Ape Donna 2024: verso l’Ape social a 61 anni per le donne. Ecco le novità

Chiara Arroi 20/09/23
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Spunta Ape Donna 2024 come prima novità, per a dare un po’ di slancio ad una piatta e timida riforma pensioni all’orizzonte. Si tratterebbe di dare la possibilità ad alcune donne di anticipare a 61 anni il ritiro da lavoro (anziché i classici 63 di Ape sociale), godendo della famosa indennità di accompagnamento alla pensione.

Una via di mezzo tra Ape sociale e Opzione donna per alcune categorie di lavoratrici svantaggiate.

Nulla è ancora certo, ma il cantiere si è aperto su quella che sarà la mini-riforma delle pensioni 2024, che vede tra l’altro la proroga di Quota 103.

Ecco le diverse novità e le opzioni allo studio nel cantiere pensioni per il prossimo anno, tra cui Ape Donna 2024 come possibile soluzione mista.

Indice

Pensioni 2024: Quota 103 a Ape sociale

Tra le diverse misure in cantiere per la riforma pensioni dal 2024 c’è sicuramente la proroga dell’anticipo flessibile dato da Quota 103. Introdotto con la Manovra 2023, questo meccanismo consente di uscire da lavoro in anticipo con almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Per chi voglia beneficiarne quest’anno, i requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2023.

Se però venisse prorogata anche nel 2024, gli stessi requisiti dovrebbero essere maturati entro il 31 dicembre 2024.

Per quanto riguarda invece la principale misura di accompagnamento alla pensione – Ape sociale – si starebbe studiando una proroga con un ampliamento delle attività gravose, che ne consentono l’accesso.

Ricordiamo che ad oggi le categorie che possono chiedere l’accesso all’Ape sono disoccupati; caregiver; soggetti con capacità lavorativa ridotta (almeno pari al 74%); lavoratori coinvolti in mansioni gravose. Questa l’attuale lista dei lavori gravosi valida al 2023.

l volume “Il contenzioso contributivo con l’Inps“, attraverso la proposta di modelli di ricorsi, si presenta come un valido strumento sia in una fase propedeutica sia nel predisporre e implementare una valida strategia difensiva (preventiva, in sede amministrativa o giudiziaria) nei confronti dell’INPS.

Pensioni: Ape Donna 2024 in arrivo?

Nodo cruciale da sbrogliare è quello delle pensioni al femminile. Si parla di rimettere in discussione Opzione donna per come era è stata approvata nel 2023 (per una platea davvero ristretta di donne) e allargare il bacino delle beneficiarie. Ma potrebbe esserci di più all’orizzonte.

Spunta l’ipotesi di inaugurare una sorta di Ape Donna 2024, un mix tra Ape sociale e Opzione donna, che consentirebbe di andare in pensione a 61 anni di età con l’indennità di accompagnamento tipica dell’Ape sociale.

In sostanza, il nuovo anticipo riservato ad alcune lavoratrici, consentirebbe di ricevere l’accompagnamento verso la pensione (a 67 anni di età) a partire dai 61 anni, invece dei 63 previsti oggi con Ape sociale.

Ma a quali donne sarebbe consentito questo? Il bacino è delle donne con una situazione di disagio:

  • lavoratrici licenziate,
  • lavoratrici con invalidità almeno al 74%, 
  • lavoratrici caregiver 
  • lavoratrici impegnate in lavori gravosi.

Parlando di soldi, l’accompagnamento alla pensione sarebbe più vantaggioso rispetto a quanto offerto da Opzione donna. Questo perché con Ape donna 2024, le lavoratici (incluse nelle categorie sopra elencate) potrebbero beneficiare fino al raggiungimento della soglia di vecchiaia a 67 anni, di un sussidio 1.500 euro lordi “non rivalutabili” per 12 mensilità, svincolato dal ricalcolo contributivo dell’assegno.

Opzione donna 2024 modificata

L’introduzione di una sorta di Ape Donna 2024 non inciderebbe comunque sull’altro meccanismo di flessibilità per le donne già in vigore: Opzione donna. Questa verrebbe comunque confermata, ma con modifiche. Verrebbe estesa, eliminando il vincolo dei figli per l’abbassamento dell’età.

Si parla quindi di rinnovare Opzione donna nel 2024 con il limite dei 58 anni di età per tutte le lavoratrici incluse in queste fasce:

  • caregiver
  • con invalidità al 74%
  • licenziate
  • occupate in imprese in crisi

Come funziona attualmente Opzione donna

Opzione donna 2023 è stata attaccata e criticata da più parti. Questo perché nella versione 2023 ha escluso dall’accesso moltissime lavoratrici: ha infatti limitato l’accesso alla pensione solo ad alcune specifiche categorie di lavoratrici: caregiver; con almeno il 74% di invalidità civile; “licenziate”; dipendenti di aziende in crisi).

A queste categorie è consentita l’uscita a 60 anni (insieme a 35 anni di versamenti), legata perà al ricalcolo contributivo dell’assegno, con lo sconto di un anno per le donne con un figlio (uscita a 59 anni) e di due anni per quelle con più figli (uscita a 58 anni).

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Foto copertina: istock/jacoblund

Chiara Arroi