reddito di cittadinanza. Questa funziona come un qualsiasi carta di pagamento elettronica con la differenza che anziché essere alimentata dal titolare viene ricaricata direttamente dallo Stato.

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Carta Reddito di cittadinanza: come si utilizza 

La Carta può essere utilizzata per effettuare pagamenti diretti e prelevare (con dei limiti), e consente di:

  • Pagare le utenze (bollette elettriche e del gas);
  • Acquistare beni di prima necessità e medicinali presso alimentari, supermercati, farmacie e parafarmacie;
  • Prelevare contante entro un limite mensile di 100 euro, moltiplicato per un’apposita “scala di equivalenza” in base alla tipologia e al numero dei componenti il nucleo familiare;
  • Pagare l’affitto nel caso in cui il Reddito di cittadinanza comprenda anche una somma a beneficio dei nuclei familiari residenti in abitazioni in locazione;
  • Pagare la rata del mutuo nei casi in cui il sussidio statale comprenda anche una somma per i nuclei residenti in abitazioni di proprietà per il cui acquisto o costruzione uno dei componenti abbia contratto un finanziamento.

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Carta Reddito di cittadinanza: cosa non si può fare

La Carta non può essere utilizzata per giochi con vincite in denaro. Non è inoltre possibile fare acquisti all’estero o online. Precluso anche il prelievo di contante all’estero.

Carta Reddito di cittadinanza: emissione e costi

La società preposta all’emissione della Carta è Poste Italiane. Si tratta di una carta prepagata non fruttifera di interessi, il cui utilizzo è consentito solo in Italia negli esercizi convenzionati con il circuito Mastercard, senza alcuna commissione.

La Carta sarà intestata esclusivamente al richiedente il Reddito, il quale non potrà averne più di una assegnata.

Discorso diverso per i prelievi, cui vengono applicate delle commissioni:

  • 1,00 euro di commissione se l’operazione avviene presso gli ATM di Poste Italiane
  • elevato a 1,75 euro per gli altri ATM bancari in Italia.

Sulla Carta non è consentito ricevere ricariche o bonifici da parte di soggetti diversi dalla Pubblica Amministrazione.

Per verificare il saldo e la lista movimenti si possono utilizzare gli ATM Postamat o chiamando il numero verde 800.666.888.

Carta Reddito di cittadinanza: il PIN

Ad ogni Carta è assegnato un PIN generato automaticamente da una procedura elettronica. PIN e Carta sono consegnati separatamente al beneficiario in busta chiusa.

Il PIN dovrà essere utilizzato per gli acquisti presso i consueti circuiti POS nonché per sfruttare i servizi degli sportelli ATM, come prelievo di contanti o consultazione dei movimenti.

La Carta Rdc è dotata altresì di tecnologia contactless che permette di utilizzare il POS senza digitazione del codice PIN se riguarda importi inferiori ai 25 euro.

Gli esercizi commerciali hanno la facoltà di chiedere l’esibizione di un documento di riconoscimento.

Furto o smarrimento della Carta RDC: cosa fare

In caso di furto o smarrimento il titolare dovrà chiedere il blocco della Carta telefonando dall’Italia al numero 800.00.33.22 o dall’estero al +39.02.82.44.33.33. Nel corso della telefonata l’operatore fornirà il codice di blocco.

È altresì necessario denunciare l’accaduto all’Autorità giudiziaria o di Pubblica sicurezza.

Una volta bloccata la Carta il titolare potrà richiederne una nuova presso qualsiasi ufficio postale compilando l’apposito modulo.

Carta Reddito di cittadinanza: come si ritira 

La Carta Rdc può essere ritirata esclusivamente presso gli uffici postali previa comunicazione da parte di Poste Italiane, una volta che la domanda di Reddito è stata accolta dall’INPS.

