Il Bonus era originariamente riconosciuto per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, ma la Legge di Bilancio 2022 lo ha prorogato fino al 2023. Le domande potranno essere inviate fino al 28 febbraio attraverso l’apposito servizio online messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate all’interno dell’Area riservata o tramite i canali telematici dell’Agenzia.
Vediamo quindi come richiedere il Bonus acqua potabile, come funziona e a chi è rivolta l’agevolazione.
Bonus casa 2022 in Legge di Bilancio: tutte le novità
Bonus acqua potabile: cos’è
Come anticipato, il Bonus acqua potabile è stato istituito dalla Legge di bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178), all’articolo 1 commi 1087 e 1089, con l’obiettivo di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di bottiglie di plastica.
Il bonus consiste in un “credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore, per le persone fisiche non esercenti attività economica, a 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare e, per gli altri soggetti, a 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale.“
Il bonus era inizialmente previsto per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, ma è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023 dalla Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Manovra 2022).
Bonus acqua potabile: chi può richiederlo
Come specificato in normativa, il credito d’imposta è riconosciuto per le spese sostenute da:
- persone fisiche;
- soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
- enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente
riconosciuti.
Bonus acqua potabile: importo
Il credito d’imposta è pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di sistemi che migliorano la qualità dell’acqua da bere. A seconda della natura del soggetto che lo richiede cambierà l’importo massimo ottenibile come credito d’imposta, ovvero:
- 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare per le persone fisiche non esercenti attività economica;
- 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale per gli altri soggetti.
Bonus acqua potabile: come richiederlo
L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.
Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti. Tuttavia, per le spese sostenute prima del 16 giugno 2021 sono validi i pagamenti avvenuti in qualunque modo ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
L’ammontare delle spese agevolabili va comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo, in questo caso quindi fino al 28 febbraio 2022, inviando l’apposito modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Entro 10 giorni dall’invio, nell’area riservata viene rilasciata la ricevuta di presa in carico o di scarto della comunicazione.
Dopo che la richiesta sarà stata accolta, il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al suo completo utilizzo.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento