Vediamo quali.
Bollo auto: novità in Legge di bilancio 2019
La Manovra 2019 ha introdotto molte novità, non solo in termini di previdenza, inclusione sociale e lotta alla povertà, ma anche in termini fiscali. Una di queste riguarda il pagamento del bollo auto, la tassa sul possesso dell’auto o moto da cui non si sfugge mai (o quasi mai). Infatti nel provvedimento di quest’anno è stata introdotta, a partire dal 1° gennaio 2019, una riduzione del 50 per cento per le auto e moto storiche, cioè quelle ventennali: cioè quelle comprese tra il 20esimo e il 29esimo anno di immatricolazione prima dell’anno in corso. Dal trentesimo anno di età arriverà poi l’esenzione vera e propria. Nonostante quindi si discutesse da mesi sull’abolizione totale della tassa per le auto ventennali alla fine si è scelta questa strada mediana.
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Bollo auto 2019: come funziona
È una delle voci di spesa relative alla propria auto o moto che incide in maniera costante e periodica sul portafoglio degli automobilisti. È anche conosciuta come tassa automobilistica e non è un tributo sulla circolazione dell’auto, ma sul suo possesso. Quindi è sufficiente possedere il veicolo per doverlo pagare.
È un tributo regionale, significa si deve pagare alla propria Regione di competenza da tutti i proprietari o intestatari di una o più auto o moto. La competenza e riscossione del bollo auto è infatti stata trasferita alle Regioni e alle province autonome di Trento, Bolzano e Alto-Adige.
Si paga una volta l’anno. La scadenza naturale coincide con l’ultimo giorno del mese successivo a quello della prima immatricolazione.
Esempio: per un’auto acquistata e immatricolata il 15 marzo, il pagamento del bollo auto scade il 30 aprile.
Si può quindi pagare il bollo partendo dal primo giorno del mese successivo a quello di scadenza fino alla sua naturale scadenza.
Come si paga il bollo
Ci sono diverse modalità di pagamento del bollo, da quelle più tradizionali a quelle più tecnologiche. Nessuno quindi può scappare da questa incombenza:
- agli sportelli degli uffici Aci,
- nelle agenzie che gestiscono le pratiche auto,
- negli uffici di Poste italiane
- agli sportelli bancomat,
- internet banking;
- Su Poste Online, con l’accesso con Poste ID abilitato a Spid
- nelle tabaccherie convenzionate aderenti a Lottomatica;
- online sul portale dell’Aci tramite Bollonet e sui siti delle regioni convenzionate con Bollonet;
Bollo auto 2019: chi ha diritto all’esenzione
Non tutti devono pagare il bollo. Alcune categorie di cittadini e veicoli possono evitare di sborsare soldi per questo tributo. Tra questi ci sono:
- i veicoli guidati dai disabili o loro accompagnatori sulla base della Legge 104, con limitazione di cilindrata fino a 2000 cc per veicoli a benzina e 2800 cc per diesel. L’esenzione spetta ad un solo veicolo;
- le auto storiche, cioè veicoli di particolare interesse storico e collezionistico, che abbiano però un’anzianità trentennale dalla loro costruzione. Abbiamo appena visto che le auto storiche ventennali dal 1° gennaio 2019 godono di una riduzione del 50 per cento. Si paga quindi la metà.
- Le auto eco-sostenibili: ibride o elettriche. Tipologie di veicoli pensati per sostituire il vecchio parco auto pubblico, con uno nuovo e più rispettoso dell’ambiente. Per questo a partire dal 1° marzo partiranno anche gli incentivi, con l’Ecobonus auto 2019. Ecco quindi che chi acquista auto ibride o elettriche viene esentato – spesso solo temporaneamente – dal pagamento del bollo auto.
- I veicoli specifici: utilizzati dalle Onlus, le ambulanze, quelli per il trasporto di persone che versano in particolari condizioni e per trasportare sangue e organi.
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Bollo auto storiche: come chiedere l’esenzione 50%
Mettiamo quindi il caso in questione di un’auto storica compresa tra i 20 e i 29 anni che voglia approfittare della riduzione del 50% del bollo. È automatico oppure bisogna compiere qualche adempimento?
Ovviamente non basta essere proprietario di un’auto storica e della sua immatricolazione per beneficiare della riduzione, bisogna seguire una procedura specifica. In particolare:
- occorre dotarsi del Certificato di rilevanza storica e collezionistica.
Questo documento sostituisce il “certificato delle caratteristiche tecniche”. È necessario per la circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico dal 2010. Viene richiesto, ai sensi del D.M. 17/12/2009, che disciplina i requisiti per la circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico.
Questo certificato si richiede ai registri ASI: il pubblico registro in cui si annotano le auto storiche ancora attive e funzionanti. Si possono iscrivere tutte le auto e in generale i veicoli che abbiano una data di immatricolazione o di costruzione vecchia di almeno vent’anni.
- Con questo certificato si può richiedere all’ufficio provinciale della Motorizzazione civile, l’aggiornamento della carta di circolazione,
- Se è tutto ok, la Motorizzazione provvederà all’aggiornamento del libretto, apponendo un’etichetta che certifica l’interesse storico dell’auto in questione.
- A questo punto, andando negli uffici delle agenzie di pratiche automobilistiche si può chiedere, carta di circolazione alla mano, la riduzione del 50 per cento per la propria auto ventennale.
Quando si effettua la richiesta di riduzione del bollo occorre presentare questi documenti:
- Carta di circolazione in originale o in copia fronte/retro leggibile;
- Certificato di rilevanza storica o equivalente – a seconda del registro con cui si è fatta la pratica – o il documento che attesti l’iscrizione del veicolo ai registri in originale;
- Documento d’identità del proprietario del veicolo;
- Codice fiscale del proprietario del veicolo o un’eventuale delega.
Esenzione 50% bollo auto storiche: quali documenti
Ecco quindi i documenti necessari da presentare a seconda degli uffici:
- Certificato di rilevanza storica e collezionistica
- Carta di circolazione aggiornata
- Carta di circolazione in originale o in copia fronte/retro leggibile;
- Certificato di rilevanza storica o equivalente – a seconda del registro con cui si è fatta la pratica – o il documento che attesti l’iscrizione del veicolati registri in originale;
- Documento d’identità del proprietario del veicolo;
- Codice fiscale del proprietario del veicolo o un’eventuale delega.
Richiesta riduzione bollo auto: quanto costa
Tutta questa trafila non è gratuita. Ha un costo. Ad esempio, per l’aggiornamento della carta di circolazione da richiedere presso l’ufficio della Motorizzazione civile di riferimento e pagare complessivamente circa 25 euro. A cui si devono aggiungere più di 100 euro per il Certificato di rilevanza storica, se si deve re immettere il veicolo in circolazione.
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Nicola Forte, Valeria Russo | 2019 Maggioli Editore
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