Ape sociale disoccupati 2022: requisiti e decorrenza Naspi

Paolo Ballanti 26/05/22
L’APE sociale è una prestazione a carico dell’INPS prorogata anche per il 2022 finalizzata ad accompagnare alla pensione determinate categorie di soggetti quali caregivers, disoccupati, invalidi e lavoratori occupati in mansioni gravose.

Introdotta in misura sperimentale dal 1° maggio 2017 (ad opera della Legge numero 232/2016) l’APE è stata più volte prorogata fino ad arrivare alla scadenza del prossimo 31 dicembre 2022.

Previa domanda dell’interessato, in possesso di determinati requisiti anagrafici, contributivi e legati alla carriera lavorativa, la prestazione è riconosciuta in misura mensile sino al raggiungimento della pensione di vecchiaia e non solo.

Tra i potenziali beneficiari dell’APE figurano, come anticipato, quanti si trovano in stato di disoccupazione ed abbiano fruito integralmente dell’indennità NASpI.

Analizziamo quindi in dettaglio quando spetta e come funziona l’APE sociale disoccupati 2022.

Ape social 2022: requisiti e novità di quest’anno

APE sociale disoccupati 2022: requisiti

L’accesso all’APE sociale è subordinato ad una serie di requisiti, riguardanti:

  • L’iscrizione alle Gestioni previdenziali INPS;
  • Ulteriori condizioni, quali età anagrafica ed anzianità contributiva;
  • Lo stato di disoccupazione.

Iscrizione alle Gestioni INPS

Per aver diritto all’APE sociale disoccupati i lavoratori residenti in Italia devono essere iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti (AGO) ovvero, in alternativa, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione separata.

Ulteriori requisiti

Alla data di accesso al trattamento APE si dovrà altresì:

  • Aver compiuto almeno 63 anni di età;
  • Aver interrotto l’attività lavorativa;
  • Non esser titolari di trattamenti pensionistici diretti;
  • Aver totalizzato almeno trent’anni di anzianità contributiva (si prende a riferimento tutta la contribuzione versata o accreditata, a qualsiasi titolo, nelle gestioni interessate dall’applicazione dell’APE sociale).

Sotto quest’ultimo aspetto è opportuno precisare che, per le donne, è prevista una riduzione di dodici mesi, dell’anzianità contributiva richiesta, per ogni figlio (anche adottivo), nel rispetto di un tetto massimo di due anni.

Stato di disoccupazione

In aggiunta ai requisiti sopra citati, l’APE è riservata a chi:

  • Si trova in stato di disoccupazione a seguito di dimissioni per giusta causa, cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo), risoluzione consensuale avvenuta in sede protetta (in base all’articolo 7 della Legge numero 604/1966) o per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a patto che nei trentasei mesi precedenti l’interruzione del contratto l’interessato abbia avuto rapporti di lavoro dipendente per almeno diciotto mesi;
  • Ha concluso integralmente la percezione della NASpI.

L’arco temporale di riferimento dei trentasei mesi (entro cui individuare i diciotto mesi di rapporto di lavoro dipendente) si determina procedendo a ritroso, a partire dalla data di scadenza del contratto a termine, da ultimo svolto al momento della domanda di accesso alla prestazione e grazie al quale l’interessato chiede di beneficiare dell’APE.

APE sociale disoccupati 2022: decorrenza e durata

La prestazione in parola decorre dal primo giorno del mese successivo quello di presentazione della domanda di accesso.

L’APE è corrisposta per dodici mensilità nell’anno, sino all’età prevista per aver diritto alla pensione di vecchiaia ovvero fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o ottenuto anticipatamente rispetto all’età per la pensione di vecchiaia.

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APE sociale disoccupati 2022: importo

L’APE sociale corrisponde all’ammontare della rata mensile di pensione, determinata al momento di accedere alla prestazione, se inferiore a 1.500,00 euro.

Al contrario, in caso di pensione di importo pari o superiore a 1.500,00 euro, l’APE corrisponderà a tale ultima somma.

In ogni caso, il sussidio erogato:

  • Non sarà soggetto a rivalutazione né ad integrazione al trattamento minimo;
  • Non comporterà la maturazione della contribuzione figurativa.

Nei confronti di coloro che hanno contributi versati o accreditati in più gestioni, il conteggio della rata mensile di pensione è effettuato pro-quota per ciascuna gestione (in ragione dei rispettivi periodi di iscrizione maturati), in base alle regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e nel rispetto delle rispettive retribuzioni di riferimento.

APE sociale disoccupati 2022: il rapporto con la NASpI

L’APE sociale non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria (NASpI e DIS-COLL).

Previsto anche un regime di incompatibilità con l’assegno di disoccupazione (ASDI) e l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

Al contrario, la prestazione è compatibile con la percezione di redditi da lavoro dipendente o parasubordinato (derivanti da attività svolte in Italia o all’estero), nel limite di 8 mila euro lordi annui, nonché con redditi derivanti da attività di lavoro autonomo, nel rispetto della soglia di 5.500 euro lordi annui.

Peraltro, in caso di superamento dei limiti di reddito, l’interessato decade dal diritto all’APE e quanto percepito nel corso dell’anno in cui si è verificato lo sforamento, sarà recuperato dall’INPS.

APE sociale disoccupati 2022: come ottenerla

Le domande per l’APE sociale nel corso dell’anno corrente devono essere presentate rispettivamente entro il 31 marzo ed il 15 luglio, collegandosi al portale inps.it e seguendo il percorso “Prestazioni e Servizi – Prestazioni – APE Sociale / Anticipo pensionistico”, in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.

Le istanze trasmesse oltre i suddetti termini (e comunque non oltre il 30 novembre 2022) saranno prese in considerazione solamente in presenza di risorse finanziarie.

Competente a gestire le richieste di APE sociale è la sede INPS territorialmente competente, nonostante sia stato predisposto un apposito protocollo tra Ministero del lavoro, INPS, INAIL, ANPAL e Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), mirato allo scambio dei dati tra gli enti, da realizzarsi nella fase di istruttoria delle domande.

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Paolo Ballanti

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