Green Pass obbligatorio per tutti dal 15 ottobre: la guida completa

Le modalità di rilascio, quando si usa, le sanzioni. Tutto quello che c’è da sapere

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Dopo l’introduzione del Green Pass con il Decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, si sono susseguiti diversi decreti che lo hanno modificato e ne hanno esteso l’uso, dapprima ad esempio ai ristoranti al chiuso e alle palestre, per poi passare ai trasporti a lunga percorrenza e al personale scolastico e universitario.

Una nuova estensione arriva con il Cdm del 9 settembre, che introduce l’obbligo della Certificazione verde per chiunque acceda agli istituti scolastici e universitari e per tutti i lavoratori che operano nelle Rsa, non solo i sanitari.

Si tratta solo di un primo passo, infatti il 16 settembre una nuova riunione del CdM ha approvato un nuovo Decreto-legge che estende l’obbligo a tutti i lavoratori, del pubblico e del privato e anche agli autonomi, a partire dal 15 ottobre.

Si è inoltre conclusa la conversione in legge del Decreto Green Pass, che ha introdotto ulteriori novità sulla Certificazione verde. Tra queste, l’estensione della validità del certificato per i vaccinati, che passa da 9 a 12 mesi, e la possibilità di ottenere il pass anche con un tampone salivare.

Nei prossimi paragrafi proveremo a rispondere alle domande più frequenti sulla Certificazione Verde Covid-19, su quando e come può essere usato, aggiornando le risposte alle ultime novità.

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Le domande frequenti sul Green Pass

Cos’è il Green Pass?

Il Green Pass è una certificazione che serve a provare che un cittadino:

  • sia stato vaccinato contro il SARS-CoV-2;
  • sia guarito da un’infezione da SARS-CoV-2;
  • abbia effettuato un tampone molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2 con un risultato negativo, eseguito nelle 48 ore antecedenti all’emissione del certificato.

Il pass contiene un QR Code, un codice che permette di verificare la validità del certificato e la sua autenticità. Dal 1° luglio questo QR Code è verificabile su tutto il territorio dell’Unione Europea e in Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein, permettendo ai cittadini di poter viaggiare in questi Paesi senza restrizioni all’entrata. tuttavia, alcuni Paesi stanno già introducendo nuove restrizioni a causa della variante delta, per questo motivo si consiglia di verificare sui siti istituzionali dei diversi Paesi le regole per l’ingresso.

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Quando devo usare il Green Pass?

La certificazione verde Covid-19, o green pass, può essere usata in Italia per:

  • spostamenti verso e da una Zona Arancione o Rossa;
  • partecipare a matrimoni e ricevimenti successivi a cerimonie civili e religiose;
  • accedere a residenze sanitarie assistenziali (Rsa).
  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso;
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi;
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
  • Sagre e fiere, convegni e congressi;
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento;
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione;
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  • Concorsi pubblici.

Inoltre, il governo ha recentemente chiarito l’obbligo del Green Pass anche per accedere alle mense aziendali, aggiungendo nelle FAQ la nota seguente: ”Per la consumazione al tavolo al chiuso – è stato spiegato dall’esecutivo – i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde”.

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Dal 1° settembre, il Green Pass è inoltre obbligatorio per:

  • navi e traghetti, con esclusione di quelli intra-regionali e dei collegamenti nello stretto di Messina;
  • aerei;
  • treni a lunga percorrenza (intercity, intercity notte e alta velocità);
  • autobus con un percorso che attraversa più di due Regioni;
  • autobus NCC.
  • ingresso a scuola per il personale scolastico;
  • accesso agli atenei per studenti universitari, docenti e personale.

Dall’11 settembre il Green Pass è inoltre obbligatorio per chiunque acceda:

  • alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative
  • alle istituzioni universitarie e dell’alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché alle altre istituzioni di alta formazione collegate alle università.

Dal 10 ottobre 2021 l’obbligo si estende anche al personale non sanitario delle Rsa.

