Bonus animali domestici: cos’è, importo, chi ne ha diritto, elenco Comuni che lo erogano

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Prendersi cura di un animale domestico rappresenta oggigiorno un lusso, che non rimane inosservato neanche dal Governo. Infatti, dopo il bonus per l’acquisto di biciclette elettriche e monopattini, per la ristrutturazione delle abitazioni, per il ristoro economico di professionisti e partite Iva, ecc., la Lega antivivisezione (Lav) ha avanzato una proposta che preveda l’istituzione di un:

  • un “animal social bonus” per i possessori di cani o gatti;
  • una “quattrozampe social card” per dare un contributo a chi decide di adottarne uno in un canile o gattile.

I due provvedimenti si aggiungono a progetti per una fiscalità amica degli animali e per la sostenibilità di cure veterinarie su cui l’associazione lavora ormai da anni.

Ma andiamo in ordine e vediamo nel dettaglio cos’è il “bonus animali domestici”, qual è l’importo esatto, chi ne ha diritto e quali sono i Comuni che lo erogano.

Bonus animali domestici: cos’è e importo spettante

L’animal social bonus è strettamente connesso a questo periodo di emergenza e si sostanzierebbe in un buono spesa del valore di:

  • 200 euro, per padroni di cani;
  • 100 euro, per padroni di gatti.

Un’iniziativa concreta, quindi, per aiutare chi deve sostenere le spese inerenti all’animale in questo periodo di crisi economica.

La “quattro zampe social card”, invece, è un contributo rivolto a chi adotta un animale da un rifugio. Esso è pari a:

  • 000 euro, per adottanti con redditi fino a 55.000 mila euro;
  • 500 euro, per chi ha redditi superiori.

Il contributo, in forma di card, dovrebbe poi essere speso in prodotti per l’alimentazione, la salute e il benessere dell’animale.

Bonus animali domestici: agevolazioni fiscali e cure sostenibili

C’è poi il tema della fiscalità che vale a prescindere dall’emergenza. Infatti, i costi che deve sostenere chi accudisce animali sono troppi alti e la LAV ha fatto al Governo alcune proposte che prevedono:

  • l’abbassamento dell’aliquota IVA per gli alimenti dal 22% al 4%;
  • la possibilità di detrarre dalle tasse le spese medico-veterinarie. In particolare è stato chiesto di equiparare i farmaci umani a quelli per animali.
  • un bonus di 500 euro per chi ha un reddito annuale inferiore a 8.000 euro, spendibile per prodotti sanitari, alimentari e spese per il benessere dell’animale.

È stato chiesto, altresì, che il prezzo di vendita degli stessi farmaci veterinari fosse regolamentato come accade per i farmaci generici. Infine si è proposta la commercializzazione di farmaci proporzionati al tipo di patologia che andranno a curare. In questo modo, si eviterebbero sprechi ma soprattutto i padroni non potranno adottare i metodi fai-da-te, con somministrazione di farmaci senza alcun criterio.

Attenzione però: tutte le spese veterinarie, relative all’animale domestico regolarmente iscritto all’anagrafe (con tanto di documento rilasciato dall’ASL), dovranno essere tracciabili (quindi pagati via POS o bonifico). Si tratta di un’agevolazione per coloro che avranno sostenuto spese in:

  • visite veterinarie;
  • interventi o analisi di laboratorio;
  • farmaci veterinari.

In pratica, non sono considerate le spese per farmaci privi di prescrizione medica, mangimi e antiparassitari.

Bonus animali domestici: chi ne ha diritto e i Comuni che lo erogano

Purtroppo, non tutti i possessori di animali domestici potranno usufruire delle agevolazioni appena illustrate, in quanto solo alcuni Comuni hanno dato esito positivo alla proposta o comunque adottato proprie agevolazioni.

La Puglia, in particolare, ha approvato un disegno di legge poco prima dello scoppio dell’emergenza Coronavirus volto ad agevolare coloro che vogliono adottare animali. In particolare ci saranno agevolazioni sulle spese veterinarie e sarà proibito adottare per chi ha già condanne di maltrattamento. Inoltre, Comuni e Regione sono chiamati a sostenere le spese economiche per il risanamento o edificazione di canili sanitari: questi ultimi potranno ospitare massimo 200 cani e saranno gestiti da chi vincerà un bando regionale.

La Lombardia, invece, estende il le agevolazioni fiscali anche a chi detiene in casa uccellini, roditori e altri animali d’affezione. Basta compilare il modello 730 e indicare la presenza di un animale domestico in casa: ci saranno detrazioni fiscali sulle spese veterinarie sostenute, pari al 19% delle spese in:

  • visite;
  • interventi o analisi;
  • farmaci

La Sicilia ha fornito un elenco dettagliato delle 14 città che daranno questo tipo di incentivo e in quale misura. Nel dettaglio:

  • a Palermo, per chi adotta un cane che vive nelle strutture comunali e convenzionate, c’è un bonus di 480 euro. Metà dell’importo del bonus sarà erogato dopo 4 mesi dall’adozione e la seconda metà dopo un anno e previo certificato di buona salute dell’animale;
  • a Vittoria, nel ragusano, è prevista la diminuzione di 100 euro sulla tassa Tari (la tassa sui rifiuti) per chi adotta un animale dal canile comunale. L’animale sarà controllato periodicamente e anche a sorpresa da incaricati del Comune.

Le altre 12 città italiane, sparse su tutto il territorio nazionale, che potranno erogare i loro bonus sono:

  • Avellino;
  • Bisceglie;
  • Bondeno;
  • Canicattì;
  • Cestenaso;
  • Locorotondo;
  • Montecassino;
  • Montecorvino Ravella;
  • Poggio Rusco;
  • Quistello;
  • Solarino;

Naturalmente vi è la possibilità che la lista si allarghi con altri comuni che concederanno il bonus in commento. Sarebbe utile, quindi, andare sul sito del proprio Comune e verificare se sono previste agevolazioni di questo tipo e gli eventuali requisiti per riceverlo. Altra soluzione è di recarsi in un CAF o un Patronato per poter chiedere informazioni a riguardo, e soprattutto come fare, a chi rivolgersi e quali documentazioni bisogna presentare.

Generalmente tutti i Comuni erogano questo bonus attraverso uno sgravio fiscale sulle tasse comunali e non attraverso assegni o contanti diretti, quindi correte ad informarvi.

Daniele Bonaddio

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