Assegno Unico 2026: devo rifare l’ISEE per non perdere soldi? Cosa succede ora

Paolo Ballanti 22/12/25
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Molte famiglie che già ricevono l’Assegno Unico si stanno chiedendo cosa fare per continuare a percepirlo anche nel 2026 e, soprattutto, se sarà necessario rifare l’ISEE. Il dubbio è comprensibile: tra rinnovi automatici, scadenze e importi legati alla situazione economica, il rischio di perdere una parte del contributo è concreto.

In questo articolo facciamo chiarezza, spiegando quando la DSU 2026 è obbligatoria, cosa succede se non viene presentata e come evitare di ricevere solo l’importo minimo dell’assegno.

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Indice

Erogazione d’ufficio dell’Assegno Unico

Dal 1° marzo 2023 il pagamento delle domande di Assegno Unico Universale già accolte prosegue d’ufficio, senza necessità di presentare una nuova istanza all’INPS.

In particolare, per coloro che nel periodo marzo 2025 – febbraio 2026 hanno una domanda di AUU non in stato “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata” o “Respinta”, il pagamento prosegue automaticamente per le mensilità successive.
Alla luce della regola appena descritta, l’AUU spetta d’ufficio, in continuità, a chi ne ha già beneficiato, nel caso in cui nel sistema informativo dell’INPS sia presente la relativa domanda in stato “Accolta.

Le domande già presentate valgono anche per gli anni successivi quello della presentazione, eccezion fatta per la comunicazione di eventuali variazioni da inserire nel modello di domanda come, ad esempio, la nascita di un figlio o il suo raggiungimento della maggiore età.

In definitiva, coloro i quali già beneficiano dell’AUU e rientrano nelle casistiche appena descritte, per ottenere la prestazione anche nel 2026, non devono:

  • presentare una nuova domanda all’INPS;
  • presentare la DSU 2026.

Quest’ultima, al contrario, è necessaria per ottenere l’importo effettivo dell’Assegno Unico (parametrato alla reale situazione economico – patrimoniale del nucleo) e non quello minimo previsto dalla normativa.

Necessaria la presentazione della DSU 2026

La Dichiarazione Sostitutiva Unica se da un lato non è obbligatoria per continuare a percepire l’AUU, dev’essere necessariamente aggiornata per poter percepire la prestazione in base all’effettiva condizione del nucleo familiare.

A chiarirlo l’INPS con Circolare numero 33 del 4 febbraio 2025 con cui l’Istituto ha precisato che, ai fini della determinazione dell’importo della prestazione sulla base della corrispondente soglia ISEE è necessaria “la presentazione di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU)”per l’anno 2026“correttamente attestata.

Cosa succede in mancanza della DSU?

In assenza di Dichiarazione Sostitutiva Unica 2026 l’importo dell’Assegno Unico sarà calcolato, a partire dal prossimo mese di marzo, con applicazione degli importi minimi previsti dalla normativa.

Dal momento che l’ammontare dell’AUU aumenta al ridursi dell’ISEE, i nuclei familiari che si trovano con un valore dell’indicatore contenuto hanno particolare interesse a presentare la DSU 2026 in modo da non perdere quote del sussidio.

Possibile il conguaglio entro giugno 2026

Sempre la Circolare INPS numero 33/2025 precisa che la nuova DSU presentata entro il prossimo 30 giugno permetterà comunque di adeguare i valori dell’Assegno Unico con effetto retroattivo, a partire cioè dal mese di marzo 2026.

L’INPS si preoccuperà pertanto di riconoscere la quota corrente dell’AUU, maggiorata dei relativi arretrati.

Come ottenere velocemente l’ISEE?

I nuclei familiari che non vogliono subire un danno economico derivante dalla mancanza dell’ISEE possono presentare la DSU ed ottenere l’indicatore in “tempi celeri con la presentazione in modalità precompilata (Circolare numero 33/2025).

Per inviare la DSU precompilata è necessario collegarsi a “inps.it – Lavoro – Come acquisire la DSU precompilata e richiedere l’ISEE attraverso il Portale unico ISEE”.

Grazie alla piattaforma dell’Istituto (“ISEE Portale Unico”) il dichiarante compila la DSU inserendo le seguenti informazioni:

  • dati relativi alla composizione del nucleo;
  • altri dati non disponibili negli archivi amministrativi;
  • autorizzazione alla precompilazione, tramite identità digitale, da parte di tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare (necessarie le credenziali SPID, CIE o CNS).

Una volta ottenuta l’autorizzazione, INPS richiede all’Agenzia Entrate i dati per procedere alla precompilazione della DSU.
Le informazioni reperite dagli archivi dell’AE devono poi essere accettate o modificate dal dichiarante che, inoltre, indica gli ulteriori dati del foglio componente che continuano ad essere autodichiarati. Confermata la DSU il sistema calcola gli indicatori e rilascia l’attestazione ISEE.

Quest’ultima ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU.

Quali sono i dati precompilati?

La procedura INPS precompila i seguenti dati:

  • Redditi e talune tipologie di spese dichiarate all’Agenzia Entrate;
  • Trattamenti erogati dall’INPS;
  • Patrimonio mobiliare detenuto in Italia, con esclusione delle partecipazioni in società per azioni non quotate e in società non azionarie, altri strumenti e rapporti finanziari, valore del patrimonio per le imprese individuali;
  • Patrimonio immobiliare detenuto in Italia, limitatamente ai fabbricati;
  • Canone di locazione della casa di abitazione.

Esiste poi una serie di dati precaricati dalla precedente DSU:

  • Composizione del nucleo familiare;
  • Casa di abitazione;
  • Assegni periodici per coniuge e figli;
  • Autoveicoli e altri beni durevoli;
  • Disabilità e non autosufficienza.

Possibile la DSU non precompilata

Il dichiarante può scegliere, in alternativa a quanto appena descritto, a presentare la DSU non precompilata.

Quest’ultima può essere presentata, ricordiamolo:

  • All’ente che eroga la prestazione sociale agevolata;
  • Al Comune;
  • A un Centro di Assistenza Fiscale;
  • All’INPS, attraverso la piattaforma telematica disponibile collegandosi a “inps.it – Lavoro – Come compilare la DSU e richiedere l’ISEE”.


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Foto copertina: istock/Barbacane

Paolo Ballanti

Dopo la laurea in Consulente del Lavoro, conseguita all’Università di Bologna nel 2012, dal 2014 si occupa di consulenza giuslavoristica ed elaborazione buste paga presso un’associazione di categoria in Ravenna. Negli anni successivi alla laurea ha frequentato tre master: El…Continua a leggere

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