Dal 15 ottobre 2021 la Certificazione verde sarà obbligatoria per:

  • lavoratori del settore pubblico e privato;
  • lavoratori autonomi;
  • collaboratori familiari;
  • operatori di volontariato.

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Chi riceve in casa un idraulico, un elettricista o un altro tecnico non dovrà chiedere il certificato, in quanto la verifica spetta al datore di lavoro. Discorso diverso per colf, badanti e baby-sitter, il cui Green Pass dovrà invece essere verificato.

Non servirà la certificazione per chi lavora sempre in smart working, poiché questa serve per l’accesso ai luoghi di lavoro. Tuttavia, il Governo chiarisce che il lavoro agile non può essere utilizzato allo scopo di eludere l’obbligo. Infine, non sono soggetti all’obbligo della certificazione i clienti dei taxi.

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Chi è esente dall’obbligo di Green Pass?

Al comma 3 dell’articolo 3 del Dl 105/2021 si legge che le disposizioni sul Green Pass “non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla
base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute“.

Non sono quindi soggetti all’obbligo del Green Pass:

  • bambini di età inferiore a 12 anni;
  • soggetti che hanno partecipato alla sperimentazione COVITAR (ReiThera);
  • soggetti che, per patologie pregresse o reazioni allergiche, non possono essere vaccinati.

Questi ultimi dovranno mostrare un apposito certificato di esenzione dalla vaccinazione.

Quanto dura il Green Pass?

La durata della certificazione varia a seconda del tipo di certificato. In sintesi, la validità è di:

  • 12 mesi dal completamento del ciclo vaccinale;
  • 12 mesi se guariti da Covid-19 e con una dose di vaccino;
  • 6 mesi dalla data di fine isolamento;
  • 72 ore dal prelievo del materiale biologico per il tampone molecolare;
  • 48 ore dal prelievo del materiale biologico per il tampone antigenico rapido.

Chi rilascia il Green Pass?

È il Ministero della Salute a rilasciare la certificazione, dopo aver ricevuto da Regioni, Province autonome, medici di base, laboratori di analisi e farmacie, le informazioni relative a vaccinazioni, test e guarigioni.

Le tempistiche variano in base al tipo di certificazione:

  • Nel caso della vaccinazione, possono servire fino a due giorni per l’emissione del certificato, sia che si tratti della prima dose che del completamento del ciclo vaccinale;
  • Nel caso di test negativo, l’emissione avviene in giornata;
  • Nel caso di guarigione da Covid-19, l’emissione avverrà al massimo entro la giornata successiva.

Come si scarica il Green Pass?

È possibile ottenere gratuitamente il Green Pass con diverse modalità, digitali e fisiche, per venire incontro ai cittadini che non usano strumenti digitali. Partendo dalle modalità digitali, è possibile scaricare il Green Pass attraverso i seguenti canali:

  • sito istituzionale del Green Pass, all’indirizzo dgc.gov.it, accedendo con SPID o CIE o con il numero della tessera sanitaria e il codice AUTHCODE ricevuto per email o sms;
  • Fascicolo Sanitario Elettronico;
  • App Immuni, inserendo le ultime 8 cifre della tessera sanitaria, la data di scadenza e uno dei codici univoci ricevuti durante la prestazione sanitaria;
  • App IO, senza particolari procedure, arriverà direttamente quando il green pass sarà scaricabile.

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Posso ottenere il Green Pass senza computer e app?

Sì, in alternativa ai canali digitali è possibile rivolgersi direttamente al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o al farmacista, che rilasceranno il Green Pass grazie al Sistema Tessera Sanitaria. Occorrerà portare con sé il codice fiscale e i dati della Tessera Sanitaria.

Come si ottiene il codice per scaricare il Green Pass?

Quando la piattaforma nazionale avrà generato il Green Pass, verrà inviato un sms o una e-mail ai recapiti che sono stati forniti al momento della vaccinazione, del tampone o quando è stato emesso il certificato di guarigione.

