Canone Rai 2019: importo ed esenzioni in Legge di bilancio

Redazione 30/10/18
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È una delle tasse più odiate dagli italiani, un appuntamento a cui ogni anno non si sfugge. E si sfugge ancor di meno da quando il suo pagamento è stato rateizzato e incluso all’interno della bolletta elettrica Enel, allo scopo di contrastarne l’evasione: il canone Rai 2019 sarà ovviamente riconfermato, in Legge di bilancio 2019, con la proroga dell’importo, delle esenzioni e delle modalità di pagamento.

Tutte le novità sul Canone Rai

Canone Rai 2019: cos’è

Quando parliamo di Canone Rai ci riferiamo a una delle tasse per eccellenza che gravano sui cittadini italiani: un’imposta introdotta nel lontano 1938, che chiunque detenga uno o più apparecchi televisivi e di trasmissione deve pagare.

Canone Rai 2019: chi deve pagarlo

Si paga per il solo fatto di possedere l’apparecchio in casa, a prescindere dal fatto che lo si utilizzi. Un po’ come il bollo auto: si paga per il possesso dell’auto e non in base al fatto che si circoli. In base a questa regola, anche chi non guarda la tv deve pagare il canone.

Chiunque quindi detenga un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni (in casa, in negozio, in ufficio, in un locale, ecc) deve sobbarcarsi questa imposta annua. Si intende un apparecchio televisivo si intende un apparecchio in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente (in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari) o tramite decoder o sintonizzatore esterno

Anche i residenti all’estero devono pagare il canone se detengono un’abitazione in Italia dove è presente un apparecchio televisivo.

Canone Rai 2018: l’importo

Una prima conferma in Legge di bilancio 2019 è proprio l’importo da pagare. Anche nel 2020 il costo del canone rai è di 90 euro all’anno.

Canone Rai 2019: come pagarlo

Oramai tutti ci stiamo abituando al fatto che dal 2016 è molto difficile evadere questa tassa, perché l’importo del Canone è stato rateizzato in 10 tranche, inserite in automatico nella bolletta Enel. Come si legge sullo stesso sito dell’Agenzia delle entrate:

Dal 2016 (articolo 1, commi da 152 a 159, della legge n. 208 del 2015):

  • è stata introdotta la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica
  • i titolari di utenza elettrica per uso domestico residenziale effettuano il pagamento del canone mediante addebito nella fattura dell’utenza di energia elettrica. Questi utenti, quindi, non potranno più pagare tramite bollettino postale.

Ecco come si paga il canone Rai 2019:

  • Il pagamento avviene mediante addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche in dieci rate mensili, da gennaio a ottobre di ogni anno.
  • Se nessun componente della famiglia anagrafica, tenuta al versamento del canone, è titolare di contratto elettrico di tipo domestico residenziale il canone deve essere versato con il modello F24 entro il 31 gennaio 2018;
  • Con addebito sulla pensione: per poter pagare il canone TV direttamente con addebito sulla pensione, è necessario farne richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento.
    L’agevolazione riguarda tutti i cittadini, titolari di abbonamento alla televisione, con un reddito di pensione, percepito nell’anno precedente a quello della richiesta, non superiore a 18.000 euro.

Canone Rai 2019: quando non va pagato

Ci sono casi in cui il canone rai non deve essere pagato. In pratica la Legge concede alcuni casi di esenzione. Ecco quali:

  • se non si possiedono apparecchi si è esonerati dal pagamento del canone;
  • chi ha compiuto 75 anni e ha un reddito inferire a 8 mila euro non paga il canone (in questo caso si deve presentare il modulo di esenzione entro il 31 gennaio 2019, per ottenere l’esonero per l’anno completo; oppure dal 1° febbraio al 30 giugno 2019 per ottenere l’esonero per il secondo semestre);
  • i militari stranieri, funzionari diplomatici, funzionari o impiegati consolari e di organizzazioni internazionali, personale civile non residente in Italia e di cittadinanza non italiana appartenenti alla Nato, non pagano il canone Rai.

Una delle più importanti conferme di questa Legge di bilancio quindi è l’ampliamento della soglia di esenzione (gli 8 mila euro previsti già durante il Governo Gentiloni, ma non retroattivi).

Leggi anche “Canone Rai: come chiedere rimborso ed esenzione con i nuovi modelli”

Canone Rai 2019: conferme in Legge di bilancio 2019

Ricapitolando quindi, il Governo Lega-5Stelle ha provveduto a confermare le modalità di pagamento ed esenzione del Canone Rai anche nella Legge di bilancio 2019. In particolare: ha confermato l’importo di 90 euro annui, ha confermato l’ampliamento della soglia di reddito per ottenere l’esenzione a 8 mila euro.

Come si legge nellultima bozza di Legge di bilancio circolante:

“Proroga attuale Canone Rai (90 euro). A decorrere dall’anno 2020 viene ampliata sino a euro 8 mila la soglia reddituale prevista dall’articolo 1 comma 132 della Legge 24 dicembre 2007 n.244. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono definite le modalità di attuazione della predetta agevolazione.

All’articolo 1 comma 40 della Legge 11 dicembre 2016 n.232, come modificato dall’articolo 1 comma 1147 della Legge 27 dicembre 2017 n.205, le parole “e 2018” sono sostituite dalle seguenti “2018 e successivi”.

All’articolo 1 comma 160 della Legge 28 dicembre 2015 n.208 8e successive modifiche), le parole “per gli anni dal 2016 al 2018” sono sostituite dalle seguenti “per gli anni dal 2016 e successivi“, e le parole “Per ciascuno degli anni 2017 e 2018” sono sostituite dalle seguenti “Per gli anni 2017, 2018 e successivi“.

Questo è il testo dell’articolo 1 comma 160 della Legge n.2018 del 28 dicembre 2015:

“Per gli anni dal 2016 al 2018, le eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone di abbonamento alla televisione rispetto alle somme gia’ iscritte a tale titolo nel bilancio di previsione per l’anno 2016 sono riversate all’Erario per una quota pari al 33 per cento del loro ammontare per l’anno 2016 e del 50 per cento per ciascuno degli anni 2017 e 2018, per essere destinate: a) all’ampliamento sino ad euro 8.000 della soglia reddituale prevista dall’articolo 1, comma 132, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ai fini della esenzione dal pagamento del canone di abbonamento televisivo in favore di soggetti di eta’ pari o superiore a settantacinque anni; b) al finanziamento, fino ad un importo massimo di 50 milioni di euro in ragione d’anno, di un Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, da istituire nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico; c) al Fondo per la riduzione della pressione fiscale, di cui all’articolo 1, comma 431, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, e successive modificazioni. Le somme di cui al presente comma sono ripartite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, che stabilisce altresi’ le modalita’ di fruizione dell’esenzione di cui alla lettera a), ferma restando l’assegnazione alla societa’ RAI-Radiotelevisione italiana Spa della restante quota delle eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone di abbonamento. Le quote delle entrate del canone di abbonamento gia’ destinate dalla legislazione vigente a specifiche finalita’ sono attribuite sulla base dell’ammontare delle predette somme iscritte nel bilancio di previsione per l’anno 2016, ovvero dell’ammontare versato al predetto titolo nell’esercizio di riferimento, se inferiore alla previsione per il 2016. Le somme di cui al presente comma non impegnate in ciascun esercizio possono esserlo in quello successivo”.

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