Rivalutazione beni strumentali: le novità 2019 per le imprese

Redazione 26/02/19
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La Legge di bilancio 2019, targata Governo Conte-Salvini-Di Maio-Tria entrata in vigore a gennaio 2019, messa a punto con lo scopo di diventare una delle più grandi manovre del cambiamento, ha introdotto diverse novità a sfondo previdenziale, assistenziale e fiscale.

Al suo interno sono inserite una serie di misure tra cui:

La legge di Bilancio prevede inoltre una nuova rivalutazione dei beni d’impresa (ad esclusione degli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività d’impresa), da effettuarsi nel bilancio 2018 per i beni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2017.

Il Governo consente questa possibilità alle società che non adottano principi contabili internazionali e possono quindi  rivalutare i beni d’impresa e le partecipazioni tramite il versamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi Irpef e Ires, dell’Irap e di eventuali addizionali.

Le società possono rivalutare i beni d’impresa e le quote societarie, ad esclusione degli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa, risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2017.

“ ai soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali di cui al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002, anche con riferimento alle partecipazioni, in società ed enti, costituenti immobilizzazioni finanziarie ai sensi dell’articolo 85, comma 3-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Gestione contabilità aziendale: cosa si può rivalutare?

La rivalutazione deve riguardare tutti i beni appartenenti alla medesima categoria omogenea e deve essere annotata nell’inventario e nella nota integrativa.

Sono esclusi dalla rivalutazione gli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa. Mentre la sostitutiva si potrà versare su quei beni che risultano dal bilancio di esercizio in corso al 31 dicembre 2017. L’operazione va effettuata nel bilancio dell’esercizio successivo al 2017 e per il quale il termine di approvazione scade successivamente alla data di entrata della legge di bilancio e dunque dopo il 1° gennaio 2019. La rivalutazione dovrà includere tutti i beni che appartengono alla stessa categoria omogenea e dovrà essere annotata nell’inventario e nella nota integrativa.

Gestione contabilità aziendale: quando rivalutare 

La rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni deve essere eseguita nel bilancio dell’esercizio successivo a quello del 2017 e per il quale il termine di approvazione scade dopo l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2019 e quindi dopo il prossimo 1° gennaio.

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Come avviene la distribuzione ai soci? 

Il saldo attivo della rivalutazione, come si legge dall’emendamento 70.01, potrà essere affrancato, anche in parte, con il versamento da parte della società di un’imposta sostitutiva delle imposte dirette, Irap e addizionali con un’aliquota del 10 per cento.

Rivalutazione beni strumentali: quando si paga?

Sia la sostitutiva sulla rivalutazione dei beni e delle partecipazioni sia quella sul saldo da rivalutazione dovranno essere versate in unica soluzione entro il termine di versamento delle imposte dirette dovute per il periodo d’imposta che fa riferimento alla rivalutazione effettuata. È ammessa la compensazione delle somme dovute con altre imposte.

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