All’interno della comunicazione ci sarà il codice che andrà inserito sul sito del Green Pass o sull’app Immuni insieme alla propria Tessera Sanitaria per poter scaricare il certificato. Ci sono 4 tipi di codici diversi in base alla natura del certificato:

  • Authcode – rilasciato in seguito alla vaccinazione;
  • Cun – Codice univoco nazionale rilasciato con un tampone molecolare;
  • Nrfe – Numero di referto elettronico del tampone antigenico;
  • Nucg – Numero univoco di guarigione.

Occorrerà fare attenzione che il mittente sia noreply.digitalcovidcertificate@sogei.it per la email e Min Salute per gli SMS.

Cosa posso fare se non ho ricevuto il codice per ottenere il Green Pass?

Se non si è in possesso del codice Authcode rilasciato in seguito alla vaccinazione sono diverse le strade che è possibile intraprendere. Innanzitutto, per alcuni canali che abbiamo visto in precedenza non è necessario il codice per ottenere la certificazione. Parliamo di:

  • Accesso al sito dgc.gov.it con credenziali SPID o CIE;
  • App IO;
  • Fascicolo Sanitario Elettronico.

Per chi non è in possesso delle credenziali digitali si aprono inoltre altre strade, ovvero la richiesta attraverso gli operatori sanitari citati in precedenza e il Sistema Tessera sanitaria.

Dal 12 luglio è inoltre possibile recuperare il proprio codice attraverso il numero di pubblica utilità 1500, con un servizio ad hoc. Dal 30 luglio è disponibile anche un’apposita sezione per il recupero del codice sulla piattaforma dgc.gov.it.

È possibile infine recarsi al centro vaccinale dove sono state somministrate le dosi per richiedere il reinserimento dei dati e il rilascio del codice.

Sono vaccinato in Italia ma non iscritto al SSN, come ottengo il Green Pass?

In questo caso, dal 30 luglio, è possibile richiedere la certificazione sempre attraverso una sezione del sito dgc.gov.it, inserendo la documentazione richiesta.

Sono vaccinato o guarito all’estero, come ottengo il Green Pass?

In questo caso la Circolare del Ministero della Salute del 4 agosto 2021 stabilisce che occorrerà recarsi presso la Asl territorialmente competente con, alternativamente:

  • certificato vaccinale rilasciato dall’Autorità sanitaria;
  • certificato di guarigione.

Dopo la registrazione si riceverà in pochi minuti il codice da inserire all’interno del sito dgc.gov.it alla sezione “Come ottenere la certificazione > Tessera Sanitaria“, dopo aver selezionato “Utente senza tessera sanitaria o vaccinato all’estero”.

Cosa succede al Green Pass se risulto positivo al Covid?

Basta la comunicazione di positività al Sistema Sanitario Nazionale da parte dell’ASL per annullare automaticamente la validità del Green Pass. Al termine dell’infezione verrà rilasciato un nuovo Green Pass relativo alla guarigione, che avrà la durata di 6 mesi.

Posso viaggiare in altri Paesi con il Green Pass?

Dal 1° luglio il Green Pass sarà valido come EU Digital Covid Certificate, sarà quindi possibile usarlo per viaggiare, senza restrizioni all’ingresso, in tutti i Paesi dell’Unione Europea più Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein. Sul sito Re-open EU sono presenti tutte le regole per il viaggio nei Paesi europei.

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Posso smettere di indossare la mascherina al chiuso se ho il Green Pass?

No. Il possesso della Certificazione verde non implica la fine delle misure di contenimento vigenti come l’uso di mascherine o il distanziamento interpersonale, in quanto non è esclusa la possibilità di infezione nei soggetti vaccinati o in quelli che sono guariti, soprattutto con la circolazione delle varianti.

Per questo motivo occorre continuare a rispettare le norme previste per il contenimento dei contagi, come il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e la frequente igienizzazione delle mani.

Chi può controllare il Green Pass?