Per ritirare la Carta si dovrà portare con sè:

  • Documento d’identità e codice fiscale;
  • Sms o e-mail ricevuta dall’INPS con cui si comunica l’accoglimento della domanda;
  • Il codice ricevuto nella comunicazione di Poste Italiane.

A quel punto l’ufficio postale consegnerà la Carta e il PIN in due buste chiuse.

Come ha chiarito l’INPS sul suo profilo Facebook “INPS per la famiglia” quando il beneficiario riceve la comunicazione per il ritiro le somme sono già caricate sulla Carta, pronta per essere utilizzata.

Le somme caricate sulla Carta dovranno essere spese entro il mese successivo all’accredito. Il 20% dell’importo non speso verrà decurtato dalla “ricarica” del mese successivo. Se ad esempio su un totale di 600 euro il beneficiario non ne spende 100, il mese successivo gli verranno accreditati 580 euro, cioè 600 – 20 (equivalente al 20% di 100 euro).

L’eventuale giacenza viene azzerata ogni sei mesi, tranne una mensilità.

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Reddito di cittadinanza

L’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha dato corpo e struttura alla svolta intrapresa dal nostro Paese nelle politiche di contrasto alla povertà avvenuta con l’avvio del Reddito di Inclusione. Più che di una svolta, si è trattato di una vera e propria rivoluzione epocale, paragonabile alla creazione del Servizio Sanitario Nazionale e alla chiusura dei manicomi. Una rivoluzione frutto di un lungo percorso di sperimentazioni e battute di arresto che ha visto protagonisti governi di diverso colore negli ultimi venti anni, e che si inserisce in un contesto culturale, quello italiano, ancora molto legato all’idea di aiuto come di una mera erogazione monetaria dallo Stato e ancora poco preparato, forse, alle logiche del “contrasto alla povertà”, della “condizionalità”e della “inclusione attiva”.Sulla nuova misura è stato detto tutto e il contrario di tutto, da politici, giornalisti, opinionisti, esperti, generando confusione non solo tra i cittadini, ma anche tra gli stessi tecnici e tra gli operatori.La finalità di questo manuale è illustrare e spiegare la nuova misura nella sua globalità, sistematizzando in chiave tecnico/professionale tutte le informazioni e le conoscenze necessarie per una corretta interpretazione dell’impianto stabile e della struttura normativa di riferimento, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte e alle ricadute operative e organizzative sui territori e gli Enti locali, pubblici e privati: questo è infatti il taglio che ha guidato l’esposizione dei vari argomenti, anche quelli all’apparenza solo di stretto interesse degli utenti finali. Più nello specifico, l’obiettivo degli autori è fornire agli operatori della formazione professionale, dei servizi di orientamento, delle agenzie per il lavoro, dei servizi sociali e dell’assistenza alle persone in condizione di svantaggio sociale, tutti gli strumenti di base per una piena comprensione dei dispositivi normativi connessi ad ampio raggio al Reddito di Cittadinanza. Nicoletta Baracchini Giurista esperta di legislazione sociale e sanitaria. Consulente ANCI in materia di ISEE e componente del gruppo ministeriale sull’attuazione dell’ISEE. Collabora con Regioni ed Enti locali per le normative in materia di organizzazione, regolamentazione e valutazione di servizi pubblici. Emilio Gregori Partner e senior consultant di Synergia e docente di Statistica presso l’Università L. Bocconi di Milano. Si occupa di analisi di sistema per i servizi sociali; svolge consulenza e attività di formazione relativamente alla programmazione e pianificazione territoriale delle politiche sociali e delle misure di contrasto alla povertà. Giovanni Viganò Partner e senior consultant di Synergia e docente di Metodi Quantitativi per le Scienze Sociali presso l’Università L. Bocconi di Milano. Esperto nella progettazione e implementazione di Sistemi Informativi Sociali, è stato consulente esperto per conto del Formez del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle aree di Lavoro Comune con INPS e Regioni per l’implementazione del SIUSS.    

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