Apprendistato nella PA, le regole: requisiti, durata, come funzioneranno i concorsi

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Con la firma del Decreto attuativo da parte del Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, di concerto con il Ministro dell’Università e della Ricerca, arrivano le regole per l’apprendistato nella PA. «Un ulteriore strumento per rafforzare i nostri uffici – commenta il ministro Zangrillo – dotando gli enti centrali e territoriali delle competenze necessarie ad affrontare, anche in ottica di Pnrr, le sfide del presente e del futuro».

Il Decreto attuativo recepisce quanto stabilito dall’articolo 3-ter, comma 1 del decreto-legge n. 44 del 2023,
convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2023, n. 74, e fornisce le istruzioni per le procedure di
reclutamento, con contratto a tempo determinato di apprendistato, di giovani laureati individuati su base territoriale mediante avvisi pubblicati sul portale InPA.

Fino al 31 dicembre 2026, con l’apprendistato le amministrazioni possono reclutare giovani laureati fino al 10% delle proprie capacità assunzionali, il 20% per Comuni, Unioni di Comuni, Province e Città metropolitane. Il contratto, della durata massima di 36 mesi, prevede l’inquadramento nell’area dei funzionari. Alla scadenza è prevista l’assunzione a tempo indeterminato per chi ha ricevuto, con tanto di relazione motivata, una valutazione positiva del servizio prestato.

Vediamo nei prossimi paragrafi tutte le regole su questa nuova opportunità di accesso alla Pubblica amministrazione.

Indice

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Apprendistato nella PA: la norma

Durante la conversione in legge del Decreto PA bis (Decreto-legge 44/2023) è stato inserito l’articolo 3-ter contenente “Misure per favorire il reclutamento di giovani nella pubblica amministrazione“. Questo prevede che, fino alla fine del 2026, le amministrazioni possano assumere con contratto di lavoro a tempo determinato di apprendistato di durata massima di trentasei mesi, giovani laureati.

Inoltre, sempre fino alla fine del 2026, le amministrazioni possono stipulare con le università delle convenzioni non onerose per individuare studenti di età inferiore a 24 anni, che abbiano concluso gli esami previsti dal piano di studi, da assumere a tempo determinato con contratto di formazione e lavoro.

I giovani assunti con questi due tipi di contratto, se alla scadenza degli stessi hanno ricevuto una valutazione positiva e se saranno in possesso dei requisiti per l’accesso alla pubblica amministrazione, saranno assunti a tempo indeterminato.

La norma rimandava a un successivo decreto attuativo la definizione delle modalità con cui i giovani saranno laureati, Decreto firmato lo scorso dicembre. Le assunzioni saranno inquadrate nell’Area dei Funzionari.

Scarica il decreto con le regole per l’apprendistato nella PA

DM numero 182034 – apprendistato nella PA 205 KB

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Apprendistato nella PA: per quali amministrazioni

Tutte le amministrazioni pubbliche possono reclutare, fino al 31 dicembre 2026, con contratto a tempo determinato di apprendistato di durata massima di trentasei mesi, giovani laureati individuati su base territoriale. Anche la possibilità di stipulare convenzioni con le università per i contratti di formazione e lavoro si applica a tutte le amministrazioni pubbliche.

I comuni, le unioni di comuni, le province e le città metropolitane, possono provvedere alle suddette assunzioni nel limite del 20% delle facoltà assunzionali esercitabili. Per tutte le altre amministrazioni il limite è del 10% delle facoltà assunzionali.

Apprendistato nella PA: come funzioneranno i concorsi

Saranno le amministrazioni stesse a bandire dei concorsi ad hoc per i giovani laureati per l’apprendistato nella PA, i bandi saranno poi pubblicati sul Portale InPa. Le procedure dovranno prevedere l’espletamento di:

  • una prova scritta, anche a contenuto teorico-pratico;
  • una prova orale.

La prova scritta, vertente sulle materie indicate nei bandi, può consistere nella redazione di uno o più elaborati sintetici e in questionari a risposta multipla. La prova orale è volta ad accertare il possesso dell’insieme delle conoscenze e delle capacità logico-tecniche, comportamentali e attitudinali, nonché la conoscenza di almeno una lingua straniera.

Saranno oggetto di valutazione dei titoli i titoli accademici conseguiti dal candidato, compresa la media ponderata dei voti conseguiti nei singoli esami e gli eventuali titoli di specializzazione post lauream, nonché le eventuali esperienze professionali documentate. In ogni caso, i titoli e l’eventuale esperienza professionale non possono concorrere, in misura superiore a un terzo, alla formazione del punteggio finale.

«Abbiamo bisogno delle nuove generazioni e delle loro energie e capacità – conclude il Ministro Zangrillo – per velocizzare il processo di innovazione e di digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Il contratto di apprendistato crea un ponte con le Università e i nostri uffici, per dotarli delle competenze necessarie a fornire a cittadini e imprese servizi al passo con i tempi, sempre più efficaci ed efficienti e adeguati alle loro nuove esigenze».

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Alessandro Sodano