Nel DPCM 17 giugno 2021 si legge che sono autorizzati a verificare la Certificazione Verde:

  • I pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni.
  • Il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi iscritto nell’elenco di cui all’articolo 3, comma 8, della legge 15 luglio 2009, n. 94.
  • I soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
  • Il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
  • I gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19, nonché i loro delegati.
  • I datori di lavoro e i loro delegati.

Oltre alla scansione del codice del Green Pass, nell’atto di verifica potrebbe essere richiesto un documento d’identità per controllare che i dati del possessore coincidano con quelli dell’intestatario. Una circolare del Ministero dell’Interno ha specificato che i gestori dei locali possono chiedere il documento d’identità solo “nei casi di abuso o di elusione delle norme, come, ad esempio, quando appaia manifesta l’incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione“. Per verificare la validità del Green Pass viene usata l’app VerificaC19.

VerificaC19: come funziona l’app e chi può controllare il Green Pass

Come sarà controllato il Green Pass nei luoghi di lavoro?

Il primo strumento utilizzabile per la verifica del Green Pass da parte del datore di lavoro o dal lavoratore incaricato da questo è l’app Verifica C19, che inquadrando il QrCode presente sul certificato, sia da smartphone che cartaceo, fornisce informazioni circa la validità del certificato stesso, non compromettendo la privacy dei lavoratori. Il Ministero della Salute ha inoltre messo a disposizione uno strumento di sviluppo di app apposite per le aziende.

Per quanto riguarda il settore pubblico, sono previste integrazioni con il sistema NoiPA e con la piattaforma dgc.gov.it.

I controlli potranno anche essere a campione o a tappeto, mentre non è obbligatorio che questi vengano fatti al momento dell’accesso, potrebbero quindi essere fatti in un momento successivo o con anticipo.

Cosa rischio se non ho il Green Pass?

Sono previste sanzioni sia per i cittadini che per gli esercenti in caso di violazioni delle norme stabilite dai decreti che regolano il Green Pass. In particolare si rischia:

  • multa da 400 a 1000 euro;
  • chiusura da 1 a 10 giorni dell’esercizio, qualora le infrazioni dovessero essere riscontrate per tre volte in tre giorni diversi.

Nel caso in cui, a seguito di controlli effettuati in un locale, venga accertata la non corrispondenza tra il possessore del Green Pass e l’intestatario del certificato, la sanzione verrà applicata solo al cliente e non al gestore del locale. La multa è prevista per i gestori solo in caso di palesi responsabilità a loro carico, ad esempio nel caso in cui questi si rifiutino di controllare la Certificazione Verde.

Andando invece alle sanzioni per i lavoratori, queste prevedono una multa da 600 a 1.500 euro in caso di mancato rispetto delle disposizioni e di ingresso nel luogo di lavoro senza Certificazione verde. Come previsto dal decreto-legge 127/2021, il lavoratore che risulta senza Green Pass dopo un controllo all’accesso o che dichiara preventivamente di non averlo, risulterà come assente ingiustificato fino all’esibizione di una certificazione verde o comunque fino al 31 dicembre 2021.

Durante il periodo di assenza ingiustificata non si avrà diritto a nessun trattamento economico, ma verrà conservato il posto di lavoro. Le sanzioni si applicano anche nel caso di rifiuto di mostrare la certificazione. Nel caso di falsificazione o alterazione del Green Pass non viene esclusa la responsabilità penale.

Nel caso di mancato controllo da parte del datore di lavoro, o di mancata adozione delle misure organizzative che i datori di lavoro saranno tenuti ad adottare entro il 15 ottobre 2021, verrà comminata una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Le aziende con meno di 15 dipendenti potranno, dopo che un lavoratore sarà risultato assente ingiustificato per 5 giorni, procedere con la sostituzione del lavoratore in questione.

Green Pass, sanzioni fino a 1.000 euro: cosa rischiano esercenti e cittadini

Alessandro Sodano

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